[NuovoLab] CS ABITI PULITI: COIN RISPONDE AL PRESIDIO E GLI …

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Autor: deb
Data:  
Para: \"\"\"\"\"\"\"\"\"\"lilliput-ge@yahoogroups.com\"\"\"\"\"\"\"\"\"\", Mailing list del Forum sociale di Genova, \"\"\"\"gas-ge@yahoogroups.com\"\"\"\"
Asunto: [NuovoLab] CS ABITI PULITI: COIN RISPONDE AL PRESIDIO E GLI ATTIVISTI CHIEDONO UN INCONTRO CON LA CAMPAGNA
<http://www.abitipuliti.org>

COMUNICATO STAMPA

IL FUTURO DEI DIRITTI è NEI DIRITTI PER TUTTI
Appena uscita la notizia del presidio con volantinaggio davanti alle vetrine
del quartier generale della COIN Oviesse a Mestre durante la Notte Bianca di
venerdì 16 giugno, l'azienda ha subito contattato gli attivisti per chiedere
un incontro. Intanto la A-One è ancora chiusa e i lavoratori senza lavoro e
giustizia.

Genova, 19 giugno 2006 - In Bangladesh la situazione non si è ancora
stabilizzata e la scorsa settimana si sono verificati nuovi disordini nella
zona speciale di Daka. Vi sono state diverse manifestazioni e molte imprese
sono di nuovo rimaste chiuse. L'autorità di governo delle zone speciali
(Bepza), che a seguito degli incidenti delle scorse settimane ha cambiato
direttore generale, ha richiesto agli imprenditori locali, di pagare i
salari arretrati pena l'adozione di misure drastiche nei loro confronti.
Nonostante diverse ore di trattativa avvenute giovedì scorso 15 giugno, le
richieste dei lavoratori della A-One non sono ancora state accettate e la
fabbrica è ancora chiusa. Le altre fabbriche invece hanno riaperto e il
cambio della guardia ai vertici delle autorità di governo delle zone
speciali ha sortito i primi effetti apparentemente positivi per i
lavoratori.

Il 12 giugno infatti i rappresentanti del governo, delle imprese e dei
sindacati bengalesi hanno firmato un accordo generale per i tessili basato
su dieci punti, dopo un confronto serrato alla presenza del Ministro del
Lavoro Aman Ullah Aman. L'accordo prevede la formazione di un comitato per
le politiche salariali che dovrà rivedere i salari minimi dei lavoratori
entro tre mesi dalla sua costituzione. L'accordo prevede anche che non vi
siano ritorsioni verso i lavoratori recentemente coinvolti nelle agitazioni
e nei disordini che hanno provocato la serrata delle aziende nella scorsa
settimana. I lavoratori dovrebbero ricevere immediatamente le lettere di
assunzione ufficiali e i cartellini identificativi, oltre al riconoscimento
dei salari del mese di maggio e giugno; i datori hanno anche garantito di
non ostacolare la formazione di sindacati nelle aziende. Il governo ha
inoltre formato 15 squadre di ispettori che dovranno attivarsi e monitorare
le condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili; gli ispettori dovranno poi
sottoporre report settimanali al ministro del lavoro. Secondo l'accordo i
lavoratori del settore dovranno avere un giorno di riposo settimanale oltre
alle festività nazionali, in accordo alle leggi vigenti. Le lavoratrici
avranno diritto alla maternità con salario regolare e tutti i lavoratori al
pagamento dello straordinario, se lavoreranno più di otto ore al giorno. I
datori si sono impegnati ad applicare l'accordo in tutte le imprese.

E' bene comunque sottolineare che le richieste contenute nell'accordo quadro
erano già legge e che diversi responsabili sindacali non hanno voluto
firmarlo perchè non è stato immediatamente incluso un aumento del 30% dei
salari congiuntamente ad una commissione di controllo sull'applicazione
dello stesso.

