"La puglia prima di tutto" diceva lo slogan...
http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/cronaca/sanita-puglia/sanita-puglia/sanita-puglia.html
BARI - E' in corso in Puglia e nel Lazio l'esecuzione di alcune ordinanze nell'ambito di un'inchiesta della procura di Bari su presunte tangenti, dell'ammontare di 500.000 euro, versate per l'appalto da 198 milioni di euro per la gestione di undici Residenze sanitarie assistite (Rsa) in Puglia. Tra gli arrestati l'imprenditore romano Giampaolo Angelucci, di 35 anni, presidente della 'Fondazione San Raffaele', che si è aggiudicata l'appalto illecitamente, secondo l'accusa, e consigliere della 'Finanziaria Tosinvest spa'. Agli arresti domiciliari inoltre anche l'ex presidente della regione Puglia Raffaele Fitto. Quest'ultimo provvedimento non è però esecutivo perchè Fitto è stato eletto alle ultime elezioni politiche alla Camera dei Deputati nella lista di Forza Italia.
Per l'affidamento dell'appalto - secondo l'accusa - sarebbe stata versata una tangente da 500 mila euro al movimento politico creato da Fitto per le regionali dell'aprile 2005, 'La Puglia prima di tutto'; dalla consultazione regionale il governatore uscì sconfitto, con circa 14 mila voti di scarto in favore del candidato del centrosinistra Nichi Vendola.
Essendo un parlamentare, Fitto non può essere arrestato fino all'eventuale autorizzazione della Camera dei Deputati. A Montecitorio, militari della Guardia di Finanza hanno perciò depositato stamani - a quel che si è saputo - la richiesta di autorizzazione a procedere all'arresto e il provvedimento cautelare firmati dal gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis.
Angelucci, considerato uno dei principali imprenditori della sanità italiana e amministratore di fatto - secondo l'accusa - di numerose imprese Tosinvest - è accusato di aver corrisposto, in diverse tranches, la presunta tangente di 500 mila euro a esponenti politici della Cdl in Puglia.
Per il reato di corruzione, è stato posto agli arresti domiciliari inoltre l'imprenditore televisivo salentino Paolo Pagliaro, proprietario dell'emittente Telerama. La misura restrittiva è firmata dal gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis su richiesta dai pm inquirenti Roberto Rossi, Lorenzo Nicastro e Renato Nitti.
L'inchiesta - a quanto è dato sapere - si avvale di numerosissime intercettazioni telefoniche e del sequestro di vari documenti. Su disposizione della magistratura barese, la Guardia di Finanza ha effettuato il sequestro cautelare di beni immobili, quote societarie, autoveicoli e conti correnti bancari per un valore stimato in 55 milioni di euro, di proprietà di Angelucci, di Fitto (Fi) e di quattro società del gruppo Tosinvest (della famiglia Angelucci). Il sequestro, essendo una misura cautelare, ha invece effetto anche nei confronti di Fitto, e non è necessaria l'autorizzazione della Camera.
(20 giugno 2006)
PierPaolo Biata