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Auteur: ANDREA AGOSTINI
Date:  
À: forumgenova
Sujet: [NuovoLab] genova storie di armi e di prestiti economici che coinvolgono il questore di napoli ed ex di genova e molti altri

da repubblica.it ed.genovese di DOMENICA 25 GIUGNO 2006


I retroscena della complicata vicenda che ha portato alla ribalta della cronaca il patron siriano della Lucchese, con villa a Pieve
Fouzi: miliardi, miniere & potere
Quelle amicizie sbocciate ai tempi del caso Achille Lauro

Amicizie, trattamenti di favore, e una indagine dei magistrati di Montecarlo che sta suscitando più di un imbarazzo
MARCO PREVE

Raccomandazioni ad alto livello per l´acquisto di squadre di calcio, e corsie preferenziali per evitare controlli doganali in aeroporto. Trattamenti di favore da parte della polizia genovese per Fouzi Hadj, l´imprenditore siriano indagato per riciclaggio dalla magistratura di Montecarlo.
Un feeling - interrotto dai trasferimenti decisi dal questore Salvatore Presenti - che aveva però origini lontane, per la precisione nel periodo del sequestro dell´Achille Lauro ad opera di terroristi palestinesi avvenuto nel 1985.
E´ lì che nascono alcune amicizie e rapporti privilegiati che possono aiutare a spiegare un "affaire" che - dopo le anticipazioni di Repubblica, Espresso e Corriere Mercantile - sta creando qualche imbarazzo nei palazzi del potere.
Breve riepilogo. Il signor Hadj è un recente miliardario con interessi in Guinea e in Ucraina. Il giudice istruttore di Montecarlo Bruno Nedelec, nel 2004 avvia indagini per il sospetto di riciclaggio relativo all´acquisto di un hotel nel Principato di cui sono comproprietari Hadj e l´avvocato genovese Damiano Sterle. Vengono chieste alle autorità italiane indagini attraverso pedinamenti, videoriprese e intercettazioni telefoniche. Da questi accertamenti, oltre ad un bonifico da 50 mila euro sul conto dell´ex questore di Genova oggi a Napoli Oscar Fioriolli («un prestito per l´acquisto di una casa»), emergono trattamenti di favore da parte di alcuni poliziotti nei confronti di Hadj e di suoi collaboratori. Comportamenti apparentemente discutibili, che per la procura non hanno però mai rappresentato ipotesi di reato e neppure spunti investigativi degni di essere approfonditi. Almeno fino ad oggi.
Ci sono, però, altri punti ancora da chiarire sul fronte genovese. Quando si dovette nominare un interprete per tradurre i dialoghi in lingua araba di Hadj, la scelta del dirigente della polizia giudiziaria Giulio Amendola ricadde su Marwan Katabi, sessantenne siriano, imprenditore del ramo export e dieci anni fa socio nella ditta "Orient" di salita san Barnaba, proprio di Fouzi Hadj. Ma Katabi era stato soprattutto, come racconta il pm di allora Luigi Carli: «L´interprete principale del processo contro i terroristi dell´Achille Lauro. Un uomo di grande cultura, cittadino italiano, affidabilissimo, sicuramente un uomo che era di casa nella questura di Genova».
Amico di molti poliziotti Marwan Katabi, amico degli stessi e di altri poliziotti Fouzi Hadj che di Katabi era stato socio. E lo stesso questore Fioriolli, che non vuole rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla vicenda, riconosce però che la casa di Fouzi (appena saputo che era indagato Fioriolli ha interrotto ogni rapporto, anche se ritiene vergognoso, e ne ha discusso con il procuratore Francesco Lalla, il suo coinvolgimento mediatico nella vicenda) era frequentata da molti altri funzionari di polizia. Ed anche ispettori, come quello che presentò Hadj a Fioriolli negli anni ´80, e che due mesi fa, dopo una lunga carriera nella Digos, è stato trasferito dal questore Salvatore Presenti. In ogni caso, in questi vent´anni, Fouzi Hadj ha stretto molte amicizie e incrementato il suo patrimonio. La conoscenza con Fioriolli è sicuramente servita come referenza per l´acquisto della Lucchese.
Racconta Pietro Fazzi ex sindaco di Lucca: «Il questore Maurizio Manzo (dirigente dell´ufficio stranieri a Genova negli anni ´90, ndr) mi disse che gli aveva telefonato il collega Fioriolli per raccomandare Hadj e garantire che si trattava di una persona affidabile».
La stima era reciproca, visto che Fioriolli aveva trascorso il Natale del 2004 nella villa da sogno di Pieve Ligure, e il siriano intendeva convincerlo ad accettare di occuparsi del piano della sicurezza per il presidente della Guinea Lansana Contè.
Ed è proprio la Guinea la fonte della fortuna di Hadj. Lui spiega che Contè lo ha anche incaricato di occuparsi dei rapporti con l´Onu per gli aspetti umanitari.
Ma non è certo quello il suo unico impegno in terra d´Africa.
Hadj spiega in dettaglio quali siano i suoi interessi in una querela del 2002 nei confronti di un socio in affari: «Ho saputo dal signor B. che in Guinea si potevano acquistare metalli di ferro, quale rottamazione di macchinari di miniera di bauxite. Alla fine del 1996 sono andato in Guinea e ho preso contatti con il Ministero delle Miniere. E nel 1997 ho acquistato materiale di rottamazione. Attualmente ho una società, Katex Mines. Io ne sono amministratore con Sharif Contè, fratello del presidente. Abbiamo una concessione per lo sfruttamento delle miniere e l´esclusiva del rottame. In più attività nel settore agricolo ed immobiliare. Stiamo costruendo circa 300 ville. Sono anche consigliere economico del presidente che mi ha dato il compito di risanare tutte le strutture». Secondo l´organizzazione non governativa Human Rights Watch, nel 2003 la Katex - Hadj smentisce con fermezza - fu l´intermediaria di un traffico di armi provenienti dall´Ucraina e dirette alla Liberia, paese sul quale vige l´embargo.