Newsletter Osservatorio Iraq
13/2006: 21 giugno - 5 luglio 2006
Quale "riconciliazione nazionale"?
Il 25 giugno il premier Nuri al Maliki ha presentato in parlamento un "piano di riconciliazione e dialogo nazionale" il cui obiettivo dichiarato era quello di coinvolgere nel "processo politico" le forze che finora si sono opposte, compresi i gruppi della resistenza armata. Ma nel testo finale, modificato all'ultimo momento per le pressioni dei partiti sciiti di governo (e probabilmente degli Stati Uniti), proposte, punti programmatici, e linguaggio utilizzato, sono tutt'altro che conciliatori.
Gli sciiti tagliano il ramoscello d'ulivo offerto agli insorti
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Ned Parker - The Times
Che cosa dice il "piano di riconciliazione e dialogo nazionale"
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Ancora violenza, ancora sfollati
Intanto nel paese la violenza non dà tregua. Continuano gli omicidi, anche perché armi e munizioni sono a buon mercato. Cresce anche il numero degli sfollati, suscitando l'allarme delle Nazioni Unite - un fenomeno che ha un impatto particolarmente grave sui bambini.
Almeno 50.000 civili morti in Iraq, Los Angeles Times
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Oltre 190 medici uccisi in Iraq dopo invasione Usa, ministero sanità
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Ammazzare qualcuno in Iraq costa solo 2,40 dollari
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Stephen Fidler - Financial Times
150.000 sfollati in Iraq, Nazioni Unite
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Depressione e problemi di salute per i bambini sfollati in Iraq
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IRIN
Bassora violenta
Violenza anche nel sud a maggioranza sciita, e in particolare a Bassora, la seconda città dell'Iraq, dove il conflitto tra fazioni politiche rivali (sciite) è per il controllo dei proventi del contrabbando del petrolio. E dove, anche se non se ne parla, le violazioni dei diritti umani da parte delle "forze di sicurezza" sono quotidiane. Le forze "multinazionali" - in questo caso britanniche - stanno a guardare
La rivalità per il petrolio scuote Bassora
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Rahim Salman e Borzou Daragahi - Los Angeles Times
Aprite gli occhi sui diritti umani a Bassora, denuncia organizzazione locale
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IRIN
Forze britanniche "impotenti" mentre la violenza aumenta nel sud dell'Iraq
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Kim Sengupta e Raymond Whitaker - The Independent on Sunday
Massacri (e profitti) "made in Usa"
Sembra ormai chiaro che quello di Haditha è solo uno dei casi di omicidio di civili iracheni commessi da militari americani. Ma a essere "made in Usa" non sono solo i massacri ma anche i profitti. Ultimo della serie: l'aeroporto internazionale di Najaf, che sarà realizzato da una società diretta da un ex consulente del Dipartimento di Stato
Otto soldati Usa accusati di omicidio in Iraq
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Iraq, veterano Usa sotto processo per stupro e omicidio
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2572
Sarà "made in Usa" la realizzazione dell'aeroporto internazionale di Najaf
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2541
Ornella Sangiovanni - Osservatorio Iraq
Informazione dall'Iraq: istruzioni per l'uso
Su tutto la difficoltà crescente di fare informazione su quanto accade nel paese. Se raccontare l'Iraq è ormai praticamente impossibile, almeno per i media occidentali, onestà imporrebbe che questo venisse dichiarato
I servizi dall'Iraq vanno presi con le molle
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Rageh Omaar - New Statesman