Care tutte,
mi accodo al messaggio di Milva per darvi gli
ultimi aggiornamenti su iniziative e sit in dei
cittadini statunitensi per la pace e la giustizia.
Ho ricevuto da Stephanie i comunicati delle tre
giornate che organizzano ed alle quali
partecipiamo o ci invitano a partecipare:
"4th of July - Troops Home Fast*"
Roma, Piazza Navona
martedì 4 luglio 2006, dalle 18.00 alle 20.00
Shailja Patel in "La poesia al tempo della guerra"
Angelo Mai Occupato
Via degli Zingari 13
mercoledì 5 luglio, ore 19
RIFIUTARSI DI UCCIDERE
Casa delle culture
via S. Crisogono, 45 (Trastevere)
giovedì 6 luglio, ore 18.30
Qui sotto tutte le informazioni dettagliate delle tre giornate.
Ciao Micaela
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Si invia di seguito comunicato stampa. Si prega la massima diffusione.
"4th of July - Troops Home Fast*"
Solidarietà con lo sciopero della fame di
Cindy Sheehan e altri attivisti negli Stati Uniti
Roma, Piazza Navona
martedì 4 luglio 2006, dalle 18.00 alle 20.00
Uno storico sciopero della fame sarà lanciato
davanti alla Casa Bianca il prossimo 4 luglio,
giorno della festa statunitense per
l'indipendenza.
Lo sciopero viene indetto per esigere il ritiro
immediato delle truppe dall'Iraq e per
commemorare i morti e feriti della guerra e
dell'occupazione. Vi parteciperà Cindy Sheehan,
la mamma pace statunitense, insieme ad attivisti,
veterani della guerra in Iraq e familiari di
militari. Tra i partecipanti anche il Tenente
Ehren Watada, diventato il 22 giugno il primo
ufficiale dell'esercito statunitense a rifiutarsi
pubblicamente di andare in Iraq e sua madre
Carolyn Ho.
Si uniranno a questa iniziativa, con uno sciopero
della fame simbolico di un giorno proprio il 4
luglio, oltre 1500 cittadini statunitensi, tra
cui personaggi dello spettacolo, membri del
congresso, veterani, musicisti, scrittori e
religiosi. Manifestazioni di solidarietà con i
dimostranti davanti alla Casa Bianca saranno
tenute in numerose città degli Stati Uniti.
Nel mondo, manifestazioni analoghe con scioperi
della fame sono in programma in vari paesi, tra
cui Germania, Irlanda, Ecuador e in Italia a
Firenze e a Roma.
Nella capitale, il gruppo romano Statunitensi per
la pace e la giustizia porterà anch'esso la
propria solidarietà alla manifestazione
statunitense "Troops Home Fast". Parteciperà allo
sciopero della fame di un giorno e a Piazza
Navona farà azioni di volontinaggio tra turisti e
romani per richiamarne l'attenzione sulle
iniziative in corso negli Stati Uniti.
Oltre al Troops Home Fast, il volantinaggio a
Piazza Navona vuole anche far sapere della
Declaration of Peace, una campagna promossa negli
Stati Uniti da un ampia gamma di movimenti, i
quali dichiarano la propria intenzione di
organizzare azioni non-violente in tutti gli
Stati Uniti e nel mondo dal 21 al 28 settembre,
se non saranno stati raggiunti per la giornata
internazionale per la pace - 21 settembre 2006 -
vari obiettivi, tra cui il ritiro immediato delle
truppe dall'Iraq, la chiusura delle basi militari
statunitensi in Iraq, il controllo Iracheno sulle
proprie risorse naturali e la riparazione dei
danni causati dalla guerra e da 13 anni di
sanzioni.
Sempre in Piazza Navona saranno raccolte firme
tra i numerosi turisti statunitensi presenti
nella capitale a sostegno della campagna Voters
for Peace. Si chiede agli elettori di dichiarare
"di non votare e sostenere un candidato per il
Congresso e per la Casa Bianca, il quale non
assuma una posizione pubblica mirata a porre
rapidamente fine alla guerra in Iraq e a evitare
ogni futura guerra di aggressione.
Per maggiori informazioni sull'iniziativa di Roma:
Stephanie Westbrook tel. 333 11 03 510 / 06 8411649
info@???
www.peaceandjustice.it
Per maggiori informazioni sulle iniziative negli Stati Uniti, vedere i siti:
Troops Home Fast:
www.troopshomefast.org
Declaration of Peace:
www.declarationofpeace.org
Voters for Peace:
www.votersforpeace.us
Tenente Ehren Watada:
www.thankyoult.org
*Troops Home Fast - si evidenza che in inglese la
parola fast ha un doppio significato,
"velocemente" e "sciopero della fame".
