[NuovoLab] genova l'inchiesta su armi e rifiuti tossici inca…

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著者: ANDREA AGOSTINI
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To: forumgenova
題目: [NuovoLab] genova l'inchiesta su armi e rifiuti tossici incappa anche in un procuratore agganciato dagli "amici"

dal mercantile di domenica 25 giugno 2006

UN GIUDICE AGGANCIATO DAGLI "AMICI "

Inviti a cena dell'entourage di Fouzi. Ma il pm risulta estraneo ai business

Il questore Oscar Fioriolli e l'amico mediorientale: un'amicizia solidissima. Un ispettore di polizia incaricato di "corazzare" un'auto affichè possa resistere ai colpi di kalashinikov. E nelle intercettazioni si parla di discariche e "fagiolini" da sdoganare.

dal nostro inviato Andrea Ferro

Montecarlo.
Per i poliziotti del nucleo di pg del tribunale la rogatoria condotta su mandato della procura di Montecarlo ha suscitato non pochi imbarazzi. A finire nella rete delle intercettazioni non erano stati "solo" un questore e due colleghi, un sovrintendente ed un ispettore in servizio alla questura di Genova. In almeno due circostanze uno degli avvocati intercettati e indagati dai giudici del Principato chiama direttamente un magistrato della procura e lo invita a cena. Lo stesso legale non fa mistero delle sue frequentazioni con il pm parlandone al telefono con altri amici dell'"entourage" del facoltoso medico siriano Hdj Fouzi, al centro dell'inchiesta internazionale su riciclaggio, traffico di armi e di rifiuti tossici su e giù per il mediterraneo.
In particolare in un paio di conversazioni si fa riferimento al pm come il giudice che ha indagato un certo poliziotto notoriamente in buoni rapporti con Oscar Fioriolli, attuale questore di Napoli e fino a un anno e mezzo fa alla guida della polizia genovese. La circostanza viene riferita allo stesso Fouzi. Vale la pena sottolineare che il nome del magistrato compare nelle intercettazioni esclusivamente in relazione agli inviti a cena e risulta completamente estraneo ai business dell'imprenditore mediorientale finito sotto le attenzioni molto particolari della procura di Montecarlo.

Il questore
Sulla base degli atti della rogatoria condotta dai poliziotti del tribunale - coordinati dal sostituto procuratore Alberto Lari - risulta che tra il dicembre 2004 e il febbraio 2005 i rapporti tra Hadj Fouzi e Oscar Fioriolli sono assai frequenti. I due si cercano per telefono, si vedono. Talvolta gli incontri avvengono al bar "Balilla" di via Maccaggi. Addirittura il questore - all'epoca ancora in servizio a Genova - trascorre la notte di natale nella villa da sogno di Fouzi a Pieve Ligure. Quella sera "elegge" il proprio domicilio nella residenza del mediorientale. Nel senso che chiama il centralino della questura e all'agente di turno lascia il numero di Fouzi come suo recapito per le ore successive. Come già scritto nell'edizione di ieri il medico siriano, pur formalmente incensurato, non era persona sconosciuta agli uffici digos di mezza Italia tanto che esiste un fascicolo a suo nome nell'ambito di una serie di informative internazionali su imprenditori di origine mediorientale. Una circostanza evidentemente ignorata da Fioriolli - e dagli altri poliziotti - nonostante la sua quasi ventennale esperienza alla ex"squadra politica" di via Diaz.

Il fuoristrada blindato
Ad uno dei due sottuficiali "ascoltati" dai colleghi della procura Fouzi e il suo "entourage" avevano affidato un compito molto particolare: acquistare un fuoristrada e corazzarlo per poter resistere anche ad un eventuale attacco a colpi di kalashnikov. Per chi? Per lo stesso Fouzi? O, più probabilmente per Lansana Contè, discusso presidente della Guinea Conakry di cui il medico siriano è fedelissimo socio d'affari?
Le intercettazioni non lo chiariscono. Di certo c'è una conversazione telefonica trascritta dalla polizia giudiziaria il 19 febbraio 2005. Nel corso della quale parlando con un consulente di Fouzi l'ispettore informa l'interlocutore di aver acquisito informazioni sulla "macchina blindata del tipo 4b, ci vogliono circa 61 mila euro". La cifra, specifica il sottufficiale di polizia, è congrua alla luce anche del parere di un altro collega da lui contattato ed "esperto in materia avendo lavorato a lungo all'Ansaldo".

