Szerző: felipe Dátum: Címzett: Prepariamoci a invadere Roma Régi témák: Re: R: [Cm-roma] E che è! Tárgy: [Cm-roma] l'ultimo venerdi del mese per strada
in colpa?
noi paghiamo le tasse per mantenere le strade anche se non ci competono
(l'asfalto, la segnaletica, i vigili, ecc).
noi non occupiamo 24 ore al giorno il suolo PUBBLICO con un ammasso di
ferraglia privata di qualche tonnellata.
noi non inquiniamo l'aria PUBBLICA con emissioni cancerogene, anzi la
depuriamo, incameriamo polveri sottili e restituiamo naturalissima
anidride carbonica.
noi non ammazziamo nessuno, le autovetture lo fanno ogni minuto,
rivelando la loro essenza mortifera.
allora, visto che in bicicletta vediamo ogni giorno i nostri diritti
negati, la nostra vita in pericolo, i nostri polmoni riempirsi di nero,
abbiamo il diritto e il dovere di farci vedere, il diritto e il dovere
di scendere in piazza e protestare, lottare, per le strade, per l'aria,
per il cambiamento.
in un mondo inquinato e verso il collasso noi gridiamo con un sorriso
"aspetta cinque minuti, r e s p i r a, spegni il motore e guarda
un'altra città possibile, qui ed ora". e qualcuno la vede... applaude,
scende, partecipa, ammira il 'fiore delicato'.
questa è la forza della CM, e vale di più dei singoli ciclisti che
silenziosamente ogni giorno pedalano in città. la CM diffonde un
messaggio di umanità e civiltà ad una città di automi chiusi nelle loro
scatolette con autoradio ariacondizionata apparecchi bluetooth alle
orecchie, o aggrappati alla manopola del gas col tic al polso (se sgaso
sono vivo); automi che hanno perso la capacità ottica di riconoscere i
miliardi di colori di cui brilla il mondo, a forza di appiattirli alla
sequenza giallo/rosso/verde dei semafori.
noi gridiamo l'urgenza di fermare il delirio dei trasporti
privati ed inquinanti, gridiamo l'urgenza di spostarci in un modo più
umano, tutti i giorni; gridiamo il bisogno di scambiare sorrisi e
solidarietà, e non vaffanculo e competizione, a chi incrociamo
per strada.
questo è il messaggio che lanciano le nostre biciclette; i ciclisti
incazzati alle CM ne saranno presto convinti. forse basta
spiegarglielo, forse basta più esperienza ciclistica, nelle strade
sulle strade per le strade, /nelle/ CM, per loro, così come /dietro/
alle CM per gli automobilisti.
il fastidio, il disturbo che dà la CM, la sua "violenza" è solo di
natura psicologica. se fossimo tutti in macchina ci sarebbe "solo"
traffico e nessuno si lamenterebbe, ma invece siamo in bici, e allora
nell'immaginario collettivo romano siamo "dù stronzi che devono da annà
a lavorà invece de cacà 'r cazzo".
ma noi non abbiamo colpa, anzi!
siamo traffico, è un nostro diritto occupare le strade.
auto(im)mobilisti, aprite gli occhi e guardate quanto siamo belli,
liberi e forti. rinunciate all'invidia e raggiungeteci in bicicletta,
(ri)scoprirete due mondi: il vostro e quello degli altri.