[NuovoLab] acquasola, ancora inchieste per traffico di rifiu…

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Aihe: [NuovoLab] acquasola, ancora inchieste per traffico di rifiuti
dalsecolo xix di domenica 21 maggio 2006

L’INCHIESTA Impianto non autorizzato:denunciato dalla Finanza il responsabile della società Sgf
Gestione illecita dei rifiuti di scavo

nel mirino anche il metrò di Corvetto

C’è anche il cantiere del
metrò di Corvetto tra i siti
sotto accusa per la gestione
illecita di rifiuti, al centro dell’inchiesta
della procura affidata
alla stazione navale della
Guardia di finanza. Nei giorni
scorsi i militari hanno denunciato
il responsabile della Sgf,
società controllata dalla Impregilo,
per aver avviato nell’area
dell’Acquasola un impianto
di trattamento dei rifiuti
non autorizzato e per
aver trattato quei rifiuti sotto
le mentite spoglie delle rocce
di scavo. Un sistema, secondo
l’accusa, adottato per aggirare
i più rigidi controlli sui fanghi
estratti nelle operazioni di
perforazione e per eludere i
costi, molto più elevati, dello
smaltimento.
La Sgf, secondo quanto ricostruito
dalla Finanza, ha in gestione
lo scavo per la realizzazione
della fermata della metropolitana
di Corvetto. Un subappalto
affidato alla società
dall’Ati, associazione temporanea
di imprese, costituita da
Metrò Genova.
Nell’informativa consegnata
nei giorni scorsi alla procura,
viene descritta l’attività di
estrazione dei fanghi: acqua e
bentolite servivano a realizzare
un diaframma capace di
isolare le terre da asportare.
Le terre venivano a questo
punto caricate su camion e avviate
a discarica, come rocce
di scavo e non come rifiuti.
Una interpretazione della legge
contestata dalla Finanza e
che ha portato alla segnalazione
alla procura del responsabile
della Sgf.
L’inchiesta si aggiunge a
quelle aperte nelle scorse settimane
sul parcheggio dell’Acquasola
finito
sotto la lente
della giustizia contabile e
sull’asfaltatura realizzata nell’ambito
dello stesso cantiere
della metropolitana. Due procedimenti
attivati dal Comitato
dell’Acquasola con tre esposti
alla Procura: uno riguarda
la transazione tra il Comune e
la Sistema Parcheggi, con la
quale si è rinnovata la concessione
per la costruzione del
silo; un altro l’asfaltatura, necessaria
al cantiere del metrò,
realizzata (e subito rimossa)
un anno fa dalla Genova Parcheggi
vicino al parco. L’ultimo,
riguarda la trasformazione
di un pezzo di parco in
parcheggio e l’area dei Bastioni,
sottratta all’uso pubblico
per essere asservita al cantiere
di Ansaldo.
Per l’asfaltatura, realizzata
da Ansaldo su indicazione di
Genova Parcheggi, il pubblico
ministero Sergio Merlo ha
chiesto al giudice l’emissione
di un decreto penale, che in
questo caso prevede una pena
pecuniaria: se il decreto sarà
emesso, Genova Parcheggi si
troverà a pagare una multa
per avere deciso di asfaltare
un’area a ridosso delle cortecce
degli alberi.
L’inchiesta sull’impianto di
trattamento dei rifiuti, ritenuto
dalla Finanza senza autorizzazione,
si aggiunge alle altre
indagini avviate nei mesi scorsi
su alcuni siti portuali al centro
di nuovi riempimenti. In
particolare sono state indagate
dal sostituto procuratore
Francesco Albini Cardona sei
persone per discarica abusiva
e gestione di rifiuti non autorizzata.
Sono responsabili dei
lavori e tecnici delle due
aziende appaltatrici dei lavori
di realizzazione del nuovo
porticciolo turistico di Sestri e
dell’ampliamento di quello di
Arenzano. Secondo l’accusa
avrebbero scaricato terre in
modo incontrollato in uno
specchio di mare, nel caso di
Sestri, già al centro di uno
clamoroso scandalo ambientale
(quello del depuratore che
inquinava), nel caso di Arenzano,
in una zona ad altissimo
valore turistico.
Gli investigatori dell’ambiente
delle Fiamme gialle,
agli ordini del capitano Mario
Lupinelli e del maresciallo
Tommaso Somma, stanno lavorando
su tutti i cantieri
aperti nella provincia di Genova.
Per contrastare gli abusi
nella gestione dei rifiuti nelle
opere pubbliche, e limitare i
conseguenti danni per l’ecosistema
e per il fisco, la Finanza
ha siglato un’intesa con Arpal,
l’agenzia regionale di protezione
dell’ambiente, promuovendo
visite ispettive e controlli
a tappeto.
G. Cet.