jilt@??? wrote:
> facciamo entrare con la macchina fotografica (esistono sempre i cellulari
> ok.. pero' intanto la cosa e' chiara) solo chi diciamo noi
ma siamo DI NUOVO a parlare di queste cazzate e proviamo DI NUOVO a
raccontarci che "facciamo entrare con la macchina fotografica chi
vogliamo noi"?
cioè ma DAVVERO ci si crede?
ma soprattutto, porco di un dio, ma si parla di fare per la prima volta
un hackmeeting OCCUPANDO un posto, quindi vorrei capire: che cazzo
c'entrano le ennesime discussioni sui giornalisti e sulle macchine
fotografiche?
cioè ma porcodio ma volete lanciare un attimo il cervello oltre la siepe
e vedere qualcosa oltre le 4 cose che già avete vissuto almeno due o tre
volte agli hackmeeting passati?
vogliamo parlare di come sarà questo hackmeeting? tanto per dire una
cazzata qualcuno ha calcolato che forse potremmo avere una situazione in
cui il questore, per fare una prova di forza, potrebbe voler sgomberare
in maniera violenta il posto? e i pc? e le attrezzatture? e soprattutto,
chissenefotte di chi è entrato e chi no visto che il problema sarà
capire come rimanere dentro?
sembrano le discussioni dell'asilo madonna santa... anzi, sembra un
gioco: il gioco dell'hackmeeting... vediamo cosa serve: seminari... ok
qualcuno c'è, scazzi, ok ci sono stati in lista, la solita tiritera sui
giornalisti, bella lì, il manifesto, bene scopiazziamolo...
questa sarebbe la risposta che si sa dare quando viene proposto di
_occupare_ uno stabile ad-hoc per l'hackmeeting? come siamo arrivati dal
report di kaos che conteneva svariati punti importanti di cui parlare a
discutere per l'ennesima volta della CARTELLA STAMPA e delle MACCHINE
FOTOGRAFICHE? le ultime cose proprio.
cioè come dire, qui le discussioni solite (giornalisti dentro/fuori,
compagni si/no, soldi si/no) dove la gente può mostrare il suo alto
livello di dialettica, mentre alcuni si preoccuperanno della logistica e
di preparare un buon "letto politico" in cui accucciarsi?
per questo ritengo che l'hackmeeting quest'anno non sia una priorità:
queste sono modalità pseudo modaiole da "devo fare questo perchè nella
mia esperienza so che è alternativo", e l'hackmeeting non è certo nato
come luogo di espressione alternativa per i prossimi sociologi di rai
tre. di tutti i miei ricordi degli hackmeeting ne ho uno sempre ben
presente: le mani sporche. ho sempre diffidato (ma io sono uno stronzo,
si sa) di chi si lanciava in ore e ore di pseudo discussioni e
riflessioni inutili, prima di tutto perchè stranamente finivano quando
ormai le cose dove si devono far sudare le braccia ed i neuroni erano
terminate, e in secondo luogo perchè pensavano di poter capire, scrivere
e dissertare delle questioni standoci dentro con la punta di un piede.
mi spiace deludere: l'hackmeeting non è il sito, non è la macchina foto
si/no, non è l'ingresso offerta/fisso, non è il catering si/no e non è
la superficiale creazione di seminari sugli argomenti di grido, non è
l'ultimo supersocket che rivoluzionerà il mondo. quello è il corollario
umano, dal fighettume sociostudiante alla polemica passando per le notti
spesa ad ingrassare davanti ad un monitor invece di scopare o tirare
pietre, pensando che fosse il massimo, l'unica la vera cosa da fare.
non so come la vedete voi, ma nell'hackmeeting ho sempre sentito un
gesto di ribellione, che passasse per le bestemmie contro il clero alle
6 di mattina dalle casse sulle finestre dell'auro o che fosse in un
seminario su come trasmettere illegalmente in fm, che fosse in una
litigata su linux nelle pa si/no o in una nottata a parlare del nuovo
software di indymedia e delle licenze creative commons, erano sempre
atti di ribellione. io qui vedo invece un sacco enorme di pippe. e
molte, per lo più, pure vecchie.
IMHO.
ps: e non mi rompete il cazzo sul "fai tu": le cose o riescono insieme o
niente, se voglio mi trovo coi miei 5 amichetti e faccio io senza che
qualcuno si debba accollare di creare il terreno dove altri balleranno
tre giorni.
