Auteur: ANDREA AGOSTINI Date: À: forumgenova Sujet: [NuovoLab] legambienteliguria: rifiuti e raccolta differenziata le
nostre domande
RIFIUTI: LE DOMANDE DI LEGAMBIENTE
Arriva la TIA e il Comune si scopre improvvisamente paladino della
Raccolta Differenziata.
Dopo anni di silenzio, coperto solo dallo sbuffar di ceneri di un raro
esempio di inceneritore cittadino montano (Scarpino), i nostri
amministratori, assieme all’AMIU, hanno ridato fiato a quella pratica,
ormai largamente diffusa, ma fondamentale, se si vuole ridurre la quantita’
di rifiuti prodotti e dei restanti, di tentare il riutilizzo come materia
prima secondaria.
Dimostrando una improvvisa padronanza della materia, il Sindaco e l’ AD di
AMIU, hanno
cominciato ad usare termini e linguaggi fino ad oggi allora monopolio di
associazioni ambientaliste e comitati anti-inceneritori: introduzione
di incentivi per chi produce meno rifiuti, raccolta differenziata porta
a porta per i negozi e condominiale per le utenze domestiche fino a
ipotizzare un’ incentivazione della raccolta differenziata attraverso
sconti tariffari per i quartieri virtuosi.
Non contenti, dichiarano che il metodo tariffario migliorera’ il
servizio perche’ responsabilizza l’azienda e le permette di avere un
rapporto diretto con l’utenza.
Il Comune si spinge fino al punto di proporre un confronto con le
associazioni di consumatori e ambientaliste attraverso la creazione di un
Gruppo di lavoro per valutare la qualita’ del servizio fornito ed arrivare
a definirne le regole e gli obiettivi attraverso la Carta dei Servizi.
Queste risultano essere le intenzioni e come tali finora sono rimaste; l’esperienza
passata ci ha insegnato a diffidare dalle parole e pertanto aspettiamo i
fatti, augurandoci che tutto cio’ non sia solo l’inizio della campagna
elettorale.
Per questo ci aspettiamo, prima di tutto, risposte chiare ai molti dubbi
dei cittadini:
Perche’, nonostante si riconosca la necessita’ di premiare i cittadini
virtuosi, la nuova tariffa non lo prevede?
Perche’ non si introduce una ecotassa di smaltimento rifiuti che premi
i comuni che investono in sistemi di raccolta differenziata, come si è
appena fatto in Piemonte?
Perchè non si fanno accordi con la grande distribuzione per ridurre gli
imballaggi e introdurre sistemi di vendita di prodotti liquidi alla
spina?
Perchè non si fanno accordi con le mense per eliminare le stoviglie
“usa e getta”?
Perchè le pubbliche amministrazioni e gli enti a prevalente capitale
pubblico non rispettano l’ obbligo di legge ( Dm 203/2003) di
acquistare prodotti con materiali riciclati in misura pari almeno al
30% del loro fabbisogno?
Perche’ è così difficile trovare una campana per la raccolta
dell’alluminio e della plastica?
Perchè non si parla mai pubblicamente delle misure da adottare per
recuperare efficienza nella gestione dei rifiuti?
Infine, perchè ci vogliono tempi biblici per la stesura di un piano
industriale per la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti?
Solo risposte concrete a queste domande testimonieranno che le
istituzioni elette dai cittadini hanno finalmente assunto nelle loro
mani la politica cittadina dei rifiuti.