Autore: franszisko Data: To: Ml di Incontrotempo Oggetto: [Incontrotempo] corteo nazionale contro precarietà
Alcune riflessioni in merito alla manifestazione nazionale contro la
precarietà proposta dalla fiom.
Una serie di situazioni di movimento romane si sono viste nelle settimane
passate elaborando la proposta di una street parade cittadina contro la
precarietà, per il reddito garantiro, per l'abolizione di pacchetto treu e
legge 30. Piattaforma ampliata dalla critica alla gestione precaria
dell'estate romana, contro gli sgomberi e per il diritto all'abitare come
rivendicazione di reddito indiretto, ecc. La street parade (o pop parade
come ci siamo divertiti a chiamarla) doveva essere serale e svolgersi
tendenzialmente nelle zone di trastevere/testaccio il giorno 30 giugno. Nel
dibattito era emersa la volontà di arrivare alla scadenza con un percorso
condiviso, ampio, partecipato da più realtà possibili e preceduto da più
iniziative di quartiere sul temo del reddito garantito sia a livello di
provvedimento nazionale che di legge regionale. Un percorso, quindi, che di
per sè aveva già una forte valenza di iniziativa politica nella città, in
proiezione di successive iniziative autunnali.
Adesso la fiom ha calato l'asso di una manifestazione nazionale il 1 luglio
(o tutt'al più l'8 luglio) a roma.
Penso che dobbiamo ricalibrare la nostra iniziativa alla luce della novità,
senza rinunciare ai contenuti già elaborati.
1. la mani del 1 luglio non va intesa come "il corteo della fiom" a cui
accodarsi in quanto "ggiovani" centrosocialisti, ma come giornata di
mobilitazione nazionale contro la precarietà, in cui ogni componenete porta
la sua piattaforma e le sue modalità, facendola propria con pari dignità con
chiunque altro.
2. la mani vedrà presumibilmente la partecipazione di moltissime realtà di
movimento a livello nazionale che vedono nella richiesta di reddito
garantito una priorità ineludibile (insieme agli altri punti). si può quindi
fin da subito proporre uno spezzone caratterizzato da questa parola d'ordine
che pesi anche numericamente nell'economia del corteo.
3. va salvaguardato fino in fondo il percorso intrapreso da noi romani, in
quanto necessità specifica romana (in base alle cose che ci siamo detti),
mantenendo gli intenti già proposti, quali assemblea pubblica, iniziative di
quartiere, un nostro manifesto, la messa a valore delle relazioni, ecc.
4. tutto ciò potrebbe permettere da una parte la salvaguardia del percorso
autonomo sul reddito e dall'altra una feconda contaminazione con tutta la
gente che verrà al corteo, dandoci prospettive per il futuro (per es. una
nuova edizione di incontrotempo 2 in autunno e la solidificazione del
dibattito cittadino di cui abbiamo evidente esigenza).
ci vediamo domani allo strike
baci fransz