[NuovoLab] Studio Usa "scagiona" lo spinello

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Author: Edoardo Magnone
Date:  
To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Studio Usa "scagiona" lo spinello
Sorprendente risultato di una ricerca dell'Università della California
"Nessun legame tra cannabis e tumori di polmone, bocca, testa-collo"

Studio Usa "scagiona" lo spinello
"Non aumenta il rischio di cancro"

Dimostrati invece i pericoli e le conseguenze nocive del tabacco


ROMA - Lo spinello non è più colpevole delle classiche sigarette, anzi. La
cannabis, anche quando viene consumata per anni, non aumenta il rischio di
tumore del polmone, e nemmeno di altri tipi di cancro, come quello della bocca,
gola, testa-collo ed esofago.

Non è un invito all'uso di sostanze stupefacenti, ma il risultato di uno studio
condotto dal team del professor Donald Taskin dell'Università della California
di Los Angeles. I dati, presentati alla Conferenza internazionale della Società
americana di penumologia in corso in questi giorni a San Diego, hanno sorpreso
gli stessi stessi ricercatori.

Gli scienziati, in effetti, erano partiti con l'idea di dimostrare ben altro.
"Ci aspettavamo che l'uso di cannabis protratto nel tempo - afferma Taskin -
aumentasse il rischio di tumore anche dopo decenni dal consumo della sostanza".
Proprio come era emerso dagli studi condotti negli ultimi anni: risale al 2000
la ricerca del centro Sloan-Kettering di New York, in cui si affermava che nei
consumatori abituali di marijuana il rischio di sviluppare forme cancerogene
alla testa e al collo, inclusi i tumori alla bocca e alla gola, aumentasse di
2,6 volte rispetto a chi non aveva mai toccato uno spinello. Conclusioni
negate, per la verità, dagli scienziati della John Hopkins Medical School,
secondo i quali nessuna prova evidenziava il contributo negativo della
marijuana in questo tipo di forme tumorali.

Nella loro ricerca, i medici del team del professor Taskin hanno messo a
confronto la storia clinica, le abitudini alimentari e lo stile di vita di 611
pazienti con cancro al polmone, 601 con tumore testa-collo, e 1040 soggetti
sani, tutti sotto i 60 anni. In particolare, hanno raccolto informazioni sui
consumi di marijuana e di tabacco, di alcolici o di altre droghe, sui casi di
cancro in famiglia e sullo stato socio-economico di ciascun volontario.

Quindi, hanno diviso i partecipanti in tre categorie: i consumatori accaniti di
cannabis, che avevano fumato oltre 22 mila spinelli; quelli moderati, con
consumi tra gli 11 mila e i 22 mila, e i non fumatori. La conclusione è stata
sorprendente: per i tre gruppi il rischio di tumore è lo stesso. L'aver fumato
marijuana non influisce sulla probabilità di sviluppare neoplasie, ai polmoni
come ad altri organi coinvolti.

Dalla ricerca è infatti emerso che l'80% dei pazienti con cancro del polmone e
il 70% di quelli con tumori della testa-collo avevano il 'vizio' delle
sigarette, ma solo la metà faceva uso di marijuana. Ancora una volta, quindi,
il legame evidente è quello tra il cancro al polmone e il fumo di tabacco: il
pericolo di ammalarsi è di 20 volte maggiore per chi fuma due o più pacchetti
al giorno.

La cannabis viene invece "scagionata", anche se i ricercatori forniscono solo
una spiegazione "possibile": secondo i medici, il principio attivo della
cannabis, il Thc, incoraggerebbe le cellule 'anziane' a suicidarsi prima di
eventuali trasformazioni tumorali.

data: 23 maggio 2006
fonte:
http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis/cannabis/cannabis.html