Lähettäjä: marcantonio Päiväys: Vastaanottaja: forumlucca Aihe: [Forumlucca] Gli anarchici e la Fallaci
> > Riporto dal blog "Kelebek" (http://kelebek.splinder.com)
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> "Se sarò ancora viva andrò dai miei amici a Carrara, la città dei
> marmi. Lì sono tutti anarchici; con loro prendo gli esplosivi e la
> faccio saltare per aria".
> Così parlò la Millantata Stragista, altrimenti nota come il Prodotto
> Fallaci.
> Il 31 maggio, Vittorio Feltri ha dedicato agli anarchici di Carrara un
> pagina intera (quella dedicata al tema Scontro di civiltà) del
> quotidiano Libero.
>
> Autore dell'articolo è una nostra vecchia conoscenza, dallo sguardo
> vagamente introvignesco: Andrea Morigi, esperto nell'invenzione dei
> più demenziali complotti islamonazicomunisti assieme a un certo
> Lorenzo Vidino, esperto americano di intelligence.
>
> Andrea Morigi, che viene da Ferrara ma oggi abita a Milano, è un
> militante di Alleanza Cattolica - la "consorella" italiana della setta
> brasiliana Tradizione, Famiglia e Proprietà. Qualcosa dei suoi
> problemi personali lo deduciamo dai titoli dei suoi libri e articoli -
> Greenpeace fra terrorismo ecologista e affari, Cristiani al massacro
> nel nome di Allah, Islam: tutti i prossimi ricatti, La Turchia è
> subdola come il Pci e I guru del terrore ospiti d'onore in Italia.
>
> Da un simile giornale, e da un simile giornalista, ci sarebbe da
> aspettarsi una feroce denuncia contro gli "anarcoinsurrezionalisti",
> di cui parlano spesso, volentieri e a ruota libera certi media. In
> fondo, secondo il luogo comune, quelli di destra e quelli di sinistra
> vivono esclusivamente per lanciarsi addosso improperi a vicenda.
>
> Invece avviene proprio il contrario.
>
> Il titolo dell'articolo di Libero dice:
>
> "La Fallaci chiama i rivoluzionari romantici di Carrara contro la
> moschea di Val d'Elsa ma loro non si schierano. Le loro riviste però
> danno ragione alla scrittrice: fondamentalisti islamici come i
> nazisti."
> E sotto, a grandi lettere, "Gli anarchici di Oriana fra bombe e
> minareti".
>
> Andrea Morigi elogia vivamente gli anarchici, citando a lungo un
> articolo di un certo Francesco Berti sulla rivista "A", secondo cui il
> presidente iraniano Ahmedinejad sarebbe un "nazi-islamico" che
> addirittura vorrebbe confinare "gli ebrei in qualche regione
> sperduta". L'esperienza ci insegna a diffidare da Morigi, per cui
> sicuramente Berti non è l'imbecille ignorante che il giornalista di
> Libero dipinge.
>
> Comunque Morigi approfitta subito della presunta incapacità mentale di
> Berti per scrivere:
>
> "Saranno anche sovversivi, ma l'analisi è lucida."
> "Uno a volte è portato a credere che i difensori della civiltà
> occidentale siano tutti soltanto neocon o teocon. E invece la Fallaci
> è capace di scovare alleati impensabili, proprio tra quelli che
> celebrano la cerimonia dello sbattezzo".
>
> "Qualche moccolo [gli anarchici] lo tirano sempre. Ma in fondo lo
> sanno benissimo anche loro che l'America è meglio dell'Iran e che una
> chiesa è meglio di una moschea."
>
> E finisce anche lui con il subdolo augurio che gli anarchici si
> trasformino si trasformino un giorno in pogromisti per l'Occidente:
> "E finché all'orizzonte non si erge il minareto, possono sedersi
> tranquilli al ristorante e lasciare l'esplosivo dentro le cave di
> marmo".
> Insomma, d'accordo con i peggiori luoghi comuni della destra, gli
> anarchici sarebbero bombaroli per natura, solo che ci si augura che le
> bombe le adoperino al servizio della destra.
> Il bello è che l'intera costruzione si regge su una menzogna, quella
> degli anarchici che "non si schierano" o sarebbero addirittura gli
> "amici di Oriana".
>
> Il Gruppo Anarchico Germinal-FAI di Carrara aveva già pubblicato il 30
> maggio una condanna nettissima della
>
> "ennesima provocazione verso il movimento anarchico; questa volta è la
> signora Fallaci a dare il la ed ecco tutta la stampa in coro che
> ripropone a gran voce lo stereotipo dell'anarchico bombarolo a tutta
> pagina. Non soltanto: la signora Fallaci insiste nel suo delirio
> paventando amicizie che a suo dire sarebbero pronte ad accompagnarla
> nella sua arrogante scelleratezza. Ci spiace per la signora Fallaci,
> ma noi non abbiamo amicizie razziste e guerrafondaie."
