[Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 89

Delete this message

Reply to this message
Autore: quilicigianni
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 89
Re: pasola e l'altro
    89
Pasolini: gli occhi   [ Dino Pedriali ]                                                                        30 maggio  2006
amori, tentazioni, invettive ...                             
                        giornale per e.mail a cura di gianni quilici [ gianniq@??? ]


collaborano: 
                       aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante albanesi, diego simini, emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,  maurizio micheletti, nadia davini, nicola cuciniello, peppe de angelis, pier giovanni rossi, raffaella, renzia d'incà, tommaso panigada,  umberto franchi, valeria giglioli ....   


Perciò io vorrei soltanto vivere
pur essendo poeta
perchè la vita si esprime 
anche solo con se stessa.
Vorrei esprimermi con gli esempi.
Gettare il mio corpo nella lotta.
Pier Paolo Pasolini
Email spedite: n.  802
Non credo
in una vita ultraterrena.
Comunque
porto sempre con me
la biancheria
di ricambio
               Woody Allen


& & &

Sono una creatura del destino,
io.
Il destino mi ha scelta,
mi ha voluto così.
Io sono fuori di me
e assisto alla mia vita
dall'esterno
                     Maria Callas


Che bella questa vittoria elettorale del centro-sinistra
di fronte agli orrendi comizi napoletani del Cavaliere,
di fronte a quella orrenda caciara
nei confronti dei senatori a vita!

Peccato che a Milano
non si sia riusciti
ad arrivare al ballottaggio,
peccato che in Sicilia
occorra ancora pazientare
(cioè capire e lottare) !........

Prodi (e il centrosinistra)
è riuscito a risolvere abbastanza velocemente
cariche istituzionali,
a fare il Governo
e ad averne la fiducia,
a proporre alcuni obiettivi per i prossimi 100 giorni
ed ora a vincere sostanzialmente le amministrative.

Manca ora
per fare cappotto
una scadenza importantissima:
il referendum sulla costituzione,
che, a questo punto, però,
potremmo vincere,
se c'è un impegno,
senza grosse difficoltà

Perché se la questione di fondo
è governare bene
facendo un compromesso alto
tra i vari interessi politici e sociali
è necessario anche vincere
creare contraddizioni nel fronte avversario
rafforzarsi anche istituzionalmente
e agli occhi del paese

Qualcuno potrà sottovalutarlo:
ma non bisogna mai dimenticare
che in Italia e in Europa
si sta giocando una partita
decisiva
per il nostro futuro.
Tra una possibile catastrofe di civiltà
c'è un percorso difficilissimo,
tortuoso,
complesso, ma possibile,
di cui l'Italia potrebbe essere
una delle guide all'interno dell'Europa,
in cui vale la pena spenderci
energie fisiche ed intellettuali

Poesie ricevute
Silenzio
Quando non ci sono parole adeguate
Quando tutti i linguaggi tacciono
Quando si fa evidente la difficoltà di comunicare
Quando pensiamo di aver già detto tutto
il silenzio diviene il linguaggio più efficace
Il silenzio che non cerca più inutili parole
che sana le ferite
che si dispone all'apertura, all'attesa, all'accoglienza,
del dopo, del nuovo, dell'inaspettato
nella certezza che non mancherà di arrivare
Perché il silenzio diventa un luogo
un luogo dove finalmente sperimentare la pace e il sollievo dopo la fatica
ma soprattutto il luogo dove sperimentare il misterioso Oltre 
come possibilità
per proseguire trovando nuovi percorsi
Ed allora il silenzio diventa un linguaggio estremamente comprensibile
più ricco degli altri perché abbraccia spazi illimitati
e inoltre ci fa assaporare il gusto della pausa silenziosa
entro la quale ... solo ciò che ha un senso prende forma
Il poeta è l'uomo del silenzio
curioso, coraggioso, vigilante, desiderante,
che sa vivere il vuoto fertile,
che sa che prima del dire
c'è bisogno di fermarsi e ascoltarsi,
che soprattutto ha imparato faticosamente
ad ascoltare i silenzi.
                                 Loredana 7/5/2006
2006


fu cantato il postino che non viene
e il telefono muto
e il nido senza uovo
ma chi  mai canta l' outlook con l' icona
"nessun messaggio nuovo"?
                               Bona
& & &


