[Forumlucca] Fw: Notiziario AAdP del 13.05.2006

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Szerző: Alessio Ciacci
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Címzett: forumlucca
Tárgy: [Forumlucca] Fw: Notiziario AAdP del 13.05.2006
Accademia Apuana della Pace
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From: Gino Buratti
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Saturday, May 13, 2006 12:02 AM
Subject: Notiziario AAdP del 13.05.2006




Accademia Apuana della Pace

Sito: www.aadp.it - Email: aadp@ lillinet.org

Sede provvisoria: presso A.V.A.A.,via Quercioli, 77 - 54100 MASSA

tel. 339 5829566 - fax 0585/792909- c.f. 92025160455

(ccb: Banca Etica - n. 116148)





Notiziario settimanale dell'AAdP del 13/05/2006





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S O M M A R I O



1)     Riepilogo delle iniziative segnalate (dal 13/05/2006 al 21/05/2006):


·        13/05/2006 (Massa) - Incontro con Duccio Demetrio, autore del libro "Filosofia del Camminare. Esercizi di meditazione mediterranea" (Associazione Mafalda)


·        13/05/2006 (Pietrasanta) - Assemblea Nazionale Berretti Bianchi Onlus (Berretti Bianchi)


·        14/05/2006 (Massa) - "Precarie": proiezione del documentario "Unovirgoladue", di Silvia Ferreri,  sul rapporto fra maternità e lavoro e successivamente parleremo di precariato con Francesca Pozzi dell'Università di Torino e Chiara Martucci dell'università di Milano. (c.s.a. La Comune, Comitato Usciamodalsilenzio)


·        17/05/2006 (Massa) - cineclub zero de conduit: Pochormiga, un mundo donde quepan todos los mundos (Circolo Palomar)


·        17/05/2006 (Massa) - cineclub zero de conduit: Maquilas (Circolo Palomar)


·        20/05/2006 (SOLBIATE OLONA) - Marcia della Pace: RICONVERTIRE, DISARMARE, SMILITARIZZARE I TERRITORI.


·        21/05/2006 (Massa) - "Très", della compagnia Blanca (c.s.a La Comune, Comitato Usciamodalsilenzio)




2)     Evidenza


·        Dichiarazione dell'assemblea dei movimenti del 4° Forum sociale europeo (Forum Sociale Europeo)


·        Pat Patfoort, formatrice belga, in Italia per un ciclo di incontri (Schenone Carlo)


·        20 maggio 2006: marcia della Pace: Base NATO Solbiate Olona - Azienda Augusta Gallarate (Ecumenici)




3)     Documenti segnalati


·        Acqua: rete idrica, approvato sistema controllo (ANSA)




4)     Contributi e riflessioni


·        Riflessione: da Atene (Dell'Olio Tonio)


·        Riflessione: dopo Atene (Peyetti Enrico)


·        Tre subalternità: da Seattle a Praga (2000) (Sini Peppe)


·        Sulle macerie della convivenza ipnotizzati folli danzatori (Di Rienzo Maria G.)


·        Un decalogo contro l'apatia politica (Zagrebelsky Gustavo)




5)     Appelli/Proposte/Iniziative


·        Allarme Atomico: mettiamoci insieme (Zanotelli Alex)




6)     Percorsi di formazione


·        Campi di Lavoro organizzati da Mani Tese (Mani Tese)






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**** Evidenza



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Dichiarazione dell'assemblea dei movimenti del 4° Forum sociale europeo (Forum Sociale Europeo)

Noi, donne e uomini dei movimenti sociali europei, siamo giunti ad Atene dopo anni di esperienze comuni, lottando contro la guerra, il neoliberismo, tutte le forme di imperialismo, colonialismo, razzismo, discriminazione e sfruttamento, contro il rischio di una catastrofe ecologica.



Quest'anno è stato significativo che in molte lotte sociali e campagne sono riuscite a fermare i progetti neoliberisti come la proposta di Trattato Costituzionale Europeo, la direttiva UE sui Porti e il CPE in Francia.



I movimenti di opposizione al neoliberismo stanno crescendo e si stanno scontrando contro il potere delle multinazionali, il G8 e le organizzazioni come il WTO, il FMI e la Banca Mondiale, così come le politiche neoliberiste degli stati e dell'Unione Europea.



Si sono materializzati cambiamenti politici importanti in America Latina, che hanno scosso l'offensiva liberale e alcuni casi le mobilitazioni popolari sono riuscite a invertire il processo di privatizzazione.



La situazione presente è piena di opportunità ma anche di pericoli drammatici. L'opposizione e la resistenza alla guerra e all'occupazione dell'Iraq hanno dimostrato il fallimento della strategia britannica e statunitense. Il mondo è di fronte all'incubo di una nuova guerra in Iran. La decisione arbitraria della UE di tagliare i fondi all'Autorità Nazionale Palestinese è inaccettabile e peggiora la situazione complessiva. L'oppressione del popolo curdo ancora non è terminata.