In Italia dopo poche ore dall¹uscita dei comunicati stampa, che annunciavano
per la Notte Bianca di Mestre l¹iniziativa pubblica di pressione organizzata
dai gruppi locali di Mani Tese e Officina Sociale, gli organizzatori sono
stati contattati dal Gruppo COIN/Oviesse.
Tramite l'ufficio Relazioni Esterne il gruppo ha cercato di chiarire la
propria estraneità alla vicenda, estraneità in contraddizione con le
informazioni provenienti dalla Campagna Abiti Puliti che dimostrano il
coinvolgimento di COIN con i suoi prodotti a marchio Oviesse, acquistati
dalla A-One attraverso una catena classica di sub-fornitura che si avvale
del gruppo Tessival in Italia. Vedi
http://www.abitipuliti.org:8080/abitipuliti/azioni/A-One/approf

Il gruppo commerciale ha subito proposto un incontro di mediazione che
portasse ad un chiarimento dei fatti con l¹obbiettivo dichiarato di chiedere
agli organizzatori di rinunciare all¹iniziativa di denuncia durante la Notte
Bianca così da ³evitare danni di immagine al Gruppo².
³Le spiegazioni addotte dall¹Ufficio Relazioni Esterne non cambiano la
sostanza delle cose e non soddisfano affatto l¹obbiettivo della
mobilitazione ovvero l¹avvio di azioni concrete di pressione da parte di
COIN sulla ditta A-One, già sua sub-fornitrice, per la reintegrazione dei
lavoratori ingiustamente licenziati² hanno dichiarato gli attivisti, pur
apprezzando la disponibilità di COIN ad incontrarli. ³Quello che martedì
chiederemo a COIN/Oviesse sarà l¹apertura di un tavolo di discussione con i
vertici della Campagna Abiti Puliti e con i sindacati, per la definizione di
impegni concreti sul caso A-One e dei diritti dei lavoratori delle ditte
subappaltatrici in generale².


L'incontro tra gli attivisti di Manitese e Officina Sociale e l'Ufficio
Relazioni Esterne di COIN è fissato per martedì 20 giugno.
Da segnalare che anche sabato 17 giugno si sono svolti volantinaggi davanti
ai negozi Oviesse e COIN di Firenze, sempre grazie ad alcuni attivisti di
Manitese.
Intanto anche i sindacati nazionali di categoria, che hanno da subito
sostenuto le richieste della campagna, stanno procedendo a richiedere un
incontro ufficiale ai vertici delle imprese.


Per maggiori informazioni contattare:
Deborah Lucchetti - Campagna Abiti Puliti - 338 1498490
http://www.abitipuliti.org

Per inviare le lettere di protesta alle imprese andate su
http://www.abitipuliti.org:8080/abitipuliti/azioni/A-One/azione

Tutte le informazioni sul caso potete trovarle su
http://www.abitipuliti.org:8080/abitipuliti/azioni/A-One/index_html

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Le richieste della Clean Clothes Campaign alle imprese COIN, Tessival, C&A e
Target:
- lavorare con Tchibo e Miles per applicare l¹accordo raggiunto il 7 marzo
2006, incluso il reintegro di tutti i lavoratori licenziati e costretti alle
dimissioni
- informare ufficialmente la A-One che il rifiuto di attenersi all¹accordo
avrà come esito la cessazione degli ordini attuali e futuri mentre il
raggiungimento         dell¹accordo consentirà alla A-One di venire
considerata prioritariamente nella lista dei fornitori
- assicurarsi che i lavoratori ricevano le spettanze pendenti dal settembre
2005
- contattare Bepza (Government of Bangladesh and Export Processing Zone
Authority) e Bepzia (Bangladesh Export Processing Zone Investors
Association) per chiedere che assicurino le condizioni per il raggiungimento
di un accordo pacifico alla A-One e lavorino per la piena attuazione della
legge in vigore dal 2004 nelle EPZ
- Inviare copia delle comunicazioni alla Clean Clothes Campaign


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La Clean Clothes Campaign è un network internazionale di ong e sindacati che
lavora per il miglioramento delle condizioni di lavoro ed il rafforzamento
dei lavoratori nell¹industria tessile globale. In Italia la Campagna Abiti
Puliti è promossa da Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Coordinamento
Lombardo Nord/Sud del Mondo, FAIR, Manitese con l¹adesione di
CTM-Altromercato.