Anche dalla prestigiosa rivista "le science" si occupa del risultato in
http://www.lescienze.it/ che per semplicità riporto con un commentino...
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24.05.2006
La marijuana non aumenta il rischio di cancro
Forse il suo principio attivo induce l'autodistruzione delle cellule prima che
invecchino e degenerino
Il fumo di marijuana, a differenza di quello del tabacco, sembra non essere
correlato a un aumento del rischio di cancro al polmone. (Il dato riguarda
soggetti che fumavano esclusivamente foglie di marijuana, e non hashish, che
per essere assunto viene solitamente miscelato a tabacco.) È questo il
risultato di una ricerca condotta da ricercatori dellUniversità della
California di Los Angeles (UCLA). Il dato, che ha sorpreso gli stessi
ricercatori, riguarda sia i consumatori medi ossia, secondo la
classificazione assunta dai ricercatori, quelli che negli anni precedenti hanno
fumato almeno 11.000 canne sia i forti consumatori (oltre le 22.000). La
sorpresa è legata al fatto che precedenti studi avevano già dimostrato che nel
catrame di marijuana la concentrazione di sostanze cancerogene è del 50 per
cento superio a quella che si ha nel catrame di tabacco. Inoltre, il fumo di
una sigaretta di marijuana lascia in media nei polmoni un deposito di catrame
quattro volte superiore a quello lasciato da una sigaretta di tabacco. Ciò sia
perché il tabacco e il filtro di una sigaretta di marijuana sono meno
compatti, sia perché il fumatore di marijuana tipicamente trattiene il fumo nei
polmoni per un periodo di tempo più lungo. La spiegazione dello strano fenomeno
avanzata, in via dipotesi, dai ricercatori è che esso sia legato alla capacità
del THC, il principale principio psicoattivo presente nella droga, di stimolare
lautodistruzione delle cellule senescenti, rendendo così più improbabile una
loro degenerazione in senso tumorale. La ricerca è stata presentata al convegno
della American Thoracic Society in corso in questi giorni.
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Personale COMMENTO:
Estrapolando dal contesto la seguente frase..
"Il dato, che ha sorpreso gli stessi ricercatori, riguarda sia i consumatori
medi ossia, secondo la classificazione assunta dai ricercatori, quelli che
negli anni precedenti hanno fumato almeno 11.000 canne sia i forti
consumatori (oltre le 22.000).."
..è carino ora pensare che il classico consumatore "medio" americano (11.000
canne) è una persona libera che si fuma una "canna", ipotizziamo, al giorno per
circa 30 anni e che un consumatore "forte" (22.000) ci impiegherà invece (sempre
una sola canna al giorno) il doppio, cioè 60 anni. Quindi, quest'ultimo è
considerato un "forte" consumatore mentre sarai catalogato solo come
consumatore "medio" se fumerai continuamente per 30 anni!
E' anche carino legare questo lungo periodo (30 anni di consumo 1canna/dì al per
considerarsi "medio" e 60 anni per quello "forte") e la'ttuale legge italiana.
Infatti, come sappiamo la legge italiana prevede per i consumatori sanzioni
amministrative (a partire dall'ammonimento del prefetto e al ritiro della
patente per arrivare fino al divieto di allontanamento dal comune di residenza)
per solo 5 grammi lordi .....cioè 15-20 spinelli!
In altre parole, in italia per consumare 15-20 spinelli (sempre ipotizzando la
stessa quantità, e cioè 1 canna/dì) ci impiegherai... 15-20 giorni!
E, per sole due settimane di consumo.. sei già "considerato" male! Pur essendo,
naturalmente, il consumatore nostrano assolutamente al di sotto della "media"
americana! 15 gg contro 30/60 anni!
Edoardo Magnone
(naturalmente, è un ragionamento per assurdo)