Questo è il testo di un volantino che sarà distrubuito alla contro parata del 2 giugno:
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Appello al MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA
Un mondo senza guerre non è un mondo che va a petrolio..
Sabato 27 Roma è stata invasa da migliaia di biciclette in occasione della terza Critical Mass Inteplanetaria. E' stata una richiesta di massa di diritti locali e globali, a partire dall'aria, pericolosamente messa in pericolo dal quotidiano uso del petrolio..
Venerdi 2 giugno Roma sarà invasa da carri armati, bombe e soldati in parata..il movimento contro la guerra ha già annunciato le sue contestazioni..
Ogni giorno noi ciclisti incontriamo però parate altrettanto dannose e guerrafondaie..sono le file e gli ingorghi delle città..ogni giorno, al benzinaio, le nostre macchine finanziano quelle guerre che da tanti anni proviamo a fermare..le guerre del petrolio..
Se la "seconda superpotenza mondiale", quella dell'opinione pubblica contraria alla guerra, scendesse dall'auto, proabilmente correrebbe il rischio di fermarla davvero..
A partire da quella che si combatte ogni giorno nelle strade intasate e stressate, nella competizione e nell'odio nel traffico, quella dei morti sull'asfalto, dell'aria annichilita, dei bambini senza più un angolo di strada (per non dire di prato) dove giocare , dei proiettili vaganti targati e assicurati, delle terre cementificate per una nuova strada da intasare ..in questa guerra si entra salendo in macchina, isolandosi dagli altri, preferendo l'autoghettizzazione alla socialità e all'incontro con gli altri..
La guerra è anche quella del controllo con la scusante dell'antiterrorismo..
Invece di appiccicare un numero di identificazione sulla macchina e il motorino, noi ciclisti targiamo le nostre bici con la scritta "no oil" e svicoliamo nel traffico da chi prova a chiederci un documento..
Ci hanno convinto con tante pubblicità che la macchina è necessaria..è per lei che buttiamo la metà dello stipendio, del tempo e della tranquillità..è per lei che abbiamo perso le capacità motorie di base, costretti poi a pagare palestre globalizzate e medicine monopolizzate..
Contro la guerra noi ciclisti pedaliamo ogni giorno, fuori dalle file, dai ritmi frenetici...non consumiamo con il sorriso, lottiamo con le gambe ed il fiato..sussurrando "aria, acqua, terra e libertà!".
Chiediamo che il movimento contro la guerra compia un gesto di responsabilità, ripensando all'uso indiscriminato (costoso e dannoso per tutti) dell'automobile e scenda in piazza in sella ad una bici per dire ancora una volta no alla guerra..
Questa volta davvero senza se e senza ma..
Boicotta la guerra! Spegni(ne) il motore!