Per il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq e 
dall'Afghanistan
Senza se e senza ma
MARTEDI' 27/06/06 ORE 18.00 
DAVANTI A PALAZZO CHIGI
In questi anni il movimento contro la guerra 
senza se e senza ma è stato il movimento più ampio e partecipato che ha 
attraversato il nostro paese,
portando milioni di persone in piazza e 
milioni di bandiere arcobaleno nei balconi, rappresentando di fatto la 
più forte opposizione al Governo
Berlusconi, e il primo motore della 
sua sconfitta.
Le guerre in Iraq e Afghanistan sono due tasselli dello 
stesso processo di guerra globale permanente avviato 
dall'amministrazione Bush. Due guerre
contro cui il movimento no war si 
è battuto senza differenze o gerarchie.
Dietro la retorica delle 
"missioni di pace" o della "guerra al terrorismo" si nascondono infatti 
guerre atroci, volte allo sfruttamento di risorse e al
controllo 
geopolitico dell'intera zona mediorientale.
Un governo di 
centrosinistra, che dice nel suo programma di voler rispettare l'art. 
11 della nostra Costituzione, non può permettersi di rifinanziare
missioni di guerra, in nome della continuità dei rapporti con 
l'amministrazione statunitense e con la Nato.
Parisi, D'Alema e Prodi 
hanno già annunciato l'allungamento nei tempi di una decisione già 
condivisa nell'Unione come quella del ritiro dall'Iraq, e ora
si 
apprestano a confermare la nostra presenza in Afghanistan, minacciando 
anche l'aumento dei soldati e del materiale bellico fornito dal nostro
paese.
Per questo martedì 27 giugno saremo in piazza per chiedere a 
tutti i parlamentari dell'Unione, e in particolare a tutti/e i 
parlamentari
pacifisti che con noi hanno condiviso il percorso di lotta 
di questi anni, di non opporsi alla chiara volontà di chi solo poche 
settimane fa gli ha
fatto vincere le elezioni. Sulla guerra non 
esistono se e ma, non esistono mediazioni possibili di fronte ai morti 
che si susseguono ogni giorno in
Iraq come in Afghanistan.
Siamo stati 
con il movimento dalla manifestazione del novembre 2001 contro la 
guerra in Afghanistan fino alla giornata mondiale No war dello scorso 
19
marzo passando per il trainstopping. Vogliamo continuare a 
costruirlo, e vogliamo ancora il ritiro immediato dei nostri soldati. 
Non sarà il colore
del Governo a fermare la nostra lotta.
Coordinamento dei/delle Giovani comunisti/e
Federazione di Roma
-- 
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