Autor: Fabio e Grazia Data: A: forumlucca Assumpte: [Forumlucca] LETTERA APERTA DEL COMITATO "NON BRUCIAMOCI LA
GARFAGNANA" AL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LUCCA
SMALTIMENTO RSU E INCENERITORE
LETTERA APERTA DEL COMITATO "NON BRUCIAMOCI LA GARFAGNANA" AL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LUCCA
Il Comitato "Non bruciamoci la Garfagnana" vuole porre all'attenzione del Consiglio Provinciale, al momento del suo insediamento, il problema dello smaltimento dei rifiuti e il futuro destino dell'inceneritore di Castelnuovo che il Piano provinciale del 1999 prevedeva in dismissione nel 2006, mentre oggi avanzano ipotesi di un suo potenziamento (ed in contemporanea la discarica asservita di Selve Castellane viene ad accogliere anche le ceneri dell'inceneritore di Pietrasanta e dell'Alce di Fornoli).
Lo smaltimento dei rifiuti rappresenta uno dei problemi più urgenti ed una delle sfide più importanti per la nostra società e anche nel nostro territorio la scelta delle possibili soluzioni è a motivo di grande dibattito. Dal punto di vista della protezione ambientale il modo migliore per affrontare il problema rifiuti sarebbe evitare di produrli, o, comunque, di portare allo smaltimento solo ciò che resta dopo che tutti i processi di riutilizzo, recupero, riciclo siano esauriti (linee guida OMS/ Comunità Europea)
Nella nostra provincia ad oggi, dobbiamo registrare, salvo alcune lodevoli eccezioni, come la raccolta differenziata sia ancora lontana dagli obiettivi previsti dalle varie normative; riteniamo altresì che il potenziamento massimo della raccolta differenziata e del riciclaggio sia in aperta contraddizione con la scelta dell'utilizzo di inceneritori che per ridurre i costi di investimento devono bruciare sempre maggiori quantità di rifiuti e spesso proprio di quelle tipologie maggiormente riciclabili.
L' incenerimento degli RSU è, fra tutte le tecnologie, la meno rispettosa dell' ambiente e della salute. E' inevitabile la produzione di ceneri (che rappresentano circa 1/3 in peso dei rifiuti in ingresso e devono essere smaltite in discariche speciali come quella di Selve Castellane nel comune di Molazzana) e l'immissione sistematica e continua nell'atmosfera (di milioni di m3) di fumi, polveri grossolane (PM10) e fini (PM2.5 , ovvero con diametri inferiori a 2.5 micron) costituite da nanoparticelle di sostanze chimiche (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine e furani, ecc.) estremamente pericolose, anche perché persistenti ed accumulabili negli organismi viventi.
Dal punto di vista economico, poi, la scelta dell'incenerimento dei rifiuti è in netto contrasto con gli investimenti fatti in Garfagnana per lo sviluppo di agricoltura e turismo di qualità, oltre che incompatibile con la politica attuale di valorizzazione dei numerosi prodotti tipici locali. Per la Garfagnana la maggiore opportunità di sviluppo futuro può essere attualmente individuata, non nello smaltimento dei rifiuti, ma nella istituzione, sul territorio della nostra Comunità Montana, di uno specifico "Distretto Rurale di Qualità". Diversi studi di programmazione di Regione Toscana ed Università ci indicano come esempio di "naturale" e "storico" distretto rurale; altri studi ipotizzano uno sviluppo economico della Garfagnana come "Riserva della Biosfera"!
Il Comitato nel porre all'attenzione del consiglio questo problematica, sostiene anche la necessità della massima trasparenza delle amministrazioni pubbliche nei percorsi decisionali seguiti.
Riteniamo infatti che le decisioni su temi di questa rilevanza debbano essere costruite in un percorso che veda il pieno coinvolgimento delle popolazioni, troppo spesso considerate come terminale passivo di informazioni unidirezionali, talvolta anche reticenti, su valutazioni già fatte e decisioni già prese.
Per questi motivi il Comitato chiede che il Consiglio assuma una iniziativa politica che affronti in maniera complessiva il problema dello smaltimento dei rifiuti nell'ottica del principio di prevenzione e sostenibilità ambientale, con l'obiettivo del conseguimento almeno degli standard di riciclaggio previsti dalla stessa normativa nazionale e regionale;
Il Comitato chiede altresì che venga fatta chiarezza sul futuro dell'inceneritore di Castelnuovo (e della relativa discarica) nel rispetto delle indicazioni approvate nel Piano Provinciale del 1999 che lo dichiaravano a termine proprio nel 2006.