Auteur: Walter Massa Date: À: ML Forum Sujet: [NuovoLab] LETTERA APERTA SUL CENTRO STORICO
giro per conoscenza una lettera aperta dell'arci sul centro storico.
ciao
walter
Con preghiera di pubblicazione
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LETTERA APERTA SUL CENTRO STORICO
Il dibattito che si è aperto sul centro storico è molto importante. E’ maturo e attento ad evitare scorciatoie e semplificazioni.
I comitati del centro storico chiedono interventi precisi, molto mirati. Solo alcuni politicanti populisti e demagoghi si sono agitati sperando di cavalcare un movimento di cittadini che immaginavano scomposto e inconcludente. Hanno invece trovato un popolo attento e riflessivo. Che gli serva da lezione.
La maturità del dibattito è frutto anche di un lavoro che la città ha fatto sul suo centro, abbellendolo, rilanciandolo, offrendo servizi degni di questo nome.
La movida e gli investimenti pubblici e privati sulla zona sono entrati in un circolo virtuoso che si è auto alimentato positivamente. Ma il centro vive anche di ciò che avviene alle sue spalle e di fronte. Palazzo Ducale, San Lorenzo, il Porto Antico e il nuovo Water front, Strada nuova e Via Cairoli. Tutto ha concorso a ricostruire il Centro della città e a fare in modo che fosse elemento di traino per l’immagine di Genova nel mondo. In questo senso, il percorso che in questi anni ha fatto del Centro uno dei motori principali del rinnovamento della città va probabilmente riaggiornato.
Detto questo, la discussione oggi è la vivibilità del Centro storico.
La nostra posizione, di metodo, è che bisogna nettamente separare i temi legati alle conseguenze della movida (rumore, vetro ecc.) da quelli legati all’insicurezza che deriva dalla microcriminalità.
Sul secondo tema dobbiamo dire che l’insicurezza nel centro storico è limitata ad alcune zone molto precise, san Bernardo, la Maddalena, ghetto e prè. Comprendiamo bene il tema della scarsità di risorse con cui hanno a che fare le forze dell’ordine, ma ribadiamo che è inaccettabile che per esempio san bernardo rimanga terra di nessuno e che un manipolo di delinquentelli tengano in scacco un’intera via per mesi.
Il Comune in particolare deve poi procedere negli investimenti su pulizia, illuminazione, qualità dei servizi.
Va fatto quanto necessario per stroncare quel mercato disgustoso di affitti a prezzi vertiginosi di fondi di magazzino, appartamenti senza allacci, che ospitano spesso attività losche o poveri cristi a cui si deve garantire invece la decenza.
Sul primo tema, la movida, siamo pronti a dare il nostro contributo. Saremo presenti all’assemblea del 6 giugno. Siamo forse parte del problema, ma sicuramente anche parte della soluzione.
Abbiamo incontrato rappresentanti di esercenti e di cittadini. Un incontro positivo che può preludere ad un lavoro comune.
Siamo disposti a discutere di regole. Alcune ce le siamo già date, infatti negli ultimi tre anni abbiamo allontanato dall’arci quei circoli (quattro) che non le rispettavano. Altre le stiamo vedendo insieme ai circoli. Elimineremo gli elementi di eccessivo disturbo.
Siamo disposti anche a discutere con l’amministrazione di un regolamento comunale. Non abbiamo nulla da nascondere e, anzi, abbiamo ogni interesse ad eliminare l’abusivismo associativo. Chiediamo quindi di essere convocati dall’Assessore Margini insieme alle altre associazioni per discutere del tema.
Due cose sole non siamo disposti a fare:
1. Essere i capri espiatori della situazione, come troppo spesso ci capita di leggere. Molti nostri circoli erano presenti nel centro storico ben prima che la movida iniziasse. Quando in centro storico non c’era nulla e le uniche realtà culturali che provavano a rivitalizzarlo erano i nostri circoli. Allora non erano un problema, ora sì?
2. Farci fare la morale sul tema: i circoli del centro fanno cultura oppure no.
L’Arci è stata in questi decenni ed è oggi il più importante incubatore di cultura autorganizzata della città. Vorremmo ricordare a tutti che il Teatro del piccione, Sarabanda festival, Mumù, la Festa della Musica, il Cinema nel Roseto, Leonardi V-idea, il Music Line, il Teatro dell’Ortica sono esperienze a vario titolo legate all’Arci; e vorremmo ricordare che Claudio Pozzani, Nicola Grendi, Maurizio Maggiani, Giorgio Garrè, Totò Miggiano, Gianni Martini, solo per fare alcuni nomi, hanno avuto (o hanno) esperienze dentro l’associazione.
I nostri circoli del centro fanno cultura, aggregazione e socialità né più né meno delle balere degli anni cinquanta da cui sono nate e sopravvivono esperienze indimenticabili sparse in tutta la città.
Per tutto il resto, ci saremo. Come sempre.
Massimiliano Morettini, Presidente Arci Liguria
Gabriele Taddeo, Presidente Arci Genova