[Lecce-sf] Fw: MEGLIO COSI'

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Autor: Rosario Gallipoli
Datum:  
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Betreff: [Lecce-sf] Fw: MEGLIO COSI'
MEGLIO COSI'
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Sent: Monday, June 26, 2006 8:46 PM
Subject: MEGLIO COSI'


Notiziario del Campo Antimperialista ... 26 giugno 2006 ... http://www.antiimperialista.org

Vienna: 25mila manifestanti al corteo contro la visita di Bush. Tantissimi gli antimperialisti: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4531&Itemid=170
Austria: L'antisionismo non e' antisemitismo. Del rabbino Ahron Cohe: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4549&Itemid=150
Olanda: Bahar Kimyongür: 62 giorno di detenzione: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4553&Itemid=136
Cuba denuncia: la U.E. Servi degli USA: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4548&Itemid=1


Sabato 5 agosto: arrivi e sistemazioni Domenica 6 agosto: IL MISTERO DELLA SINISTRA Da un'dentità spezzata al culto del capitalismo. Un altro orizzonte cercasi Lunedi 7 agosto: LA FRANCIA CHIAMA Emarginazione, rivolta e proletariato in occidente Martedi 8 agosto: L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO L'uso di una tragedia storica per giustificare il genocidio sionista in Palestina Mercoledi 9 agosto: QUALE IMPERO? QUALE IMPERIALISMO? Analisi e teorie a confronto Giovedi 10 agosto: UN FRONTE INTERNAZIONALE ANTIMPERIALISTA «Bisogna battere gli yankees e fare in modo che questo secolo sia il secolo in cui l'impero americano sara' seppellito» (Chavez) Venerdi 11 partenze * Siccome ci sono solo 200 posti disponibili la prenotazione è obbligatoria e deve pervenirci entro e non oltre il 20 luglio. * Il costo giornaliero del soggiorno è di Euro 40 cadauno (comprende pernottamento in stanza d'albergo, colazione, pranzo e cena). * Per informazioni sulle modalità di prenotazione scrivere a: campoantimperialista@??? oppure telefonare allo: 339.3826249


Questo Notiziario contiene:

1. PERUGIA: PRESIDIO ANTIMPERIALISTA
2. BASTA CON LE MISSIONI DI GUERRA! MANIFESTAZIONE A ROMA
3. IRAQ: ADESSO E' ORA! LETTERA A MASSIMO D'ALEMA
4. MEGLIO COSI'

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1. PERUGIA: PRESIDIO ANTIMPERIALISTA

Domani, 27 giugno (ore 15,00. P.zza Italia a Perugia), in concomitanza con la riunione del Consiglio provinciale , si svolgera' un presidio contro la decisione del Presidente della provincia di Perugia Cozzari di vietare al Campo Antimperialista l'uso delle strutture pubbliche dell'Isola Polvese -regolarmente e per tempo prenotate- per il previsto incontro del 5-10 agosto. Contro questa decisione (e' in atto una raccolta di firme a livello regionale) ribadiamo la nostra determinazione: all'Isola Polvese ci saremo!

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PERUGIA COZZARI

Con stupore abbiamo appreso della Sua decisione di negare al Campo Antimperialista l'utilizzo dell'Ostello dell'Isola Polvese per un previsto incontro dedicato all'approfondimento di temi di notevole rilevanza politica e culturale. Avendo la medesima struttura ospitato convegni, riunioni e meeting dal profilo del tutto simile, la Sua decisione appare, se non pretestuosa, viziata da un grave pregiudizio politico verso un movimento che al pari degli altri deve vedere assicurato sia il diritto di esprimere le proprie idee che di farlo utilizzando gli spazi che la comunità regionale e provinciale hanno adibito proprio allo scopo di favorire l'impegno dei più diversi soggetti della società civile-e l'Ostello dell'Isola Polvese è uno fra questi. Ritenendo dunque la Sua decisione in stridente contrasto con la funzione democratica delle isituzioni che Ella rappresenta nonché lesiva dell'immagine che le stesse hanno saputo ottenere in decenni di pur aspre battaglie politiche, i sottoscritti Le chiedono di rivedere la sua posizione di diniego e permettere il previsto incontro antimperialista dei giorni 5-10 agosto presso l'Isola Polvese.

