著者: dario rossi 日付: To: forumgenova 題目: [NuovoLab] fiaccolata palestina
carissimi,
A mio avviso la manifestazione di ieri ha avuto una buona riuscita, considerato il periodo estivo e la fretta con cui si è organizzata.
E' stato comunque importante unirci ad un momento di protesta di livello nazionale.
Hanno partecipato attivamente tutte le associazioni aderenti, anche se in poche unità.
La sera ho visto i servizi al telegiornale, fassino e veltroni che portavano la loro solidarietà a israele, e mi sono reso conto che la strada è lunga ed impervia, ma proprio per questo ritengo ancora più importante essere stati in piazza ieri contro il genocidio del popolo palestinese.
Direi che sul tema palestina in particolare, è importante creare dei momenti di discussione, interna alle nostre associazioni e pubbliche, parlarne il più possibile, per fare informazione e sgombrare il campo dai luoghi comuni e per contrastare il pensiero unico dominante.
Vorrei fare una considerazione sulla necessità di gridare e sostenere "due popoli due stati" cui ieri alcuni tenevano molto.
In questo momento mi sembra che cercare di essere bipartisan a tutti i costi si rischia di favorire il cattivo, ovvero israele, che uno stato ce l'ha, e lo difende molto bene, ha uno degli eserciti più potenti del mondo e l'appoggio della più grande potenza militare che sono gli USA. Ed è un paese che non ha nessuna intenzione di fare della politica se non sulla bocca del cannone, anzi è evidente che cerca pretesti per usare le armi.
Nessuno discute che israele abbia diritto ad uno stato (semmai si può discutere sul fatto che debba necessariamente essere ebraico), ma in questo momento quelli che lo stato non lo hanno, e che non è mai stato riconosciuto da nessuno, israele compreso (negli accordi di Oslo israele riconobbe solo l'OLP come interlocutore, ma non lo stato palestinese), sono proprio i palestinesi, vera e propria carne da macello, entità anonime che popolano una terra di nessuno predestinate all'estinzione.
La stessa Hamas, prima che venisse arrestato buona parte del suo esecutivo, aveva dichiarato di voler costituire uno stato palestinese all'interno del confine del 67 (il che impilica un riconoscimento seppure indiretto di Israele).
Anche qualora ci limitassimo a chiedere con forza il rispetto delle risoluzioni onu e delle sentenze della Corte di Giustizia, sicuramente la stampa di regime, i partiti omologati, il comune senso critico dettato dal pensiero unico, ci accuserebbero di bestemmia.
....e allora, non vergognamoci di dire la verità!
dario
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