Le forze conservative nel Nord e nel Sud stanno incoraggiando uno "scontro di civiltà", teso a dividere le persone oppresse, il ché sta producendo di conseguenza violenza inaccettabile, barbarie e ulteriori attacchi ai diritti e alla dignità dei migranti e delle minoranze.



Sebbene l'UE sia una delle aree più ricche del mondo, decine di milioni di persone vivono in povertà, sia per la disoccupazione che per la precarizzazione del lavoro. Le politiche dell'UE basate sull'estensione infinita della competizione all'interno e fuori l'Europa, costituiscono un attacco all'occupazione, ai diritti sociali e dei lavoratori, ai servizi pubblici, all'istruzione, al sistema sanitario ecc. L'UE sta progettando la riduzione dei salari dei lavoratori e dei sussidi di disoccupazione, così come la generalizzazione della precarietà.



Noi respingiamo questa Europa neoliberista e ogni sforzo di rilanciare il bocciato Trattato Costituzionale; lottiamo per un'altra Europa, una Europa femminista, ecologica, aperta, un'Europa di pace, giustizia sociale, sostenibilità della vita, sovranità alimentare e solidarietà, rispetto dei diritti delle minoranze e autodeterminazione dei popoli. Condanniamo la repressione e la criminalizzazione dei movimenti alterglobalisti e degli altri movimenti progressisti in Europa Orientale e Occidentale.



Usciamo dal FSE di Atene avendo fatto un passo avanti verso un coordinamento migliore dei movimenti Orientali e Occidentali, con una comune determinazione di lotta per la pace, il lavoro e un'esistenza sicura. Promuoveremo la nostra agenda di campagne e mobilitazioni europee sui punti principali della nostra piattaforma comune sviluppata nelle reti del FSE.



Abbiamo bisogno di coordinare il nostro lavoro, di definire una strategia efficace per il prossimo periodo e di rafforzare e allargare i nostri movimenti.



Facciamo appello a tutti i movimenti europei di aprire un largo dibattito per decidere tutti insieme nuovi passi comuni durante i prossimi mesi all'interno del quadro del FSE.



Alcuni eventi importanti sono già in agenda:

-                     Ci mobiliteremo per un ritiro completo delle truppe dall'Iraq e dall'Afganistan, contro la minaccia di una nuova guerra in Iran, contro l'occupazione della Palestina, per il disarmo nucleare, per eliminare le basi militari in Europa e convochiamo una settimana di azione tra il 23 e il 30 settembre 2006.


-                     Facciamo appello per una giornata di azione e mobilitazione il 7 ottobre 2006 in Europa e Africa, per una legalizzazione incondizionata e la parità di diritti per tutti i migranti; per la chiusura di tutti i centri di detenzione in Europa, per fermare le espulsioni, per fermare delle deportazioni; contro la precarietà e per rompere il legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro, per una cittadinanza basata sulla residenza.


-                     Ci mobiliteremo contro la precarietà e lo smantellamento dei servizi pubblici e per i diritti sociali, coordinando le nostre lotte in tutta Europa nei prossimi mesi.




Nel Gennaio 2007 il FSM si incontrerà a Nairobi. La crescita dei movimenti sociali africani è cruciale per il mondo. La costruzione del FSM sarà un'opportunità di lotta contro lo sfruttamento europeo e il neocolonialismo.



Nel giugno 2007 ci sarà un incontro del Consiglio dell'Unione Europea e un meeting del G8 a Rostock in Germania, dopo quello di San Pietroburgo nel luglio di quest'anno. Coglieremo queste opportunità per una convergenza generale delle nostre lotte.

Leggi tutto l'articolo sul sito ==>> www.aadp.it/modules.php?name=News&file=article&sid=127



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Pat Patfoort, formatrice belga, in Italia per un ciclo di incontri (Schenone Carlo)

In questi giorni Pat Patfoort, formatrice belga nota per i suoi libri pubblicati dalla Meridiana e dal Gruppo Abele sulla gestione del conflitto e l'educazione nonviolenta, sta facendo un giro di incontri per l'Italia per presentare il suo nuovo libro e per alcune occasioni di formazione.



Oggi è a Torino alle ore 21,00 presso la libreria La Torre di Abele e domani farà un intervento formativo presso il Centro Studi Sereno Regis in Via Garibaldi 13 Torino Tel: 011-532824 (chiedere a Angela Dogliotti maradoglio@???), lunedì sarà a Padova (chiedere a Stefano Zoletto, stezol@??? anche se non sono sicuro che l'indirizzo sia ancora valido), martedì a Vicenza (chiedere a Massimo Corradi), mercoledì a Ferrara (chiedere a Elena), giovedì a Firenze (chiedere a Alberto L'Abate, labate@??? ), venerdì a Pisa presso la biblioteca comunale, alle ore 17,00 e

sabato di nuovo a Firenze all'inaugurazione di un corso universitario.