PRIMI FIRMATARI:

Katia Bellillo, parlamentare (PdCI), Roberto Ciccone, Presidente del Consiglio comunale di Perugia PRC), Fabio Faina, consigliere comunale di Perugia (PdCI), Pietro Fabbri, Capogruppo consiliare "Foligno civile" (Verdi per la Pace), Aurelio Fabiani, segretario della sezione del PRC, Spoleto , Leopoldo Corinti, ex sindaco di Spoleto, editore di Spoletonline, Gianfranco Bottaccioli, Docente, Perugia, Francesco Morrone, Pensionato, Perugia, Graziano Marini, pittore, Todi, Marcello Teti, presidente di Legittima Difesa, Perugia, Maria Pia Battista, Dipende regionale, Perugia, Alessandro Miglietti, Insegnante, Perugia, Giorgio Becchetti, RSU Manini, CGIL, Assisi, Luigi Longobucco, Laureato, Perugia, Marco Pompei, Dipendente Tribunale, Perugia, Maurizio Fratta, Pensionato, magione, Paolo Vinti, militante PRC, Perugia, Nicoletta Bernardi, Terni, Valerio Bruschini, insegnante, Gualdo Cattaneo, Enrico Mascelloni, critico d'arte, Spoleto

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2. BASTA CON LE MISSIONI DI GUERRA! MANIFESTAZIONE A ROMA

Il Campo aderisce alla manifestazione per il ritiro di tuppe le truppe dall'Afganistan, dai Balcani e da tutti i paesi aggrediti e occupati.

«In Iraq e Afghanistan la guerra infuria e le truppe italiane vi sono completamente implicate. Ma anche altrove, dai Balcani alla Somalia, i militari italiani occupano territori stranieri.
Ritiro immediato e totale delle truppe da Iraq, Afghanistan e altri luoghi di guerra
Fine dell'occupazione della Palestina, garantire i finanziamenti al popolo palestinese e ai suoi legittimi rappresentanti
Chiusura di tutte le basi militari Nato e Usa in Italia»

MARTEDI 27 GIUGNO ore 18 - MANIFESTAZIONE DAVANTI A PALAZZO CHIGI

Promuovono: Attac, Bastaguerra, Casa Culture, Comitati Iraq Libero, Comitato ritiro militari italiani, Confederazione COBAS, Donne in Nero, Essere Comunisti PRC, Fondazione Nino Pasti, Giovani Comunisti Roma, Laboratorio di resistenza contro la guerra, Rivista "L'Ernesto", Sinistra Critica PRC, Usi-Ait Lazio.

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3. IRAQ: ADESSO E' ORA! LETTERA A MASSIMO D'ALEMA


VOGLIAMO ASCOLTARE LA RESISTENZA! FIRMA SUBITO LA LETTERA-APPELLO A D'ALEMA AFFINCHE' SIANO CONCESSI I VISTI A IRACHENI E PALESTINESI
DIFFONDI IL TESTO CON OGNI MEZZO! Invia le firme a vistiora@???

Al Ministro degli Esteri
On. Massimo D'Alema

Ella sarà certamente venuto a conoscenza che nell'ottobre scorso, a Chianciano Terme, avrebbe dovuto tenersi una Conferenza internazionale «PER UNA PACE GIUSTA IN IRAQ».
Saprà che detta Conferenza dovette essere annullata dai promotori a causa della gravissima decisione dell'allora Ministro degli Esteri G. Fini di non concedere i visti ai rappresentanti della società civile e della resistenza irachena all'uopo invitati. Lo stesso Ministro degli Esteri negò addirittura il visto anche ad Haj Ali, l'uomo incappucciato dai carcerieri, diventato in tutto il mondo simbolo dei torturati nella prigione di Abu Ghraib. Con questi atti vennero calpestati non solo i diritti democratici, ma anche i più elementari diritti umani che pure a parole tutti riconoscono.
A fronte di queste decisioni molti furono gli appelli e le proteste in Italia ed all'estero. Tra questi ricordiamo la lettera di 41 parlamentari appartenenti a diverse forze politiche, inviata al ministro Fini nel novembre scorso. In quella lettera i suddetti parlamentari giudicando "immotivata la linea seguita dal Ministero", chiedevano che venisse garantito l'ingresso agli esponenti iracheni.
Le medesime associazioni di solidarietà coi popoli arabi - tenuto conto della mutata situazione politica del nostro paese, frutto anche della volontà di pace della maggioranza degli italiani -, hanno deciso di riconvocare, col titolo «Per una pace giusta in Iraq e Palestina», la Conferenza Internazionale che avrebbe dovuto tenersi nell'autunno scorso a Chianciano Terme. Importanti personalità irachene, rappresentative dell'ampio fronte di forze che si oppongono all'occupazione del loro paese, nonché alcuni dei legittimi rappresentanti del popolo palestinese, hanno espresso la loro disponibilità a prendere parte all'incontro, nella speranza che non debbano subire l'umiliante trattamento loro riservato dal governo Berlusconi.
La pace potrà scaturire soltanto dal dialogo. La Conferenza Internazionale sarà un'occasione utile affinché questo dialogo possa svilupparsi, contribuendo alla ricerca di una pace giusta in Iraq ed in Palestina, nel rispetto del diritto all'autodeterminazione dei popoli.

