> Pero' la domanda di Elettrico e' quantomai sensata.. Dovremmo prendere > > qualche cavia umana e chidergli cosa capisce.. ;P
>
> Per la prima volta sono pienamente d'accordo con Elettrico....
> Inoltre non so se sono all'altezza di essere cavia umana....
> ma io personalmente non ci ho capito proprio nulla...eppure sono andata a
> scuola!
> Ho fatto sia quelle piccole, che quelle grandi, che quelle grandi grandi
> grandi....
> :)
>
> anch'io sono d'accordo con elettrico sulla mozione *parole poche e chiare* anche se elettrico colora sempre a tinte fin troppo elettriche le sue
dichiarazioni...
approfitto anche per commentare il report, che non ho fatto prima...
> Abbiamo la possibilita' di influenzare la societa' riguardo alcune
> tematiche di cui ci occupiamo e che riteniamo importanti, abbiamo anche
> i mezzi e i cervelli, ragioniamoci su.
> Questo e' piu' o meno sempre stato chiaro ai partecipanti di
> hackmeeting, pero' e' stato anche sottointeso, o comunque non e' stato
> sufficientemente esplicitato (da un po' di anni a questa parte questo
> fondamento sta venendo meno).
> Abbiamo invece bisogno di esplicitarlo, che potrebbe essere il punto di
> coesione tra le realta' cosi' disgregate che ci compongono. Questa cosa
> deve essere scritta nel manifesto, ovvero il nostro lato propositivo e
> di uscita rispetto a quello che ci accade intorno riguardo quello di cui
> ci occupiamo.
secondo me torino e genova sono stati un po' troppo invasi di gente che ha
preso l'hackmeeting per lo smau. ma napoli l'hanno scorso mi sembrava che
fosse tornato sul binario buono.
poi questa esigenza di far capire che non siamo "solo protesta ma anche
proposta" mi sa troppo di jovanotti e poco di roba seria. comunicare è
fondamentale ma il punto non è cercare di non passare per sfaccendati
perdigiorno (la qual cosa a mio parere sarebbe anche perfettamente legittima
e non è che fotta un granché in questo senso di convincere i soliti
catto-excomunisti-autodefinitiriformisti).
credo che l'hm veda lungo da sempre, fin dai tempi lontani lontani delle bbs
di ecn. sui rischi e le potenzialità delle reti, sugli aspetti di controllo
e consumo del nuovo mondo delle community, sulla raggera di direzioni che si
apre verso il nuovo mondo digitale, sulle guerre tra modelli che ancora per
poco coesistono. patriot act, sis, schengen, frontiere, cpt, google maps,
gmail, gprs connesso a umts, indymedia, myspace, technorati, gpg, skype,
selinux, wiki, ohmynews, le fondazioni di bill, trips, davos, sony aibo,
alenia, esso. quanti sono quelli che là fuori capiscono quanto queste parole
siano tutte collegate tra loro? pochi. quanti tra noi? quasi tutti. io credo
che sia questo che dobbiamo mettere nella nostra comunicazione verso
l'esterno. esperienze come autistici, ippolita, dynebolic, soma, vanno tutte
in modi diversi e ciascuna parzialmente, per un piccolo ma molto
significativo pezzetto, nella direzione di una comunicazione fattiva verso
l'esterno. si tratta di aumentare e rafforzare questa capacità comunicativa
anche con *semplici e chiari* howto sul mondo. e quelli sarebbero già i
nostri comunicati.
> Un' altra idea che e' venuta fuori e' l'idea di creare determinati
> filoni tematici, e per ogni filone tematico avere 3 sfaccettature per i
> vari seminari (o altre cose) che verranno inclusi nei filoni. le
> sfaccettature sarebbero 3, una sfaccettatura tecnico/pratica, un'altra
> socio-politica e un'ultima comunicativa. l'idea che ne esce fuori e'
> l'idea del triangolo, in cui ogni lato rappresenta una delle
> sfaccettature, e un puntino al suo interno rappresenta la tipologia
> dell'intervento.
non so, l'ho letto ieri e ci ho pensato un po' su. tutto sommato penso che
sia un modo un po' troppo europeo di organizzare i contenuti. voglio dire
che costruire n sottosezioni tematiche, ciascuna con una serie di iniziative
è tipico del nostro modo di ragionare che cerca di organizzare la conoscenza
in modo organico e tenendo tutte le cose insieme in uno schema complessivo.
in linea teorica è il modo migliore, ma in linea pratica credo di no. questo
è un ragionamento che sto facendo questo periodo di tipo generale, non solo
in ambito hm.
credo che in generale questo approccio ti spinga a spendere molte energie
nel tentativo di organizzare le cose secondo uno schema e ti metta spesso
anche nell'imbarazzo di non sapere dove vanno certe cose. io invece sposo
decisamente l'idea di gmail: search don't sort. non costruire cartelle di
categoria, vai dritto al seminario che contiene le cose che in questo
momento più ti interessano.
mi piace molto di più partire dal particolare e da lì andare al generale. è
lo schema anglosassone della legge che si costruisce attraverso la
giurisprudenza: sono i casi concreti che ti permettono di costruire una
regola generale, non il contrario. chiudo questo ragionamento che appare un
po' intellettualistico ma invece è molto di sostanza: secondo me lasciamo
spazio ai seminari in ordine sparso. è chi li segue che si costruisce un
percorso, non mi piace l'idea di fornire già una chiave di lettura. mi pare
che i contenuti parlino da soli e i collegamenti tra le cose emergano nel
cervello delle persone molto meglio quando sono loro stessi a costruirseli.
lo schema di come le cose sono connesse tra loro sarà il frutto di un
percorso e non di un manuale. insomma hack your brain!