PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DI TUTT* LE/GLI ANTIFASCIST* ANCORA IN CARCERE
DOPO l'11 MARZO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO
CONCENTRAMENTO IN STAZIONE H10.30
Seguono rispettivamente l'appello dello spezzone studentesco e quello
nazionale
le adesioni aggiornate sono su indymedia lombardia
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Collettivo Studenti Migranti
stu.migra@??? - stu-migra.blogs.it
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Rete Universitaria
per l'autorganizzazione sociale
www.unibo.ma.cx - reteuniversitari.bo@???
radioboom! ogni giovedì h11.40 radiocittà fujiko fm103.1
infopoint@vag61_libreriapirata ogni giovedì h18
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INVITO A TUTTI GLI STUDENTI MEDI ED UNIVERSITARI
Il 17 Giugno un corteo nazionale sfilerà per le vie di Milano per
chiedere la scarcerazione dei 25 compagn* ancora in carcere, arrestati
l'11 Marzo.
Abbiamo intenzione di animare uno spezzone comunicativo comune a tutti
gli studenti universitari e medi interessati ad un percorso
partecipativo di confronto e collaborazione.
Dimostriamo cosa è per noi l'Antifascismo attraverso la solidarietà ai
compagni arrestati, le relazioni multietniche,la diffusione di alterità
culturali e sessuali, il rifiuto di una società videosorvegliata, che
punisce gli immigrati nei CPT, che finge democrazia perseguendo il
conflitto sociale, che precarizza la vita dei cittadini, che limita le
libertà sociali, che continua guerre mercenarie e che, nelle scuole e
nelle università, nega qualsiasi tipo di costruzione di senso critico
incentivando un pensiero unico dettato dalle regole del mercato.
Qual è il significato,l'attualità e la rinnovata necessità di questa
appartenenza, se di appartenenza è possibile parlare? Quali
contraddizioni possono essere aperte e quali spazi di dibattito e di
crescita collettiva questo confronto puo' offrirci?
L'esigenza di riaprire momenti di confronto su questi temi è oggi più forte che mai.
A tre mesi dai fatti dell'11 Marzo in C.so Buenos Aires 25 compagn*
sono ancora detenuti in attesa di giudizio. Tre mesi di galera senza
alcuna condanna sono troppi per chiunque!
A causa di questa prolungata detenzione alcuni di loro stanno perdendo
il lavoro, altri stanno rimanendo indietro con gli esami e tutti stanno
scontando psicologicamente e fisicamente 96 giorni di carcere
preventivo che ha solo l'aspetto di una scelta punitiva. Scelta dovuta
prima alla campagna politica nazionale, poi a quella mediatica che ha
accomunato la mobilitazione antifascista ad una prova di teppismo
organizzato, mentre dimenticava la sfilata del partito neofascista
Fiamma Tricolore. Scelta punitiva prolungata, ancora, per le elezioni
amministrative a Milano, che hanno visto la nuova sindaca Letizia
Moratti impegnata a fianco della Fiamma e di Alternativa Sociale.
ORE 14 UNIVERSUTA' STATALE MILANO (via festa del perdono) PER POI
RAGGIUNGERE PIAZZA DUOMO PER LE 15.
LIBER* TUTT*! LIBER* SUBITO!
MEDI_UNIVERSITARI ANTIFASCISTI.
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LIBERIAMO LE NOSTRE VITE
LIBER@ TUTT@ LIBER@ SUBITO
E' da tre mesi che il carcere ha inghiottito 25 compagni/e per essersi
opposti alla sfilata fascista dell'11 marzo.
Tenerli in carcere con ogni mezzo è il ridondante motivetto a cui
vorrebbero abituarci.
Lo stesso dispositivo giuridico utilizzato per rigettare ogni richiesta
di scarcerazione è assai più che inusuale e gli imputati, più che
rispondere di fatti specifici, vengono ritenuti colpevoli e pericolosi
per il semplice fatto di aver tentato di partecipare al
presidio/conferenza stampa che doveva tenersi alle ore 12:00 in Porta
Venezia, luogo da cui tre ore dopo sarebbe partito il corteo della
formazione nazifascista Fiamma Tricolore legittimata da quella destra
populista e reazionaria istituzionale che si dice democratica.
A questo ritornello, più volte utilizzato in campagna elettorale,
riteniamo doveroso rispondere aprendo una battaglia di libertà.
In questi anni l'Italia, ed in particolare Milano, è divenuta
laboratorio politico per la destra istituzionale ed estrema, a colpi di
attacchi alle libertà individuali e collettive.
Aggressioni ed agguati ad immigrati, omosessuali, compagni/e, centri
sociali o semplici persone considerate diverse, hanno costellato questi
ultimi anni, tra cui spiccano episodi gravissimi come l'omicidio di Dax
e gli accoltellamenti fuori dal C.S. Conchetta.
Tutto ciò rappresenta, però, solo l'articolazione militante di ciò che
la destra istituzionale continua a propinare.
E' frutto di questa logica la pesantezza repressiva con cui si affronta
qualunque dissenso collettivo ed individuale, da Genova alle mille
pesantissime accuse mosse nei confronti di qualunque conflitto, fino al
proiettile in testa sparato ad un ragazzo di 20 anni dalla squadra
antigraffiti della Polizia Locale di Como.
C'è d'aver paura, urlano gli spacciatori di sicurezze, mentre
costellano le città di telecamere e pistoleros vari.
Se non avete casa è colpa degli immigrati a cui assegnano gli alloggi
popolari, urlano i banchieri, che guadagnano sui mutui, e gli
immobiliaristi, che affittano monolocali a 700 euro al mese.
Nessuna regolarizzazione per gli immigrati, urlano quelli che li
ricattano affittandogli un buco a centinaia di euro al mese e li fanno
lavorare pagandoli pochi euro.
Chiudere i Centri Sociali e sgomberare le case occupate, votano al
consiglio comunale di Milano.
Punire chi si droga, urlano i magnati dello spaccio ed i loro amici,
per aumentare il prezzo della merce.
L'aborto è un omicidio, gridano quelli che plaudono i bombardamenti
delle città irachene.
Nessun diritto per gli omosessuali, urlano i difensori della famiglia,
mentre rimpiangono i bei tempi dell'inquisizione.
Quante altre mistificazioni liberticide amplificate massmediaticamente
si potrebbero citare e quante di queste sono divenute norma e legge?
In gioco ci sono le nostre vite e non solo quelle dei nostri 25
compagni/e rinchiusi in carcere, ma quelle di tutti/e, che ogni giorno
devono fare i conti con i mille soprusi quotidiani, asfissiate dal
dilagare di leggi e mentalità che soffocano le nostre esistenze.
Ecco perché riteniamo urgente aprire una battaglia di libertà, ecco
perché invitiamo realtà e singoli ad aderire e partecipare al corteo
nazionale che si terrà sabato 17 giugno a Milano.
Un corteo che vorremmo, molteplice, comunicativo e partecipato, per:
* Chiedere l'immediata liberazione di tutti e 25 gli antifascisti/e in
carcere;
* Contrastare la diffusione di culture xenofobe, razziste, fasciste,
sessiste, omofobiche e securitarie;
* Opporsi a qualunque sgombero di spazi occupati;
* Rivendicare la libertà di scelta contro qualunque imposizione etica
(dai pacs, alla criminale legge sulla droga, all'attacco all'aborto,
ecc.);
* Difendere gli spazi di agibilità politica ed il diritto a manifestare;
* Opporsi alla dinamica di guerra, spesso celata sotto il nome di
pacificazione, con cui si vorrebbe governare ogni angolo del pianeta.