[Cm-roma] spunti di vista

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Autor: atalared
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To: cm-roma
Betreff: [Cm-roma] spunti di vista
Delle diatribe interne alla ciclocentrale poco capisco.
Quello di cui ero convinto, e la mia convinzione esce rafforzata da quello che vedo/sento/leggo sti giorni,è che non c'è cambiamento sociale possibile se ci si affida (ingenui o scaltri fa poca differenza)a meccanismi che vanno sotto il nome di delega, mediazione,intrallazzi, richieste di assegnazione e ciarpame vario.
Se c'era un messaggio sovversivo da trovare nella Critical Mass era questo, ma vedo che, al di là dei percorsi intrapresi da alcuni dalla nascita di cm roma, ancora non l'abbiamo imparato.
Lo so che mi sentirò dire che è un discorso da "vetero" (oltre che per l'età),pazienza,mi trovo a mio agio con vecchie compagnie.Se il nuovo è lo spettacolo di questi giorni non so cosa farmene.

Un discorso a parte meriterebbe la querèlle sugli spazi "offerti" dal Comune di Roma ai teatranti e, corre voce, rifiutati perché poco centrali.
La divisione del territorio in città e campagne e delle città in centro e periferie, con tutti gli orpelli urbanistici di contorno,è il risultato di un percorso (dominio, capitalismo, sfruttamento, roba vetero anche questa) che ci ha portato in questa bella epoca,guerre e guerre per il gas, per il petrolio,distruzioni e devastazioni,tanto per rimanere in tema NO OIL.
Ora fra le altre boutàde di questa losca vicenda leggo che:

"«L'Angelo Mai è e sarà un soggetto politico
nuovo, componente dei movimenti, che non si riconosce nei partiti. Per noi fare cultura e fare politica coincidono».

Francamente mi riesce molto difficile capire di quali movimenti, cultura e politica si tratti (sono sotto l'influenza del buonismo Veltroniano e sono diventato un po' buono anch'io!),visto che non ho trovato traccia nelle dichiarazioni di questo nuovo soggetto politico di parole (almeno..)come partecipazione, autogestione o altri meccanismi decisionali allargati sul funzionamento (di che? struttura? spettacoli? bar?)In nome di chi e che cosa si rivendica un'assegnazione di spazi "centrale"? E se questo nuovo soggetto politico non si riconosce nei partiti perché ci tiene tanto ad un tavolo di concertazione con il comune di roma?
Insomma, sempre se non fossi sotto l'influenza buonista Veltroniana, mi potrebbero venire in mente pensieri cattivi, del tipo che la cultura è una merce che si vende meglio in centro assieme a un bicchiere di birra a 4 euro, un po' come la porchetta sulle ciclabili.

Come era quella cosa...? O sei parte del problema, o sei parte della soluzione. (Non c'è modo di mettersi in un'altra posizione)

Saluti vetero




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