L'altro poliziotto.
E' un sovrintendente, fino a poche settimane fa in servizio alla digos - ha chiesto il trasferimento dopo le prime indiscrezioni sull'inchiesta di Montecarlo - e per lungo tempo stretto collaboratore di Oscar Fioriolli. Dalle sue intercettazioni risultano i suoi contatti quasi quotidiani con Fouzi e con gli altri professionisti dell'entourage. La sua voce è registrata decine di volte dalla polizia giudiziaria. In un caso, il 18 gennaio 2005, parlando con Fouzi il sovrintendente di polizia si presta a svolgere una serie di pratiche per conto del mediorientale: in Prefettura e all'Antimafia. In altri colloqui intercettati si evince che il sottufficiale viaggia parecchio per l'Europa. Durante queste trasferte talvolta sbriga "comissioni" internazionali per conto di Fouzi e dei suoi collaboratori.

Fagilini.
In una conversazione tra uno sconosciuto e un avvocato con il telefono sotto controllo il misterioso interlocutore parla di "fagiolini" in attesa di essere sdoganati. E altri che dovrebbero arrivare. Difficile pensare che si trattasse effettivamente di ortaggi. Un linguaggio cifrato? E se non erano fagiolini di che cosa si parlava?

Discariche
Se ne parla più o meno esplicitamente in varie conversazioni. In una in particolare un avvocato parla con un carrozziere genovese in trasferta in Romania e incaricato di un sopralluogo. In altri colloqui i riferimenti sono più vaghi ma ricorrenti. E tra gli interlocutori compaiono i titolari di due aziende di smaltimento di rifiuti con sedi a Genova e in Piemonte.

Rapporti internazionali
L'estensione e lo spessore delle relazioni internazionali di Fouzi trova ampia conferma negli atti della rogatoria. Il medico siriano non è solo grande amico del presidente della Guinea Conakry. Ha legami e interessi in Ucraina, in Nigeria e in Libano. Il 14 febbraio 2005 conversando con l'amico avvocato e socio d'affari Fouzi esprime preoccupazione per l'attentato mortale compiuto ai danni del primo ministro libanese Rafik Hariri. "Le cose si complicano", dice Fouzi. E chiede all'avvocato se si ricordava di Hariri. Significherebbe quindi che i due avevano avuto rapporti diretti con l'ex premier libanese. A confermarlo è un'altra conversazione nella quale si parla di una non ben precisata fornitura al governo libanese.

Locali e sequestri
Nel business genovese della "compagnia" c'è anche la gestionr di bar - uno in particolare a Nervi - e di ristoranti. A questo proposito si parla del sequestro "a scopo conservativo" di un locale eseguito dai carabinieri su istanza degli avvocati di Fouzi.

L'inchiesta
Come riportato nella nostra edizione di ieri terminata la rogatoria - era il marzo 2005 - l'inchiesta genovese è rimasta al palo. In più di un anno cioè non sono state approfondite le suggestioni investigative innescate dalle intercettazioni chieste dalla procura di Montecarlo. Il procuratore Francesco Lalla - che in un primo tempo aveva smentito l'esistenza di un fascicolo autonomo - ha spiegato che nulla è mai stato archiviato e che semplicemente gli accertamenti erano rimasti al palo in seguito ad un incredibile groviglio di intoppi burocratici

ALTRE INTERCETTAZIONI

ELEZIONI IN UCRAINA ; DISCARICHE IN ROMANIA; SACCHEGGI IN SIRIA.

L'avvocato e l'amico carrozziere in trasferta, i rapporti con il leader ucraino Yushchenko e il commento sui disordini a Damasco

Pubblichiamo altre intercettazioni relative alla rogatoria condotta dalla procura di Genova - tra il novemre 2004 e il marzo 2005 - su richiesta della magistratura monegasca.
La prima chiamata viene considerata "significativa" dalla polizia giudiziaria per il suo contenuto politico. Viene registrata il 4 gennaio 2005.
Fouzi - f - chiama R - r - e gli chiede come è andato il suo viaggio in Siria Damasco -.

