[Forumlucca] Fw: [reboc] la petizione a veltroni riprende co…

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Szerző: Alessio Ciacci
Dátum:  
Címzett: forumlucca, Matteo Marcheschi, Quilici Leana
Tárgy: [Forumlucca] Fw: [reboc] la petizione a veltroni riprende con l'adesione di alexzanotelli
Petizione sul Boicottaggio a CocaCola, per richiedere a Veltroni l'impegno concreto sulle promesse fatte

----- Original Message -----
From: REBOC
To: reboc ufficio
Sent: Thursday, June 01, 2006 12:12 PM
Subject: [reboc] la petizione a veltroni riprende con l'adesione di alexzanotelli


Cari boicottatori,
la petizione indirizzata a Veltroni è partita benissimo con un centinaio di e-mail solo nel primo giorno, poi però c'è stato un problema tecnico al sito e non è stato più possibile raggiungere la pagina da cui inviare l'e-mail.
Ora il sito www.nococacola.info è tornato a posto e la petizione riprende, con l'adesione tra gli altri di padre Alex Zanotelli.
Oggi è stato inviato l'appello anche a rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, dei sindacati e delle associazioni che in questi anni si sono occupati della vicenda.

I link per aderire sono:
http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/appello_veltroni.html
o, se non dovesse funzionare, in alternativa:
http://tmcrew.revolt.org/killamulti/cocacola/appello_veltroni.html

Mi raccomando! Diffondete la petizione al massimo. E' importante!
Considerate che quasi 3.000 persone ricevono questa e-mail... e 3.000 e-mail di protesta sono tante anche per un sindaco super-votato.
Facendo girare la petizione le 3.000 adesioni possono diventare 10 volte di più.

Qui sotto riportiamo il testo e gli indirizzi a cui inviarlo.
Vi ricordiamo che la petizione rimane aperta fino al 15 Giugno.

REBOC
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A: w.veltroni@???
Cc: stampa_reboc@???
Oggetto: Inchiesta su Coca-Cola in Colombia subito, Sinaltrainal esige giustizia

Testo:
Gentile Signor Sindaco,
sono ormai passati più di sei mesi da quando, lo scorso 7 Novembre 2005, Lei rivendicò in conferenza stampa l' "impegno assunto dalla Coca-Cola Company per la prima volta a livello internazionale" e la necessità e l'importanza di una Commissione interistituzionale integrata da rappresentanti del sindacato e della società civile italiana, che entro il mese di Marzo si sarebbe dovuta recare in Colombia per verificare le accuse di violazioni dei diritti umani e del diritto di libera associazione sindacale da parte della Coca-Cola nei confronti del sindacato SINALTRAINAL.

Per quell' impegno Lei prese tanti applausi sui quotidiani del giorno dopo, ma il mese di Marzo è passato e nessuna visita in Colombia è stata fatta.

Nel frattempo i familiari degli 8 sindacalisti assassinati dai paramilitari attendono ancora giustizia, i loro compagni continuano a ricevere minacce di morte, il 90% dei lavoratori della Coca-Cola continuano ad essere assunti con contratti precari e sottopagati, impossibilitati a far valere i loro diritti.

A due mesi dalla data che ha segnato la violazione dell'accordo, sono emerse accuse simili nei confronti della Coca-Cola in altri paesi, come Pakistan, Turchia, Russia, Perù, Cile, Guatemala e Nicaragua, oltre al ben noto disastro ambientale provocato in India.

Alla notizia dell'accordo del 7 Novembre scorso, i sindacalisti colombiani, in costante pericolo di vita per tutelare i diritti dei lavoratori, avevano pubblicamente dichiarato: "SINALTRAINAL, ribadendo la sua soddisfazione, dichiara fin da subito la sua totale disponibilità politica per partecipare alla commissione e mettere a disposizione ognuna delle prove e delle testimonianze che conducano ad un esito della missione che constati le denunce che abbiamo portato avanti. SINALTRAINAL è a completa disposizione per partecipare e contribuire allo sviluppo della missione prevista per il mese di Marzo dell'anno venturo. Aspettiamo a braccia aperte le amministrazioni municipali italiane, i sindacati, la REBOC e i rappresentanti della società civile".

Queste braccia aperte ad oggi non hanno incontrato braccia italiane solidali né orecchie disposte ad ascoltare né occhi disposti a vedere. La loro soddisfazione si è trasformata in delusione. Stavolta Roma non si è dimostrata città solidale.

Anche noi siamo delusi, noi, più di 20.000 cittadini italiani e più di 100 realtà organizzate, che abbiamo abbracciato, abbiamo ascoltato, abbiamo visto e ci siamo impegnati ad esprimere concretamente la nostra solidarietà a lavoratori sfruttati, vessati, assassinati.

Le chiediamo ancora una volta di rispettare e di far rispettare l'impegno assunto davanti ai cittadini di Roma e di Italia e davanti a coloro che si sentono cittadini solidali di un Mondo solidale.

Se necessario, scenderemo ancora in piazza per chiedere il rispetto degli impegni presi e per chiedere verità, giustizia e riparazione per i lavoratori colombiani.

Nome, Cognome, (Organizzazione)
Città, Data




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