> La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
> - FAI parla di "delirio xenofobo" e aggiunge:
> "noi non abbiamo - né vogliamo avere - nulla a che fare con questa
> persona, la quale farebbe meglio a non millantare amicizie o comunanza
> d'intenti con gli anarchici di Carrara o di qualunque altro posto nel
> mondo. Non si permetta la signora Fallaci, o chi per lei, di usare il
> nostro nome per pubblicizzare i suoi deliri di distruzione, siano essi
> di una moschea in Toscana o di tutto ciò che non rientra nei suoi
> schemi bigotti e reazionari."
> Perché la Fallaci prima, e Feltri-Morigi poi, hanno cercato di tirare
> in ballo gli anarchici come presunti alleati?
> Credo che ci siano diversi elementi.
>
> Primo, lo "scontro di civiltà" è stato inventato proprio per
> uniformare tutti in un immaginario "Occidente", privo di conflitti, in
> cui destre e sinistre, ricchi e poveri "concertano" e si tendono la
> mano, accettando qualunque cosa in nome della comune difesa dal nemico
> fantastico.
>
> Secondo, c'è un elemento di sentimentalismo tipico italiano, che forse
> trova le sue radici nel potere materno e assorbente della Chiesa, in
> quella logica per cui, tanto più si è poveri peccatori, più si è
> pecorelle smarrite. Non è casuale l'accenno al "moccolo", la colorita
> bestemmia toscana, come non lo è un certo compiacimento per l'ateismo
> conclamato della Fallaci; anche perché un certo tipo di cattolicesimo
> sembra non sopportare la vista di un minareto, ma convive felicemente
> con la cerimonia dello sbattezzo. In fondo, si tratta degli stessi
> cattolici che non protestano mai contro sei canali televisivi che
> trasmettono reality show volgari, o contro la flessibilizzazione del
> lavoro che rende impossibile la serenità che permette di farsi una
> famiglia.
>
> Terzo, c'è un preciso disegno degli ambienti neocon di cercare slogan
> di sinistra, per politiche ferocemente di destra. Le guerre di oggi
> vengono giustificate contemporaneamente con parole d'ordine di destra
> e di "sinistra". Da una parte, cioè, si parla di "civiltà
> giudaico-cristiana" alla Pera; ma dall'altra, di diritti umani,
> laicità, libertà per le donne, democrazia... Anzi, le stesse
> giustificazioni di "destra" si rivestono di concetti di "sinistra": la
> nostra è la religione vera, non perché voluta da Dio, ma perché è
> quella più laica.
>
> Un impero che si appresta alla conquista dell'intero mondo attraverso
> guerre di aggressione che violano tutte le leggi concordate dagli
> uomini, adopera regolarmente la più improbabile, ma anche la più
> efficace delle giustificazioni: "stiamo combattendo il nazismo". Uno
> slogan mille volte ripetuto, che inquieta, disturba e spesso disarma
> chi a sinistra avrebbe altrimenti opposto resistenza.
>
> Tutto ciò trova facilmente una sponda nella sinistra "moderata", i cui
> dirigenti cercano spesso scuse per allinearsi ai dominatori del mondo.
>
> Ma anche all'estrema sinistra, c'è chi è pronto a condannare come
> "reazionario" qualunque movimento non sia manifestamente ateo,
> internazionalista e a base operaia. Siccome simili movimenti, anche là
> dove esistono, non contano assolutamente nulla, è facile starsene in
> disparte, o trovare persino scuse per collaborare.
>
> E' su tutti questi fattori che si basa l'incessante tentativo di
> costruire un fronte rosso-azzurro, dove "azzurro" è il colore
> imperiale degli Stati Uniti e d'Israele, e anche e in subordine, il
> colore di Forza Italia.
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> Non possiamo che rispettare gli anarchici di Carrara che hanno saputo
> sbugiardare chi cercava di costruire un simile fronte proprio addosso
> a loro.
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> R.Vent., CH-1700 Fribourg/Freiburg (Confoederatio Helvetica)
> http://naugalen.iobloggo.com > ___________________________________________________________
> "I fucili e le scuri ve li avimo dato, i curtelli li avite.
> Se vulite, facite, sennò vi futtite."
> (Errico Malatesta, o forse Carlo Cafiero, ai contadini del Matese)
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