viviciclica<vivyciclica@???> ha scritto:
> ma de che stamo a parlà????
Ciao Vivianne
Rispondo a te sperando che girerai in lista CM questa mail, dato che
sono attualmente disiscritto (eh, quando si dice la tempestività...).
In questo momento stiamo vivendo un grosso sopruso, cerco di
riassumerti la situazione.
A quanto pare la Regione Lazio e l'ARDIS hanno autorizzato la
manifestazione sulla banchina del Tevere più o meno allegramente
fottendosene del fatto che lì sopra c'era una pista ciclabile,
ostruendo una pubblica strada con cantieri senza segnalazioni e di
fatto estromettendo da uno spazio faticosamente conquistato tutti i
ciclisti che usano quella pista.
E' vero, come dice qualcuno/a, che "comunque si passa", ma senza
diritti... se si farà male a un pedone avrà ragione lui, se ci si fa
male inciampando con la bici in una pedana o un tirante si dovrà
intentare causa al Comune, o alla Regione, o all'ARDIS o a chissà
chi... in pratica muoversi su quel tratto di banchina diventa "a
nostro rischio e pericolo". E questo senza esporsi ad emettere
formalmente un divieto... La faccenda rasenta in più punti
l'illegalità plateale.
Dall'altra parte i "porchettari" offrono un accordo sostanzialmente
ridicolo, cercando di "comprarsi" il Coordinamento e la perdita dei
diritti dei ciclisti a muoversi su quel tratto di fiume con profferte
indecenti, la Soprintendenza afferma di non aver fatto in tempo a
mettere i vincoli, Esposito si è mosso contro la Regione... e insomma
non ci si capisce una mazza!
> regà la questione è semplice: quella è una pista ciclabile.
> se ci stanno i chioschi sopra voglio vedere i permessi...
> e poi vado a prendermela con chi glieli ha dati.
> di rive il tevere ce n'ha 2... ma semo stronzi????
E' grossomodo quello che ci siamo detti anche noi, e abbiamo deciso di
incontrarci per parlarne e decidere come agire di conseguenza. E il
luogo prescelto per l'incontro poteva essere migliore di quello "del
misfatto"? Sarà un'assemblea pubblica ed ognuno/a potrà ascoltare e
dire la sua, ed alla fine spero si deciderà di comune accordo la linea
d'azione da seguire, denunce od altro. E non mi si venga a dire che
"la ciclabile è un ghetto", questa gente, porchettari e politicanti
vari, non sta disquisendo sul dove e come debbano muoversi i ciclisti,
sta semplicemente affermando che i ciclisti a Roma non esistono, non
hanno diritti, e se pure ce n'è un po' in giro non contano un cazzo...
:-(
Tu sei esasperata, io sono furibondo! E mi auguro che non sarò il
solo, stasera, a cantargliene quattro.
Ciao
P.s.: ulteriori informazioni e dettagli sui siti
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--
Marco Pierfranceschi
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"Nel lontano passato viveva l'uomo preisterico"
(M.P.)