secondo me questa un po' è una cazzata. o meglio, capiamo se l'hm è solo
"x noi" o è anche un momento di outreach, per dirla alla trendy. nel
primo caso hai ragione. nel secondo caso no. a me invece ad esempio
napoli mi è piaciuto poco proprio perchè in realtà era una cosa
raccoltissima, divisa in due o tre gruppi ben definiti, con pochi scambi
(rispetto alle passate edizioni). certo, c'è chi si vive da sempre l'hm
facendosi la sua "area" con i suoi amichetti però non è che questo sia
la mia visione dell'hackmeeting.
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Lesion ha scritto rispondendo a yattaman:
..parlando dei filoni..]
> > credo che in generale questo approccio ti spinga a spendere molte energie
> > nel tentativo di organizzare le cose secondo uno schema e ti metta spesso
> > anche nell'imbarazzo di non sapere dove vanno certe cose.
> beh, nn deve essere una forzatura, ma solo un invito a riunire le forze
verso direzioni comuni. > > chiudo questo ragionamento che appare un po' intellettualistico ma
> > invece è molto di sostanza: secondo me lasciamo
> > spazio ai seminari in ordine sparso. è chi li segue che si costruisce
> > un percorso, non mi piace l'idea di fornire già una chiave di lettura.
> questo e' stato l'approccio che si e' sempre utilizzato, e non so te, ma
io da autistici in poi nn ho piu' visto altri progetti nati dall'hackit
(soma?), quindi forse questo approccio puo' essere migliorato.
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Beh la questione di organizzare le cose come vuole fare lesion è una cosa studiata. Per quanto possa essere dispersiva e richieda un certo dispendio di energie mentali per capirla, probabilmente permette di tirare meglio le somme sul lavoro globale dell'hackit. Pensaci yattaman, Elettrico stesso sostiene che ci si è riuniti in gruppetti di amichetti per gli ultimi hackit, e gli scambi sono statilimitati. Lo schematismo di Lesion ci permetterebbe di entrare, almeno in v ia teorica all'interno del lavoro di tutti e capirne le finalità Poi io accher non sono però mi sembra sensato perchè, essendo che la mia esperienza si limita ai laboratori buridda, due anni fa, quando ero ancora meno hacker di adesso, per me se le cose sono strutturate per argomenti e topic mi sembra solo che sia migliorata l'accessibilità, o la navogabilità, insomma è come trasformare l'hackit in una specie di iper testo che diventa leggibile secondo diversi percorsi a seconda di quello che vuoi fare.
E' più dispersivo a livello di organizzazione ma comporta dei vantaggi a livello comunicativo che non sono affatto da sottovalutare, e soprattutto non ti costringe e pipparti tutta la storia infinita dei vari progetti, interessantissima chiariamo, però a volte la gente come me che non capisce niente per esempio che ne so, di quelli del freaknet, o si mette lì e li ascolta per 8 mesi e alla fine giunge a una conclusione sulle loro idee e su come le mettono in pratica, oppure una come me inserisce il freaknet all'interno di una serie di topic e di progetti in cui sono impegnati e quindi li interpreta in modo operativo senza dover perdere 8 mesi di vita a fare ipotesi.. [Che ovviamente è un gran piacere perchè somo simpatici però, vorrei stare ad ascoltarli SOLO perchè sono simpatici e non perchè voglio capire cose che con la simpatia non c'entrano una pippa]
[secondo me]questo è sicuramente un modo per essere chiari anche se non si può ottenere la chiarezza totale e "ariana"
e a parte questo in che modo un'organizzazione di questo genere impedisce la formazione progetti particolaristici dal basso? ANzi.. Se in tre o in quattro o anche di più si vogliono imbucare a fare la loro orgia informatica basta assicurargli uno spazio sia materiale che virtuale (che sia dispersivo o no per me basta che sia inclusivo). L'organizzazione di questo spazio nel miglior modo possibile è fondamentale anche se dispersiva, e siamo qui per questo.
I progetti piccoli piccoli e tanto carini fioriranno in un bel parco all'inglese con boschetti e radure..
ghgh
scusate la metafora.. Adesso mi metto a parlare di cose pratiche che è meglio...