Ciao Gianni,
ti invio una piccola poesia...
Umberto

UN DOLCE PENSIERO:

E notte, forse è
Già l'alba

Nella mia mente
I sogni parlano di te

Ti sogno come un prato verde
In piena estate

Come un fiore profumato
Sul mio cammino,

ti vedo come una
meravigliosa creatura

che tutto illumina
con la sua luce,

ti penso come un'acqua
perduta nel deserto

che aspetta con gioia
che io mi ci disseti

la tua visione è come
un'improvvisa primavera

che fa mutare gli alberi
stretti nella cerchia del tempo,

vorrei poterti amare
                                                      Umberto Franchi


& & &
Ti mando una
poesia, che allego.

un caro saluto
                      anna
Sono del tutto cambiato


Sono del tutto cambiato.
Certo metto la cravatta di ieri,
sono povero proprio come ieri,
non ho nessuna qualità come ieri,
eppure sono del tutto cambiato.
Certo metto lo stesso vestito,
sono ubriaco proprio come ieri,
vivo inetto nel mondo come ieri,
eppure sono del tutto cambiato.
Ah! Fra il sorriso ironico, lezioso
e la risata sogghignante, stupida
chiudo gli occhi con calma,
allora
c'è una bella, bianca farfalla
che vola dentro di me domani.

                  Saburo Kuroda 






I L  R A C C O N T O  E R O T I C O
un paio di mesi fa ho vinto,
in modo inaspettato, un concorso nazionale 
di narrativa per racconti brevi,
sessione racconti erotici fino a 2600 battute.
Per me non era un gran che quello che avevo scritto,
in un'ora praticamente, ma l'ho inviato comunque...
e sn arrivata prima...
i miei primi soldi scrivendo di "fantasia"!!!
                         mari
METRO SEX


Mi fermo davanti alla vetrina. Scorro l'intimo esposto, qualche prezzo. Il mio sguardo è distratto, rivolto ad altro. All'ombra riflessa dei miei capelli, del mio volto, della mia pelle, che sanno di sesso. Il mondo si è fermato, soltanto per il pomeriggio, ma si è fermato. Ora sono di nuovo per strada, diretta a casa, di sera, come ogni giorno. Nel vetro, l'insegna rossa della metro aspetta alle mie spalle.

Il mio ingresso nella carrozza è accompagnato da gesti, odore, sapore che mi porto addosso, che mi pervadono -corpo e testa. Attiro qualche sguardo. Non ci sono posti liberi. Mi reggo al sostegno di metallo.

Non so se qualcuno se ne accorga: il mio odore si sente. Ce l'ho scritto in faccia da che pomeriggio vengo, mentre lì in piedi rivivo i momenti consumati: mi sento toccare da dietro; le sue mani che aprono il mio sesso umido; la sua lingua mi lecca ed entra.

Mi accorgo degli occhi di un uomo seduto, che intuisce per primo come ho passato le ultime ore. Li riconosco subito quelli come lui, vestiti bene, fede al dito e.porci; che mentre sei lì per i fatti tuoi immaginano chissà cosa. Gli occhi chiari si posano sulle mie gambe, la scollatura, il collo, le mie labbra ancora gonfie e rosse d'eccitazione e si incrociano appena con il mio sguardo, tornando poi al giornale tra le mani -ha mani forti-; e di nuovo si arrampicano lungo le calze, su per la gonna; gli piacerebbe che lo spacco fosse più accentuato, annusare, toccare.

Le fermate si susseguono e i pensieri son più forti di me: mi sento afferrare e penetrare davanti e dietro, con vigore; il peso del suo corpo sopra al mio; chiudo gli occhi e trattengo a fatica i gemiti.

