Newsletter Osservatorio Iraq
12/2006: 6 - 21 giugno 2006
Dopo Zarqawi?
L'uccisione tanto sbandierata di Abu Musab al Zarqawi, annunciata nel giorno in cui veniva completato il governo del Premier Nuri al Maliki, con i ministri di Interni, Difesa e Sicurezza Nazionale, non sembra avere avuto grande impatto sulla situazione del paese, ed è improbabile che indebolisca la resistenza contro gli occupanti.
La morte di al Zarqawi fomenterà o placherà l'insurrezione?
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Intervista a Robert Fisk e Loretta Napoleoni - Democracy Now!
L'invito a Zarqawi
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Greg Palast - Gregpalast.com
Violenza crescente, diritti umani negati
L'Iraq rimane un paese in preda alla violenza, confessionale ma non solo, dove è particolarmente pericoloso essere donne, sunniti, giornalisti, e in cui i diritti umani sono una chimera. Come testimonia un recente rapporto dell'UNAMI, la Missione delle Nazioni Unite per l'assistenza all'Iraq.
Iraq: la vera storia la racconta l'obitorio
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Brian Conley e Isam Rashid - Inter Press Service
In aumento gli abusi sessuali contro le donne in Iraq, denunciano le ong locali
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IRIN
Cresce esodo forzato dei sunniti da Bassora, giornale iracheno
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Giornalisti sempre più a rischio in Iraq
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IRIN
Diritti Umani cancellati in Iraq
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Paola Gasparoli - Osservatorio Iraq
Haditha non è un caso isolato
Le rivelazioni sul massacro di Haditha contribuiscono ad alimentare l'odio nei confronti delle forze occupanti, ma è difficile immaginarlo come un episodio isolato. E' solo quello che ha avuto occasione di venire alla luce. Molti altri sono destinati a rimanere sconosciuti, come del resto le operazioni militari, di cui arriva poco o niente: è il caso di Dhuluiya, ad esempio, o di Ramadi, che molti temono possa diventare un'altra Falluja.
La punta insanguinata dell'iceberg
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Sami Ramadani - Guardian
Agli americani piace la propria guerra
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Robert Fisk - Counterpunch
Attaccata dai Marines Dhuluiya, molte vittime fra i civili
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Ramadi diventa un'altra Falluja
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Brian Conley - Inter Press Service
Una città in preda alla paura attende l'attacco
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Megan K. Stack e Louise Roug - Los Angeles Times
A Ramadi un esodo di massa mentre crescono le tensioni
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Yasin al Dulaimi e Daud Salman - Iraq Crisis Report
Sciiti sempre più ostili verso l'occupazione
Cade anche il mito delle "tranquille" province del sud a maggioranza sciita (non solo Bassora), dove l'ostilità della popolazione verso gli occupanti cresce di giorno in giorno. Come mostrano i recenti episodi di Maysan e Karbala.
Provincia di Maysan sospende cooperazione con forze britanniche
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Forze Usa arrestano presidente Consiglio Provinciale di Karbala
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Si ritirano Italia e Giappone
Nel tentativo di gestire la situazione, il governo Maliki annuncia che le forze irachene assumeranno il controllo della provincia di Muthanna, da cui sgombrano giapponesi, britannici e australiani. Questi ultimi andranno a Nassiriya, a sostituire, almeno in parte, gli italiani. L'Italia, è stato detto chiaramente, ritira le sue truppe e non avrà alcuna presenza militare in Iraq. Tuttavia non cambierebbe molto se il nuovo governo decidesse di portare avanti una politica di rapina delle risorse naturali del paese - una per tutte, il petrolio.
Grandi manovre petrolifere per il bottino di guerra in Iraq
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Fabio Alberti - Il Manifesto