R - Bene.....Si è svolto benissimo ma purtroppo quelli li sono ancora come prima...come prima.... sempre in subbuglio, revolution.....
F- Aah ... Si.... Finchè quell'altro è in sella.... Essi rimarranno finchè campano laggiù... Essi con l'alibi dei problemi che si trovano in questo paese e nell'altro paese essi rimarranno la.
R - Si..... Si è vero....
F- Hanno saccheggiato il paese....
R- Si ....E' vero..... Alla fine, il capo dell'esercito del Libano si è innervosito e gli ha detto che questa gente è dotata di regolari visti d'ingresso, perchè allora li trattate con arroganza e create a loro delle difficolta?
F- Caro fratello..... Questi qua sono dei farabutti.... E per tutta la loro vita rimarranno tale affinchè non saranno spodestati......
R - Si... E' vero.....
F - Verrà anche il turno loro per essere rovesciati.... Perchè se non cadranno da soli, interverranno quegli altri per farli cadere..... Piuttosto dimmi.... Tu quando partirai?
R - Il giorno 10
F - Bene!
R - Io adesso mi trovo a Parigi e proseguirò tra pochissimo per Casablanca.
F - Ah si? Ti trovi adesso a Parigi? Ok....
R - SI.... Mi trovo all'areoporto di Parigi......
F - Io invece sto in questo momento partendo per Genova.... Ci sentiremo, ciao.
R - Ciao.......

La successiva conversazione viene registrata dalla polizia giudiziaria il 19 dicembre 2004. Un avvocato genovese - D - , stretto collaboratore di Fouzi parla con un amico carrozziere - U - che si trova in Romania. Nel colloquio si fa riferimento alle discariche - i nomi di altre persone citate sono indicate con la lettera iniziale ndr -.

U - Stai a sentire la tua roba D. ha parlato con uno per una discarica, perchè deve parlare con un ispettore dell'ambiente..... gli deve dare tutto..... ci ho detto gli faccia dire quanto costa, perchè deve andare a S. a 170 km da qui, la prima discarica autorizzata.... perchè qui non ci sono discariche, e no ce n'è una qua l'ho vista adesso.... c'è un mobile rumenta in mezzo al campo....
D - Ma lo so, hai capito che affare che è invece?
U - E lo so, però senti, ci ho detto che ci faccia sapere quanto è a fare tutte queste cose qua e poi me lo dice.....
D - Va bene tu quando torni?
U - Lunedi, prima che posso.
D - Lunedi va be ok.
U - Ci sentiamo ciao.
D - Ciao.

L'ultima intercettazione che pubblichiamo sull'edizione odierna risale al 13 dicembre 2004 . L'avvocato - S - parla con Fouzi - F - . Nel corso della conversazione si commenta la situazione politica in Ucraina.

U - Hallo?
S - Pronto
U - Si, ciao
S - Ciao come stai?
U - Bene grazie te?
S - Ma, raffreddato un pò tanto è un periodo di.... che sono proprio preso.
U - Io sono in Ucraina , domani rientro in Italia
S - Domani rientri?
U - Si
S - Bene così poi ci vediamo .... senno bisogna che ci facciamo gli auguri di natale... spero
U - Va bè... per forza ci vediamo.... tanto vieni da me a fare il natale.....
S - Ah.... guarda sarebbe una gran bella cosa perchè, vabbè poi ti racconto
U - Si va bene..
S - Senti ti ha chiamato la N.
U - Ha chiamato P. era in Africa ... ho detto a P non fare niente vai subito da D, gli dici a D non voglio... non voglio.... ho detto, non fare di testa tua.... di testa di nessuno
S - Ecco...
U - La pratica in mano sua, lui quando successo lei ha voluto incontrarmi non ho voluto ... portare ....portare fino a te e....
S - Mi raccomando non incontrarla...eh.
U - Assolutamente ...
S - Assol... perchè guarda che sicuramente vuol farti dire delle cose eh.... con un registratore dietro.....
U - Si si ma lo so.... ma questo lo faccio io a lei eheh...
S - Ah, ecco... quindi assolutamente no no non.... ma cosa sta succedendo li in Ucraina.....
U - Però hanno dimostrato che sono un paese civile.....
S - Si, quello è vero, quello è vero..però...quello è vero quello è vero, quello è vero, però.... bisogna vedere adesso Yushchenko come si comporta lui eh.....
U - No ma lui diventerà lui il presidente.
S - Eh be .... quello sicuro, quello sicuro, in che rapporti sei con lui?
U - Ottimi.....
S - Bene bene....ok ci sentiamo quando torni allora .... un abbraccio forte ciao
U - Un abbraccio ciao.... grazie ciao.