Un posto libero: mi siedo. Accavallo le gambe e il tizio è lì di fronte, pronto a vedere di più. Mi osserva e mi manca un po' l'aria; mi slaccio altri due bottoni della camicetta; forse il seno e i capezzoli duri, sotto il tessuto sottile, si intravedono troppo; ma mi manca il respiro. Lo sguardo insiste di nuovo, nella gonna, nella camicetta; le sue gambe son allargate davanti a me e con la mano, sotto al giornale -son sicura- si tocca. Ci si mette anche il ragazzo accanto a me, che comincia a studiare il mio corpo, mentre si fa strada un altro passaggio del pomeriggio più bello: sto seduta, sopra; lui, dentro di me, obbedisce al mio desiderio e non smette di toccarmi, di baciarmi.

Mi alzo; alla prossima devo scendere. Non ci credo: anche l'uomo si alza. Si mette dietro me, vicino; lo sento alle mie spalle: il respiro, i movimenti. Che sta facendo? Mi giro di scatto. Lo colpisco più forte che posso. Il porco!


                                                                                                          [Marianna De Palma]


& & &
il gioco

ciao, gianni,
per distrarmi dalle schermaglie
 dei nostri egregi parlamentari
entro nel gioco ,
 ma senza pretese, eh!
ciao
                        bona
MI PIACCIONO


? I prati invasi da erbacce e fiorellini di campo e le spiagge deserte, col vento fresco in faccia

? Palestrina, Purcell, Handel, Bach, Haydn; i ritmi afrobrasiliani

? "Grande sertão, veredas" di Guimarães Rosa; "Emma" di Jane Austen ; "Il pendolo di Foucault" di Umberto Eco; il libro di Giobbe, dell' antico testamento

? Gli interni delle case tradizionali giapponesi

? I sari indiani e i sandali infradito

? I piedi nudi

NON MI PIACCIONO

? Le piante potate a cavaturacciolo; le camelie; i piccioni

? I melodrammi a teatro e le cronache strappalacrime sul giornale

? Le competizioni sportive e gli applausi ai feretri

? Gli altari barocchi in chiese romaniche o gotiche

? I vestiti & accessori da passeggiatrice firmati da stilisti

? I balletti "sulle punte"

                                      [bona de villa]


Che cosa mi piace

Che cosa mi piace. Credo che la risposta a un gioco che stuzzica la vanità possa interessare a patto che contraddica il senso comune, definendosi in negativo e operando una qualche transvalutazione, come se uno dicesse: "mi piace quello che non capisco".


Allora: non amo il soddisfacimento la rassicurazione l'equilibrio la simmetria, che collego a staticità eternità e dunque morte. Di conseguenza mi entusiasmano le disarmonie che vedo alla base del 'bello' e del 'buono', e che individuo dappertutto: nelle albe e tramonti nei fiori nel gatto di casa nella volta celeste nella pulsione erotica nel diverso da me.


Giustifico così la passione da qualcuno coltivata per le imprese impossibili o comunque estreme: scalare montagne misurarsi con testi difficili preferire il delirio alla banalità sentirsi attratti dall'intuizione e dal non classificabile piuttosto che dall'esattezza dell'osservazione.

[emilio]

quotidiano vivere

(gianni)

1.
Mito/Non mito
E' possibile diventare mito?
Sì, ma non per me
troppo poco audace
troppo poco estremo
Posso essere ed è molto
mito a me stesso

Dare migliaia di sensi
al mio vivere
per attimi
2.
Gianni... giovanni...
Sento come un eco
lontano...