I sottoscritti, considerati l'alto valore della suddetta Conferenza sia sotto il profilo politico che quello del rispetto dei vincoli del nostro dettato Costituzionale, vista la conclamata necessità di gesti che segnino una forte e netta discontinuità rispetto alla politica estera perseguita dal precedente Esecutivo, chiedono quindi a Lei e al governo, affinché la suddetta Conferenza possa svolgersi regolarmente, di garantire il rilascio dei necessari visti d'ingresso alle personalità politiche invitate in Italia.

ALCUNI TRA I FIRMATARI:

Falco Accame, Enzo Apicella, Maria Grazia Ardizzone, Giovanni Bacciardi, Marino Badiale, Aldo Bernardini, Massimo Bontempelli, Vainer Burani, Pino Cacucci, Franco Cardini, John Catalinotto, Andrea Catone, Yurii Colombo, Luigi Cortesi, Angelo D'Orsi, Marco Ferrando, Franco Ferrarotti, Giorgio Forti, Giovanni Franzoni, Piero Fumarola, Don Andrea Gallo, Umberto Gay, Roberto Giammanco, Ugo Giannangeli, Luciano Giannoni, Nella Ginatempo, Giulio Girardi, Massimo Grandi, Margherita Hack, Alessandra Kersevan, Georges Labica, Gianfranco La Grassa, Wilhelm Langthaler, Raniero La Valle, Alessandro Leoni, Letizia Lindi, Domenico Losurdo, Michela Maffezzoni, Lucio Manisco, Fabio Marcelli, Roberto Massari, Leonardo Mazzei, Claudio Moffa, Germano Monti, Noori al Moradi, Carlo Oliva, Jean Pierre Page, Moreno Pasquinelli, Giuseppe Pelazza, Nuccia Pelazza, Nico Perrone, Hamza Roberto Piccardo, Costanzo Preve, Fausto Razzi, Edoardo Sanguineti, Fausto Schiavetto, Gabriella Solaro, Pietro Vangeli, Carlos Varea, Gianni Vattimo, Guido Viale, Giuseppe Zambon.

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4. MEGLIO COSI'

Con una schiacciante maggioranza è stata respinta la nuova costituzione proposta dai berluscones. Meglio cosi'. Non passa la devoluzione di stampo liberista; non passa l'architettura presidenzialista. Sara' che gli italiani, come ha commentato a caldo il leghista Speroni, «fanno schifo», ma non sono completamente rimbambiti e americanizzati. C'e' tuttavia poco da farsi illusioni. Il «premierato forte» e' infatti da tempo una delle tentazioni dello stesso centro-sinistra (ricordate la Bicamerale?), che infatti invoca con forza il dialogo con la destra, come a dire: mettiamoci daccordo a prima possibile rimettiamo mano alla Costituzione per ridisegnare in senso presidenzialista e cesarista le istituzioni repubblicane. Chi ha votato in maniera consapevole NO (ovvero non tanto per salvare le chiappe di Prodi) deve stare dunque all'erta. Vero e' che questo e' un NO che pesa, che non sara' facile all'oligarchia politicante tornare alla carica, ma si puo' stare certi che questa ci riprovera'. Questa smania autoritaria e' infatti una costante, non un accidente. In un mondo in fiamme, con una globalizzazione che ridisegna la gepolitica planetaria, con una sinistra definitivamente approdata su posizioni liberali e liberiste, le classi dominanti imperialiste premeranno con piu' forza per sbarazzarsi dei vincoli formali della sovranita' popolare, per passare ad un regime politico sempre piu' verticalizzato e sganciato dal controllo dei cittadini. Il nesso tra le lotte antimperialiste dei popoli oppressi e quelle democratiche in Occidente non e' mai stato piu' stringente. Sono le due facce della medesima battaglia, poiche' il nemico principale, almeno in questa fase storica, e' uno solo, il piramidale sistema imperialistico, di cui gli USA rappresentano allo stesso tempo la spina dorsale, il vertice e il modello egemonico e pervasivo. Come temevamo la vittoria elettorale della coalizione guidata da Prodi non ha cambiato ne' la fase politica italiana, ne' invertito le tendenze di fondo e dominanti. La cosiddetta «sinistra radicale» e' stata decisiva per permettere alla grande borghesia si sbarazzarsi di Berlusconi. E' insostituibile adesso per reggere con le stampelle questo governo. Tutti sanno che dietro alle quinte si stanno svolgendo grandi manovre per trovare una soluzione adeguata a normalizzare questo paese e quindi a sbarazzarsi di quelli che Prodi ha definito «comunisti folkloristici». Non avremo forse, per un po' di tempo, grandi conflitti sociali, ma un rimescolameneto politico dagli effetti duratori, quello lo avremo di sicuro.