[Gasfolist] biodiversità dai poderi di romagna

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Autore: Beninimonica\@libero\.it
Data:  
To: gruppo acquisto
Oggetto: [Gasfolist] biodiversità dai poderi di romagna
cari amici, vi giro l'informazione che mi manda poderi di romagna; consiglio di leggere a chi è interessato alla biodiversità e per sapere cosa si muove in un ambito più attento del settore dell'agricoltura. Ciao, Monica


PARTE IL PROGETTO “AGROBIODIVERSITA’ DELL’APPENNINO ROMAGNOLO” con il Bando
per “Agricoltori Custodi” di vecchie varietà e razze locali



E’ in fase di partenza il progetto per far ritornare in campagna dagli
agricoltori custodi vecchie varietà e razze locali, favorendo, quando
possibile, la loro reintroduzione sul mercato. Ne sono promotori, attraverso
l’iniziativa Comunitaria Leader Plus: GAL L’Altra Romagna, Provincia di
Forlì-Cesena, Provincia di Rimini, Provincia di Ravenna con il supporto
tecnico di Centrale-Osservatorio Agroambientale.

La scadenza del bando 2006 per “Agricoltori Custodi” aperto ad aziende
agricole e appassionati delle tre province romagnole è il 30 luglio.



La biodiversità - ovvero l’insieme di specie viventi, animali e vegetali,
che popolano il nostro pianeta - si sta progressivamente riducendo. In un
secolo si sono estinte trecentomila varietà vegetali e continuano ad
estinguersi, al ritmo di una ogni sei ore.

In Italia sono a rischio di estinzione, ad esempio, ben 1500 varietà di
frutta. La stessa sorte è riservata agli animali domestici: negli ultimi
cinquant’anni abbiamo perso almeno cinque razze di bovini, tre di caprini,
oltre dieci tra ovini e suini, sette di equini e quattro di asini.

Molte vecchie razze e varietà locali sono a rischio di estinzione perché
soppiantate dalle varietà più produttive adatte ai sistemi di allevamento e
coltivazione intensivi e alle regole del mercato globale.

La scomparsa di una varietà o di una razza è una perdita per l’intero
territorio poiché significa la scomparsa di un pezzo della nostra storia,
della nostra cultura, della nostra memoria, dei saperi sviluppati dagli
agricoltori e dalle comunità locali di un territorio.

Affrontare il tema della biodiversità vuol dire quindi salvare un patrimonio
economico, sociale e culturale straordinario, fatto di eredità contadine e
artigiane non scritte ma ricche e complesse.

Ora che anche l’agricoltura intensiva mostra i propri limiti, alcune di
queste vecchie varietà possono essere oggetto di una nuova valorizzazione
commerciale, in particolare da parte delle aziende multifunzionali che
effettuano vendita diretta, attività agrituristiche e didattiche.



Per contribuire alla salvaguardia il GAL “L’Altra Romagna” e le
Amministrazioni Provinciali di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini hanno promosso
il progetto “Agrobiodiversità nell’Appennino Romagnolo” con il supporto
tecnico di Centrale-Osservatorio Agroambientale.

Il progetto si pone l’obiettivo di individuare e recuperare antiche razze e
varietà locali a rischio di estinzione favorendo, quando possibile, la loro
reintroduzione sul mercato.

Un progetto che nasce quindi dalla volontà di salvaguardare per il futuro
caratteristiche preziose come sapore, rusticità, resistenza alle avversità,
ma anche saperi, cultura e tradizioni del territorio.

Tra le azioni previste per gli anni 2006-2007 vi sono: un’indagine sulle
varietà e razze presenti in passato nel territorio romagnolo, una ricerca
aperta sul campo, la riproduzione del materiale genetico autoctono
ritrovato; l’attivazione di un Bando per “Agricoltori Custodi” di vecchie
varietà e razze locali, iniziative divulgative, formative e informative.



Il bando per “Agricoltori Custodi” 2006

Il bando è aperto alle aziende agricole e agli appassionati delle province
di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Agli “Agricoltori Custodi” viene affidato
dalla comunità locale il compito di tutori delle risorse genetiche autoctone
del territorio, della loro valorizzazione come risorsa per lo sviluppo
locale, di una ulteriore possibilità di comunicazione con i cittadini e i
visitatori del territorio.



Tra il materiale genetico autoctono a rischio di estinzione che verrà
distribuito agli agricoltori attraverso il Bando 2006, vi è il Pollo
Romagnolo, recuperato nel Ravennate dall’Università di Parma, con la quale è
stata stipulata una convenzione. Animale dotato di elevata rusticità e
frugalità, re dell'aia fino a qualche decennio fa, fu abbandonato a favore
di razze più precoci e produttive nell’allevamento intensivo.

Nel 2007, invece, verranno affidate diverse piante frutticole tra cui la
mela Tellina, la pera Angelica, la pesca Buco Incavato, le olive Grappuda e
Capolga e diversi vitigni autoctoni.

Gli agricoltori custodi avranno come impegno quello di mantenere il
materiale autoctono ricevuto per 10 anni a mettere a disposizione questo
materiale ad altri interessati, essere disponibili ad attività informative
didattiche.

Le domande di adesione al Bando 2006 per “Agricoltori Custodi” devono essere
inviate entro il 30 luglio a Centrale-Osservatorio Agroambientale.



Cordiali saluti

La segreteria





Il Bando per "Agricoltori Custodi" è consultabile sui siti:

- www.osservatorioagroambientale.org nelle sezioni "News" e "Progetti e
Ricerche"

- www.altraromagna.net





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