[RSF] statunitensi romani contro la guerra

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著者: pilar
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To: forumroma, mangrovia, sandro dernini, Shaila Rubin
題目: [RSF] statunitensi romani contro la guerra
STATUNITENSI PER LA PACE E LA GIUSTIZIA" DI ROMA:
UNA LETTERA APERTA AL GOVERNO ITALIANO


Noi del gruppo romano "Statunitensi per la pace e la giustizia" scriviamo
questa lettera per chiedere che il governo italiano ripensi alcuni "aiuti"
che da' al nostro paese. Riteniamo questi "aiuti" contro gli interessi sia
del popolo italiano sia di quello statunitense. Alcuni di questi "aiuti"
sono il frutto di passate scelte di altri governi. Ci preme invitare il
nuovo governo a un cambio di rotta.

Cominciamo con il chiedere di ripensare la presenza in Italia [secondo fonti
ritenute attendibili - ndr] di un certo numero di bombe nucleari di
proprieta' degli Stati Uniti, al momento sembrerebbe 90, depositate nelle
basi di Aviano (Pordenone) e Ghedi Torre (Brescia). Tale presenza comporta
che sia gli Stati Uniti, "stato nucleare", sia l'Italia, "stato
non-nucleare", finiscano per violare lo spirito del Trattato di non
proliferazione nucleare del quale sono entrambi firmatari.

A causa di questa flagrante violazione lo stesso trattato diventa meno efficace.

Per non parlare del grave pericolo a cui l'Italia si espone. Lo stoccaggio
di queste
bombe non garantisce la sicurezza, anzi, pone il territorio italiano a
rischio di gravi incidenti con conseguenti danni ambientali nonche' aggiunge
un potenziale obiettivo terroristico. In un sondaggio negli Stati Uniti
dell'anno scorso, il 66% degli interpellati ha risposto che nessun paese,
il
proprio incluso, dovrebbe avere armi nucleari. Chiediamo al governo italiano
di esigere il ritiro e lo smantellamento delle bombe nucleari presenti sul
proprio territorio.

Anche l'ospitalita' data alle basi militari statunitensi non ci sembra un
"aiuto" nel migliore interesse dei due popoli, ne' del mondo intero. La
dislocazione in Italia di piu' di 20 installazioni militari statunitensi
con
piu' di 16.000 suoi soldati rende l'Italia uno strumento indiretto nella
guerra preventiva, che molti esperti e l'opinione pubblica mondiale
ritengono la causa di un mondo piu' pericoloso. Anche recenti sondaggi negli
Stati Uniti, confermano che l'opinione pubblica statunitense ritiene il
proprio paese sulla strada sbagliata (dal 60% al 69%), e su questo giudizio
pesa fortemente la guerra globale.

Chiediamo, quindi, che il governo italiano non dia appoggio a queste
politiche statunitensi, e che si impegni per la chiusura e la riconversione
a usi civili di queste basi.
Ma non e' solo l'ospitalita' presso le basi che l'Italia regala agli Stati
Uniti. Il 37% dei costi operativi di queste basi viene sostenuto dai
contribuenti italiani, per non parlare dei numerosi sconti e agevolazioni
di
cui godono i soldati statunitensi. E' spesso frutto di accordi segreti di
vecchia data di cui non si conoscono i dettagli. Chiediamo al governo
italiano di rendere pubblici i testi di questi accordi in vista di un
dibattito aperto per valutarne l'utilita'.

Come rivelato dal rapporto del Consiglio d'Europa sui voli segreti e sulle
detenzioni illegali da parte degli Stati Uniti, la base statunitense di
Aviano e' servita anche per il trasferimento del sigonr Abu Omar in Egitto
dove e' stato incarcerato e torturato dopo il suo sequestro a Milano. Il
caso di "extraordinary rendition" di Abu Omar, secondo il rapporto, e'
quello meglio documentato grazie al lavoro dei magistrati italiani, i quali
hanno richiesto la estradizione dei 22 agenti della Cia implicati nel caso.
Chiediamo al nuovo governo italiano di fare quello che il precedente aveva
rifiutato, cioe' di inoltrare la richiesta di estradizione al governo
statunitense.

Chiediamo inoltre che ci siano indagini interne e collaborazione con le
indagini internazionali affinche' non ci sia piu' complicita' dell'Italia
nelle detenzioni illegali e nella tortura, risultandone un forte esempio
per
gli altri paesi europei.

Infine, il piu' noto "aiuto" e' stato quello di mandare truppe in
Afghanistan e in Iraq. In entrambi i paesi innumerevoli civili innocenti
sono morti, tanti soldati statunitensi e italiani sono morti e ancora di
piu' sono stati feriti, i due paesi sono stati distrutti, e centinaia di
miliardi di dollari sono stati spesi senza migliorare la vita della gente,
anzi. In entrambi i paesi ci sono stati gravi casi di tortura (Abu Ghraib
in
Iraq e Bagram in Afghanistan). In entrambi i paesi la vita quotidiana e'
resa impossibile dalla mancanza di sicurezza e dalla violenza. Almeno in
Italia, si parla di missioni di pace in entrambi i paesi, che con la pace
tuttavia non hanno niente a che fare.
E' ora di ritirare tutte le truppe. Chiediamo al governo italiano di portare
i suoi soldati a casa. Chiediamo di non sostenere le guerre statunitensi
in
alcun modo, e invece di sostenere i popoli dell'Iraq e dell'Afghanistan con
programmi di cooperazione affidati alle Ong che operano da tempo in questi
paesi.

Ovviamente non e' solo l'Italia che "aiuta" il nostro paese. Con piu' di
700
installazioni militari fuori dagli Stati Uniti, in piu' di 130 paesi nel
mondo, con piu' di 400 bombe nucleari in Europa, con piu' di 1.000 voli
segreti che coinvolgono 14 paesi europei, e' chiaro che il nostro paese gode
della complicita' di molte nazioni e governi.
Cambiando rotta, l'Italia potrebbe contribuire a riorientare l'ingente spesa
militare verso obiettivi di pace, stabilendo cosi' un importante precedente
e recando un aiuto vero al nostro paese e al mondo.
_________________

Statunitensi per la pace e la giustizia, Roma - U.S. Citizens for Peace &
Justice - Rome
Per contatti: e-mail: info@???, sito: www.peaceandjustice.it
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