Autore: ciclofficina don chisciotte Data: To: Cm-roma Oggetto: [Cm-roma] my point di vista
se davvero i ciclonauti dovessero vedersi soffiare dal comune la
struttura di caracalla, forse sarà il momento di okkupare ciò che io
definirei un vero paradiso in pieno centro proprio vicino caracalla...
aspettatevi questo ed altro e tanto altro ancora. non ci si arrende
alle scellerate scelte ambigue di un comune di burokrati in
doppiopetto.
non accettate la zizania del comune, loro sanno tutto, e progettano
lotte interne per spaccarci e deprimerci. la nostra arma è il dialogo
interno. attenti !
il motivo per cui la snia non ha mai concertato un benemerito col
comune è proprio perchè dal suo losco modo di fare accordi abbiamo
preso anche noi le sonori sveglie di water weltroni. ricordatevi dei
rom del laghetto, del loro sgombero coatto non concordato alle 4 di
mattina sotto la pioggia e con 500 poliziotti in tenuta antisommossa
pronti a deflagrare la loro virile potenza su un gruppo di immigrati
donne e bambini che dormivano ignari. e fortuna volle quella mattina
che molti di noi erano li, a raccattare gli effetti personali dei
migranti, calmandoli, e accompagnandoli di persona in un campo fuori
roma, fuori portata degli occhi benpensanti di un quartiere divenuto
vergognosamente complice.
ricordatevi anche che è proprio il comune ad aver fatto rientrare
dalla porta di servizio il bastardo pulcini (reo di aver abusivamente
costruito l'ex snia laghetto e poi di averlo abbandonato a se quando
il danno superava l'ipotetico profitto) nella costruzione del
grandioso nuovo polo universitario, proprio dove mesi prima viveva una
fetta di terzo mondo, all'interno di una città che si vorrebbe
definire la città delle scelte dialogate.
noi non ci fidiamo di chi promette piste ciclabili e poi ci pianta
sopra una kermesse di commercio e porketta e camion e furgoncini,
non ci fidiamo di chi ci manda lettere di incoraggiamento nella
assistenza dei piu deboli quando è proprio lui che dovrebbe
occuparsene.
non ci fidiamo di chi promette oasi delle biciclette, salvo poi
ritrattare all'ultimo per puro spirito di divide et impera.
non ci fidiamo di chi sgombera le case okkupate in nome della
vivibilità e della sicurezza, con tanto di manifesti pari pari uguali
a quelli di fiamma o di A.N.
non ci fidiamo e detestiamo chi sgombera anziani senza il minimo per
vivere, rei di essere abitanti poveri di un quartiere una volta
popolare, divenuto tanto appetibile agli squali
tecnocasaRicucciCaltagirone.
non ci fidiamo di chi progetta allargamenti di carreggiata in
periferia per farla divenire una nuova ininterrotta striscia di SUV
parcheggiati in doppia fila vicino ai grandi centri commerciali di chi
sta all'opposizione politica del paese, e gongola delle regalìe di un
comune che dovrebbe invece pensare ai deboli, agli emarginati, alle
categorie a riskio (vedi ciclisti).
non ci fidiamo piu, perchè troppe ne abbiamo ingoiate, e troppe ne
abbiamo sputate fuori con orgoglio quasi dèmodè...
non fidatevi mai ragazz*... chi semina disparità raccolgie conflitto.
giuso ciclocuoco
ps. questo è il mio point of vista,personale, e pensato dopo due
giorni di dialogo con una serie di amici, che mi hanno anche fatto
retrocedere da posizioni piu aspre e piu sanguigne.
la lotta è continua, e cosi dev'essere , per ciclisti e teatranti, per
occupanti e migranti, fino alla riuscita di un progetto collettivo di
riappropriazione urbana.
l'occupazione non è un 'arma, è la soluzione!