Autor: antonio bruno Data: Para: ambiente_liguria CC: forumgenova, forumambientalista, forumsociale-ponge Assunto: [NuovoLab] continua la telenovela dell'inceneritore nel ponente
cittadino
lavoro repubblica
Lo spettacolo venerdì prossimo. Per spiegare perché l´impianto non si deve
fare
Grillo in piazza, comizio a Matteotti
l´evento
La richiesta accettata dal comune. Il vicesindaco Ghio: "Un segno di
democrazia"
BEPPE Grillo racconterà la sua verità contro l´inceneritore venerdì
prossimo, 14 luglio: nella sera che rievoca la presa della Bastiglia,
(anche se manca ancora la conferma finale della data) lo showman dovrebbe
prendere possesso di piazza Matteotti per un incontro-spettacolo tutto
dedicato al termovalorizzatore. La giunta comunale ne ha discusso a lungo,
giovedì mattina: gli Amici di Grillo, l´associazione che anima
manifestazioni e dà linfa al visitatissimo blog, hanno infatti chiesto con
cortese lettera la disponibilità della piazza. «Me ne avevano già parlato
quando c´è stato l´incontro con gli attivisti anti-Tav - svela Mario
Margini, assessore allo sviluppo economico - per me c´era piena
disponibilità, ma ho solo ricordato che ci voleva una richiesta formale».
La lettera è arrivata e il vicesindaco Alberto Ghio, dopo essersi
consultato con Beppe Perìcu, in questi giorni a ritemprarsi al sole della
Grecia, l´ha portata in giunta. «Il sindaco mi ha detto subito di sì, è un
segno di democrazia. E io concordo pienamente» chiarisce Ghio. Via libera
quindi all´occupazione di Matteotti - a costo zero per Tursi, ci pensano
Grillo e la sua associazione per tutti i costi eventuali - dalle 20 alle 23
di venerdì prossimo. C´è chi non lo nasconde, nei corridoi del Comune: se
gli fosse stato detto di no, sarebbe partita una gogna mediatica di
dimensioni mondiali contro sindaco e giunta. «Insomma, le piazze si danno a
tutti i partiti e le associazioni, perché a Grillo no?» ribatte Margini.
Grillo e Stefano Montanari, il ricercatore che ha scoperto i rischi mortali
derivanti dalle nanoparticelle provocate dalla combustione, dovrebbero però
"calare" anche sulla Sala Rossa. Prevista mercoledì 12 l´audizione delle
associazioni ambientaliste, verrà richiesto un ulteriore incontro con
esperti: a cui parteciperebbe anche Grillo.
(d. al.)
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IL CASO
Presentato l´impianto che dovrà sorgere a Scarpino. Favorevoli e contrari
in entrambi gli schieramenti
Inceneritore, bagarre a Tursi "Niente blitz a Ferragosto"
DONATELLA ALFONSO
«NON FATECI trovare davanti ad una scelta di Ferragosto», avverte Stefano
Bernini, presidente diessino del Medio Ponente. Ma anche il verde Andrea
Brignolo stigmatizza il metodo: avevamo la possibilità di discutere del
ciclo dei rifiuti, non lo abbiamo mai fatto. Incalza Guido Grillo, Forza
Italia: mi allarma che la giunta voglia portare in aula l´inceneritore
entro luglio, vogliamo sentire più pareri, chiedo che sia convocato anche
il ministro Pecoraro Scanio. Bernabò Brea, An: «Io sono favorevole,
cominciate a sentire anche chi dà pareri positivi». Massimo Franco,
Margherita: «Io non sono contrario, ma ci vogliono indennizzi certi per la
gente di Sestri». E Simone Farello, ds: «Ci vuole un monitoraggio
costante». Non contano i partiti, ognuno parla in base a sentimenti,
convinzioni, residenza: e sulle gradinate del pubblico, brusii e
perplessità mentre l´ingegner Dell´Acqua Bellavitis, titolare dello studio
milanese che ha vinto il concorso di idee per il termovalorizzatore di
Scarpino, dà numeri e pareri alle commissioni consiliari riunite, illustra
cos´è il sistema a griglia e quanta energia si può ricavare da un chilo di
rifiuti bruciati. Tranquillizza, spiegando che le porte si bloccano
automaticamente davanti al camion, che trasportasse anche un solo pannolone
sporco di tracce radioattive. Ma precisa che c´è «solo qualche problemino»,
viabilistico e idrogeologico, e fa drizzare le orecchie ai tanti che hanno
ben presente i 38 anni di corvée con i camion che salgono su verso la
discarica, come ricorda Bruno Delpino, ds sestrese, o come Patrizia Poselli
(Rc) che teme per i laghi del Gorzente.