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Angelo Mai Occupato, Via degli Zingari 13
5 luglio, ore 19
Shailja Patel in
La poesia al tempo della guerra
Una performance di poesia slam su
conflitti, ribellioni, cittadinanze.
Shailja Patel, di origine afro-indiane, è
un'esponente di punta della slam poetry negli
Stati Uniti e attivista di numerosi movimenti
pacifisti e femministi.
Con le sue poesie, recitate attraverso la forma
slam, nella quale anche il corpo e le doti
drammatiche vengono sfruttate per trasmettere la
poesia in maniera diretta, Shailja ha contribuito
a dare voce al sottofondo di resistenza contro
l'imbarbarimento dei nostri giorni.
Nel suo ultimo monologo "Migritude", che
presenterà insieme ad un reading di altre poesie
della sua produzione, Shailja esplora temi
globali come la guerra, i flussi migratori, il
tramandarsi delle culture, i rapporti di genere.
Lettura in italiano di Silvana Mariniello e Caterina Merlino.
Dopo lo spettacolo, rifletteremo con Stephanie
Westbrook, Statunitensi per la pace e la
giustizia, Roma e Nadia Cervoni, Donne in Nero,
Roma, insieme ad Enzo Mangini, giornalista di
Carta, sugli attuali scenari mondiali di guerra e
su possibili pratiche di opposizione.
Ingresso per spettacolo: 4 euro
Per ulteriori informazioni su Shailja, contattare Pina al 338 6268250
http://www.shailja.com
http://www.peaceandjustice.it/shailja-patel-it.php
--
U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
info@???
http://www.peaceandjustice.it
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RIFIUTARSI DI UCCIDERE
Refusenik da tutto il mondo parlano contro assassini, stupri e altre torture
Presentazione e proiezione del film prodotto da Payday seguito da un dibattito.
Casa delle culture
via S. Crisogono, 45 (Trastevere)
6 luglio, ore 18.30
Intervengono:
Giorgio Riva - Payday, Gran Bretagna
Philip Rushton - autore del libro "Riportiamoli a
casa: Il dissenso militare nelle forze armate
statunitensi"
Paola Gasparoli - Un ponte per...
(Film in inglese con sottotitoli in italiano)
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Testimonianze dal video:
James Fairweather, Veterano giamaicano della 2°
guerra mondiale di posta in Germania nel 1946
"Ho visto la devastazione provocata dalla guerra:
donne e bambini sono le vittime principali. Se
'fraternizzavamo con il nemico' rischiavamo la
prigione militare, ma gli davamo da mangiare lo
stesso."
Stephen Funk, marine americano, cinque mesi di
prigione per essersi rifiutato di andare in Iraq
"Non sono a favore dell'entrata dei gay
nell'esercito perché non appoggio l'azione
militare."
Shimri Tzameret, refusenik israeliano, esentato
dall'esercito dopo due anni di prigione
"Già da anni so che non farò il militare. Lo so
con la stessa certezza con cui so che non
prenderò mai a calci un senza tetto, non stuprerò
mai una donna, e quando avrò un figlio non lo
abbandonerò mai."
Harriet , rifugiata politica, evasa dall'esercito ugandese
"Mi sono arruolata perché questo mi avrebbe dato
i mezzi per mantenere i miei figli. . . ma
c'erano nonnismo, molestie sessuali e stupri."
Rev. Dorothy Mackey, STAAAMP (Sovravvissute/i in
Azione Contro il Personale Militare)
"Nei miei primi cinque anni nell'esercito USA
sono stata stuprata tre volte, due da dottori
durante visite ginecologiche".
Alex Izett , Sopravvissuto alla Sindrome del Golfo
"Ho fatto uno sciopero della fame di 40 giorni
per ottenere un'inchiesta pubblica - perché
riconoscano che i veterani sono stati avvelenati
dal proprio paese."
Camilo Mejia, Sergente USA, nove mesi di prigione
per essersi rifiutato di ritornare in Iraq
Piuttosto che uccidere un bambino per sbaglio
vado in prigione. La prigione finisce, ma quando
uccidi un bambino non te lo dimentichi più."
Serata a cura di Statunitensi per la pace e la giustizia, Roma
http://www.peaceandjustice.it/refusnik.php
--
U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
info@???
http://www.peaceandjustice.it