[16:06, mercoledì 12 luglio 2006] - Marcello Barile scrive:
> Intendevo dire che una occupazione (liberazione come piace a
> qualcuno) non e' una cosa da tutti, mentre l'hackmeeting (a mio
> parere) debba essere un evento accessibile a tutti.
Personalmente ritengo questo presupposto completamente sbagliato, da
tutti i punti di vista.
1)
hackit è _sempre_ stato un evento antifascista, antirazzista e
antisessista (anche se su quest'ultimo punto spesso e volentieri ci
sono stati svarioni anche pesanti...).
quindi c'è già una bella selezione a monte.
2)
hackit si è _sempre_ caratterizzato politicamente, a partire dai luoghi,
per continuare coi contenuti ma anche, e soprattutto, per i metodi di
realizzazione e gestione dell'evento.
3)
di base, non esiste un evento _per tutti_, affermazione che a mio avviso
non ha senso.
_tutti_ siamo diversi, e non ci sarà _mai_ qualcosa che piace "a tutti":
al massimo puoi puntare "alla maggior parte", ma visti i punti 1) e 2),
direi che questa non è mai stata l'aspirazione dell'hackit.
quindi, per quanto mi riguarda, w hackit_taz a parma.
a chi non piace questa soluzione, si può sempre organizzare
qualcos'altro altrove.
senza polemica.
--
"un carabiniere mi disse: lottate lottate, che poi se vincete,
a noi ci mettono una stella rossa sopra il cappello
e vi picchiamo lo stesso". Roma, 1971
Guglielmo "Billi" Bilancioni