La giunta, spiega Gianfranco Tiezzi, assessore al ciclo dei rifiuti, vuole
il parere del Consiglio entro le vacanze; poi decollerà la gara d´appalto,
quella che dovrà prevedere tutti i dettagli che ora non ci sono ancora,
compresa la "scatola" dell´impianto, la cui unica certezza è la ciminiera
da 60 metri perché, dice Dell´Acqua, siamo già in alto, basta superare il
crinale di una trentina di metri. Ma è realizzabile il sistema di
teleriscaldamento? Non è eccessiva una dimensione da 333 mila tonnellate
l´anno, superiore alle necessità della Provincia, il che significa aprire
ad attività industriali esterne? E la diossina? «Non posso dire che sia
zero - ammette l´ingegnere - ma è di 3,8 milligrammi l´anno, il 99,9% in
meno dei 5000 mg che si accumulano nello stesso tempo in una discarica».
Anzi, aggiunge «se uno si mette con il naso dentro la ciminiera per un
anno, assorbirà di gran lunga meno sostanze dei livelli accettabili». Remo
Benzi, Liguria Nuova, perplesso: volete dirci che fa bene fare l´aerosol
con la diossina? E tra le tante domande sospese ce n´è una non da poco: ci
vogliono 210 milioni di euro per costruire l´inceneritore. Chi paga?
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secolo xix
«Scarpino, i cittadini esclusi dalle scelte»
LA POLEMICA Il presidente della circoscrizione Medio Ponente accusa
Il "padre" dell'inceneritore che nascerà a Scarpino, Filippo Dell'Acqua
Bellavitis (dell'omonimo studio milanese vincitore del concorso di idee per
il nuovo impianto) ha presentato ieri la sua creatura alla commissione
Ambiente del Comune. Un incontro al quale hanno preso parte anche decine di
rappresentanti dei comitati cittadini del ponente, preoccupati per il
futuro del territorio. L'impianto, si è appreso, avrà anche una porta
d'ingresso per individuare l'eventuale presenza di elementi radioativi, ad
esempio di origine ospedaliera, mischiati tra i rifiuti avviati al
trattamento.
Ma ieri è emerso soprattutto il malessere di una parte della città che si
sente esclusa dai processi decisionali. «Ho in tasca una lettera che mi ha
scritto il sindaco Giuseppe Pericu, nel 2004, in risposta alle mie
pressanti richieste di poter portare la voce della circoscrizione alle
assemblee dell'Ato che avrebbero deciso le linee della politica dei rifiuti
- accusa Stefano Bernini, presidente del Medio ponente - considerando anche
che la nostra delegazione è più grande di qualsiasi Comune della provincia.
Ebbene, il sindaco in quella lettera i risponde che il territorio era già
ben rappresentato dalla sua persona e questo era sufficiente». Le parole
diventano accuse. «Non ho pregiudiziali ideologiche. Ma imponendo la
formula del "concorso di idee" si è lasciato nelle mani dei tecnocrati la
responsabilità di individuare siti e tecnologie, escludendo la gente. E si
è scelta alla fine una sede che preclude la possibilità di usare l'impianto
anche per realizzare quel teleriscaldamento che avrebbe consentito, se
attuato, un bilancio ambientale più accettabile. Al contrario, oggi veniamo
a sentire che saranno trattati nell'inceneritore anche i fanghi provenienti
dai depuratori, che certamente non possono avere una resa energetica elevata».
La discussione ha però registrato anche voci a favore dell'inceneritore.
Secondo Gianni Bernabò Brea di An «Si fa del terrorismo intellettuale, ma è
meglio invece ragionare su elementi concreti. Certamente, se si farà a
Sestri, il quartiere dovrà avere una robusta contropartita. A cominciare
dalla realizzazione di un sistema stradale adeguato».
«L'inceneritore non è la soluzione migliore e non incontra larghi consensi
- dice il capogruppo Ds, Simone Farello - Se l'installazione dell'impianto
è necessaria per lo smaltimento dei rifiuti della città è importante
adottare un sistema di monitoraggio costante». Farello e altri consiglieri
di maggioranza e opposizione hanno sottolineato l'importanza di dotare
l'impianto di un sistema di controllo che vigili ogni giorno sull'emissione
dei fumi.
Bruno Viani