[RSF] Newsletter Osservatorio Iraq 12/2006: 6 - 21 giugno 20…

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Sujet: [RSF] Newsletter Osservatorio Iraq 12/2006: 6 - 21 giugno 2006
Newsletter Osservatorio Iraq

12/2006: 6 - 21 giugno 2006



Dopo Zarqawi?



L'uccisione tanto sbandierata di Abu Musab al Zarqawi, annunciata nel giorno in cui veniva completato il governo del Premier Nuri al Maliki, con i ministri di Interni, Difesa e Sicurezza Nazionale, non sembra avere avuto grande impatto sulla situazione del paese, ed è improbabile che indebolisca la resistenza contro gli occupanti.



La morte di al Zarqawi fomenterà o placherà l'insurrezione?

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2495

Intervista a Robert Fisk e Loretta Napoleoni - Democracy Now!



L'invito a Zarqawi

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2492

Greg Palast - Gregpalast.com



Violenza crescente, diritti umani negati



L'Iraq rimane un paese in preda alla violenza, confessionale ma non solo, dove è particolarmente pericoloso essere donne, sunniti, giornalisti, e in cui i diritti umani sono una chimera. Come testimonia un recente rapporto dell'UNAMI, la Missione delle Nazioni Unite per l'assistenza all'Iraq.



Iraq: la vera storia la racconta l'obitorio

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2456

Brian Conley e Isam Rashid - Inter Press Service



In aumento gli abusi sessuali contro le donne in Iraq, denunciano le ong locali

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2464

IRIN



Cresce esodo forzato dei sunniti da Bassora, giornale iracheno

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2484



Giornalisti sempre più a rischio in Iraq

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2474

IRIN



Diritti Umani cancellati in Iraq

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2446

Paola Gasparoli - Osservatorio Iraq





Haditha non è un caso isolato



Le rivelazioni sul massacro di Haditha contribuiscono ad alimentare l'odio nei confronti delle forze occupanti, ma è difficile immaginarlo come un episodio isolato. E' solo quello che ha avuto occasione di venire alla luce. Molti altri sono destinati a rimanere sconosciuti, come del resto le operazioni militari, di cui arriva poco o niente: è il caso di Dhuluiya, ad esempio, o di Ramadi, che molti temono possa diventare un'altra Falluja.



La punta insanguinata dell'iceberg

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2437

Sami Ramadani - Guardian



Agli americani piace la propria guerra

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2494

Robert Fisk - Counterpunch



Attaccata dai Marines Dhuluiya, molte vittime fra i civili

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2438



Ramadi diventa un'altra Falluja

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2436

Brian Conley - Inter Press Service



Una città in preda alla paura attende l'attacco

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2460

Megan K. Stack e Louise Roug - Los Angeles Times



A Ramadi un esodo di massa mentre crescono le tensioni

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2489

Yasin al Dulaimi e Daud Salman - Iraq Crisis Report



Sciiti sempre più ostili verso l'occupazione



Cade anche il mito delle "tranquille" province del sud a maggioranza sciita (non solo Bassora), dove l'ostilità della popolazione verso gli occupanti cresce di giorno in giorno. Come mostrano i recenti episodi di Maysan e Karbala.



Provincia di Maysan sospende cooperazione con forze britanniche

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2455



Forze Usa arrestano presidente Consiglio Provinciale di Karbala

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2479



Si ritirano Italia e Giappone



Nel tentativo di gestire la situazione, il governo Maliki annuncia che le forze irachene assumeranno il controllo della provincia di Muthanna, da cui sgombrano giapponesi, britannici e australiani. Questi ultimi andranno a Nassiriya, a sostituire, almeno in parte, gli italiani. L'Italia, è stato detto chiaramente, ritira le sue truppe e non avrà alcuna presenza militare in Iraq. Tuttavia non cambierebbe molto se il nuovo governo decidesse di portare avanti una politica di rapina delle risorse naturali del paese - una per tutte, il petrolio.



Grandi manovre petrolifere per il bottino di guerra in Iraq

http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2493

Fabio Alberti - Il Manifesto