[NuovoLab] G8, il processo degli assenti Poliziotti a casa p…

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著者: antonio bruno
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To: veritagiustiziagenova
CC: forumgenova, fori-sociali
題目: [NuovoLab] G8, il processo degli assenti Poliziotti a casa per malattia
lavoro repubblica

Alle udienze per l´irruzione della scuola Diaz disertano in sette su dieci
G8, il processo degli assenti Poliziotti a casa per malattia
i fatti
i nodi
i testimoni
le perplessità

L´unico agente che si è presentato ha minimizzato "Nessun abuso"
MARCO PREVE


La legge lo riconosce giustamente come mestiere usurante e in queste ore,
al Tribunale di Genova, oltre ad averne avuto conferma, si è scoperto che
esiste anche un evidente problema di organico.
E´ successo infatti che ben sette dei primi dieci poliziotti convocati come
testimoni al processo per l´irruzione alla scuola Diaz durante il G8, non
si siano presentati. Quattro di loro hanno inviato una giustificazione
medica - per almeno un caso molto generica - mentre tre hanno motivato la
loro assenza con sopraggiunte esigenze di servizio.
I testi non appartengono - come invece la maggior parte dei 28 imputati -
alle alte sfere del corpo, sono tre agenti all´epoca in servizio alla Digos
di Genova e sette appartenenti al Reparto Prevenzione Crimine Calabria, ma
i loro diretti superiori non sono stati in grado di trovare dei sostituti
per consentire che raggiungessero Genova per testimoniare. Uno di loro ha
scritto che, essendo stato in servizio ai seggi elettorali nei giorni
precedenti, non è stato in grado di organizzare la trasferta in Liguria.
Per quanto riguarda le giustificazioni per ragioni di salute, si tratta di
due convalescenze motivate (per un intervento chirurgico e per i postumi di
un incidente in bicicletta) e di altre due generiche.
I convocati avrebbero dovuto rispondere a domande riguardanti la
perquisizione avvenuta all´interno dell´istituto Pascoli, la scuola
elementare di fronte alla Diaz che ospitava in quei giorni il media center
e la postazione degli avvocati del Genoa Social Forum. Per l´accusa
l´irruzione sarebbe stata arbitraria, e varie fonti di prova, ultima una
registrazione effettuata di nascosto e "sopravvissuta" al raid ,
dimostrerebbero che gli agenti oltre a distruggere senza motivo computer e
attrezzature avrebbero sequestrato del materiale mai più ritrovato.
Ieri un solo agente si è presentato per l´interrogatorio, ma i suoi ricordi
a cinque anni dai fatti sono apparsi sfumati. Un passaggio ha suscitato i
commenti sarcastici degli avvocati delle parti offese. E´ successo quando
il poliziotto, sollecitato dalle domande dei pubblici ministeri, ha
rievocato le fasi del suo ingresso nella Pascoli. Quando ha raccontato che
in una sala c´erano una trentina di persone inginocchiate e con le mani
dietro la nuca, ha sostenuto che né lui e neppure altri poliziotti avessero
dato l´ordine di assumere quella posizione, che quindi sarebbe stata decisa
autonomamente dagli attivisti del media center.
All´udienza che si terrà oggi dovrebbero presentarsi altri due agent, che
fino a ieri non avevano mandato nessuna giustificazione. Sarà inoltre
chiamata a deporre la parlamentare europea di Rifondazione Comunista Luisa
Morgantini, che si trovava nella Pascoli la notte del blitz.


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