Su cosa
devo ancora difendermi?
su cosa
per le mie ignoranze?
                    15 maggio 2006
3.
O p p o s i z i o n e   al tempo
non solo alla storia
non rassegnarsi al sè
ne' rassegnarsi al POT
fluire
[così parola su parola
vado correndo
la strada cittadina
che vedo non vedo
nell'attimo del tempo]
                24 maggio 2006
4.
Vento soffia
sole caldo
qualche canto 
nello sfondo
voglio
penso
nulla faccio
mi rimando
ad altro tempo


forse al nulla
21 maggio 2006


visioni letture e altro
1.
Anche libero va bene
di
Kim Rossi Stuart
E' un film calibratissimo
nella sceneggiatura,
nei tagli che sottintendono
felice nelle interpretazioni,
(notevole Alessandro Morace, il bambino, )
è un film che tocca
le corde delle emozioni.
Da vedere
e da far vedere nelle scuole
2.
L'incubo di Darwin
di Hubert Sauper
Se volete capire (un po')
e indignarvi (molto)
del modo in cui la Tanzania
(e l'Africa nera)
è stata ridotta dal neocolonialismo
(chiamiamolo genericamente così)
vedetevi questo film


Truman Show
di
Peter Weir
Film (ri)visto e discusso in una scuola media.
Famosissimo e che piace,
perché diventa teso, spettacolare
e filosofico.
La filosofia è sempre più comprensibile per tutti:
la perdita di senso della realtà
a favore della finzione, dell'immaginario.
Il film ha poca dimensione psicologica
(vicino al fotoromanzo),
ma la figura del creatore
ha una dimensione simbolica (e interpretativa)
indimenticabile
4.
Jakob Von Guten
di
Robert Walser
E' un libro da leggere
con la penna,
ricreandolo,
perché è pieno di profondità,
di dolore e ironia,
ma è anche faticoso,
perché ha una debole
concatenazione narrativa


da: MEDITAZIONE


newsletters giugno 2006



CENTRO DI MEDITAZIONE SAMATHA-VIPASSANA,

S. Andrea di Compito - Lucca. OGNI SABATO ORE 15,30.

Malanni concettuali



Oltre a diversi gatti più o meno randagi ( a parte Prilla, la gatta di casa) convivo con due cagne, Lea e Tea, che prese singolarmente sono buonissime ma che messe insieme formano branco ( e mi hanno provocato non pochi guai, specialmente in passato) . Vi sono inoltre altri due cani randagi, Fido e Bluto, che vengono quasi regolarmente a mangiare. Bluto, un cane basso e un po' tozzo, caccia sistematicamente Fido, così devo dar loro da mangiare il più contemporaneamente e il più distanziato possibile. Lea e Tea accettano volentieri Fido ma abbaiano al 'prepotente' Bluto anche se non sempre. Un'altra mia convivente (abita a pochi metri da me) è mia zia che proprio ieri mi ha detto: " Hai dato da mangiare anche a quello lì (Bluto) ? Non lo vedi che Lea e Tea lo vorrebbero mandar via e gli abbaiano?" al che io ho risposto: " Quando si fa del bene non si deve distinguere fra amico e nemico" (bravo, eh?) .

In effetti cerco di attenermi a questa regola di non-distinzione concettuale, cerco insomma di evitare di cadere nei soliti dualismi del buono-cattivo, bello-brutto ecc. e quando vedo che non mi riesce - nella varietà delle situazioni non sempre ci riesce di essere così irenici- cerco di esserne consapevole. Il dualismo crea sofferenza, dividendo il mondo in buoni e cattivi, belli e brutti e crea quindi attaccamento da una parte e avversione dall'altra. Con ciò è ovvio che vivendo nel mondo ho affetti e quindi effettuo "distinzioni" . Lessi qualche anno fa che anche nei primi livelli di illuminazione esistono ancora distinzioni. Io sicuramente ne ho. Sono consapevole della loro ineluttabilità e le accetto. Però, ripeto, cerco di esserne consapevole

                                                                                     Loriano Belluomini







invio

Invio queste email anche a chi conosco poco o pochissimo,
o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente
       è entrato nella (mia) posta  ettronica.                                                                                                                   
Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi
me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@???  



Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,
aggiunga, proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ....

                                                          Chi vuole essere inserito nella lista blablabla bla blabla