mercantile 22.6.06
COLPI DI MANGANELLO AI TESTICOLI
ra stato picchiato duramente con un manganello ai testicoli un giovane
americano che si trovava all'interno della Diaz il 21 luglio 2001 quando
fece irruzione la polizia.
per quei colpi potrebbe ora aver subito conseguenze sulla possibilita' d
iprocreare (impotentia generandi).
Questo e altre cose ha racocntato ieri mattina in aula davanti ai giudici
presieduti da Gabrio Barone S.D.S., 28 anni, che si trovava nell'istituto
scolastico quella sera del G8 insieme alla fidanzata M.H. a sua volta
picchiata a manganellate e finita in ospedale.
Alla giovane, inoltre, mentre si trovava nella caserma di Bolzaneto furono
tagliati per sfregio i capelli "All'epoca avevo le treccine - ha racocntate
- ornate con oggetti metallici. Mi hanno lasciato solo delle ciocche lunghe
alcuni centimeri. Preciso che mi sono state tagliate anche le trecce che
non avevano ornamenti di metallo ma di stoffa."
La ragazza haaggiunto "Ho chiesto se potevo recuperare cio 'che mi veniva
asportato ma l'agente ha buttato tutto nella spazzatura."
S.D.S. ha a sua volta raccontato qyello che era accaduto la notte
dell'irruzione alla Diaz. "sono stato svegliato da forti rumori, ho preso
gli occhiali e mi sono reso conto che era entrato un poliziotto, dapprima
ho visto questa figura imponente, completamente equipaggiata con una divisa
imbottita, un manganllo in mano, come un mostro urlava frasi che non
capivo, ma udivo distintamente insulti ocme "bastardi".
Di fronte a lui c'era un gruppo di persone in ginocchio, con le mani
alzate, quest'uomo ha calciato una sedia verso di loro e poi si e'
avvicinato alla mia ragazza colpendola con un calcio alla testa."
Poi ha descritto il momento delle botte che aveva preso lui "Ho cercato di
rannichciarmi e piegarmi quasi come una palla. Sono stato duramente colpito
alla testa, piu' volte, e ho ricevuto colpi anche all'inguine. Ero
consapevole che stava succedendo lo stesso trattamento a tutti coloro ch si
trovavano atterriti per terra e venivano comunque picchiati."
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mercantile 21.6.06
Bolzaneto,,sfialta di testimoni
Sono arrivati ad ascoltare quasi la meta' dei 270 testi citati dall'accusa
al proceso per i fatti della caserma di Bolzaneto nei giorni del G8.
I giudici presieduti da Roberto Delucchi anche ieri mattina hanno sentito
le testimonianze di due giovani no global che erano stati arrestati per le
manifestazioni di paizza del luglio 2001.
Occoreranno ancora molte udienze prima che tutti i testi chiamati dai
pubblici ministeri Vittorio Ranieri Minati e Patrizia Petruzziello sfilino
davanti ai giudici. Presumiiblmente fino a dicembre prossimo il processo si
svolgera' su questi binari.
Dalle voci dei giovani no global emerge un quadro di inusitata violenza sia
fisica che psicologica.
C'erano agenti, per esempio, che dicevano a tutti i detenuti "Morirete
tutti, siete delel zecche da schiacciare".
Molti agenti cantavano "Faccetta nera" accompagnata dalla musichetta col
telefono cellulare.
A noi ci apostrofavano con frasi del tipo "Zecche comuniste, figli di .."
aveva raccontato un ventenne genovese.
Il giovane aveva nche racontato "Alcuni agenti urlavano "Uno di meno, Uno
di meno" con tono minacicoso verso di noi. Ma io allora non capivo cosa
volessero dire perche' non sapevo ancora della morte di Carlo Giuliani.
Solo dopo mi sono reso conto che ci minacciavano."
Un altroi giovane ha ricordato "Nonostante perdessi molto sangue dal naso
venni preso a pugni e calci. Sopraffatto dai colpi caddi a terra e mi venne
concesso di raccogleire un fazzoletto."
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"Eppure il vento soffia ancora...." Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)
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(luglio 2001).
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