Purtroppo sono venuto a sapere della cosa solo all'ultimo e Pat Patfoort mi ha saputo dare solo delle informazioni molto parziali riguardo ai luoghi e alle persone e queste sono le informazioni che sono riuscito a recuperare finora. Se qualcuno altro può integrarle è utile.



Qui sotto allego la scheda del libro e una breve bibliografia scritte dal Gruppo Abele.

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Pat Patfoort

Difendersi senza attaccare

La forza della nonviolenza



pp. 384 - € 24,00

EGA Editore

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È possibile individuare un diverso modo di relazionarsi con gli altri?

È possibile creare una cultura di gestione costruttiva dei conflitti?

A partire da un’esperienza trentennale sul campo, Pat Patfoort propone, attraverso modelli esemplificativi e approfondimenti teorici, il suo metodo di lavoro che può essere utilizzato in diverse aree a rischio di "conflitto": la sfera educativa, il rapporto tra adulti, l’ambito della politica internazionale.



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Il volume



Secondo Pat Patfoort, la violenza sussiste, cresce e si sviluppa perché ciascuno di noi la alimenta senza sosta, spesso senza rendersene conto. Questo perché i primi meccanismi della violenza non sono identificati come tali: sembrano appartenere alla sfera dei comportamenti civilizzati e vengono comunemente accettati. Eppure, sono alla base di molti eccessi, violenze, sofferenze. Una presa di coscienza rispetto al nostro contributo quotidiano all’emergere della violenza e al suo sviluppo è importante e indispensabile.



Pat Patfoort lavora intorno a queste problematiche da più di trent’anni. Le ha approfondite sia sul piano teorico che pratico. Nel corso degli anni la studiosa ha acquistato la convinzione che nella generalità gli esseri umani, spesso anche animati da buone intenzioni, fanno soffrire i loro simili non per cattiveria, ma per mancanza di conoscenza.



In questo testo presenta per il prima volta oil quadro teorico originale che ha progressivamente sviluppato. È costituito da modelli e schemi semplici e pratici e lo illustra con una ricca serie di esempi reali, presi nel settore dell’educazione, delle relazioni tra gli adulti, della politica internazionale. Attraverso questi esempi, Pat Patfoort ci illustra come mettere in pratica reazioni diverse, più efficaci e realmente costruttive.

E ci propone un metodo che permette di riuscirci!



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L’autrice



Pat Patfoort è una delle più importanti teoriche della nonviolenza. Ha fondato in Belgio un centro per la gestione nonviolenta dei conflitti che ogni anno riunisce i massimi esperti internazionali della nonviolenza. Ha partecipato a training internazionali in zone interessate da conflitti militari ad alto rischio nei Balcani, in Cecenia e in Rwanda. Per EGA Editore ha pubblicato Io voglio tu non vuoi (2001).



Ciao

Carlo Schenone

vico del fieno 5/7

16123 Genova

tel. 0102476295

cel. 3472294722

schenone@)email.it

www.schenone.net



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20 maggio 2006: marcia della Pace: Base NATO Solbiate Olona - Azienda Augusta Gallarate (Ecumenici)



MARCIA PER LA PACE

RICONVERTIRE, DISARMARE, SMILITARIZZARE I TERRITORI

20 maggio 2006



-         ore 14 presidio: Comando di Reazione Rapida NATO a SOLBIATE OLONA


-         Programma: 


-         ore 15.30 concentramento marcia, II° deposito centrale dell’aeronautica a GALLARATE - VA (via Ranchet)


-         ore 18.30 arrivo presso azienda AgustaWestland a SAMARATE - VA




-         a seguire al parco Solidarietà interventi, ristoro, musica dal vivo




Veniamo da luoghi lontani, talvolta anche estranei l’uno all’altro.

Percorriamo sentieri che attraversano terre diverse.

Parliamo lingue che spesso faticano a intendersi.

Ascoltiamo le voci di chi sussurra o urla, nella terra che abitiamo.

Abbiamo guardato "oltre i confini delle nostre vite quotidiane"

là dove affondano le mani rapaci del nostro benessere.

Vediamo terre devastate dalla guerra infinita,

che strazia corpi e strappa tesori.



Abbiamo guardato "al di qua dei confini delle nostre vite quotidiane"

qui, dove generiamo intelligenze e strumenti e strategie per la guerra infinita.

Vediamo la Base NATO, per il controllo e il comando di operazioni militari

che sentiamo dire essere "missioni di pace";

Vediamo Agusta, Aermacchi ed il loro indotto, per la produzione e il commercio di armi

che sentiamo dire essere il vanto della "provincia con le ali";

Vediamo che la guerra infinita è generata anche qui, nella terra che abitiamo,

nelle scuole che formano le nuove generazioni,

nelle fabbriche che ci danno ricchezza,

nei giornali che raccontano nascondendo la verità,

nelle istituzioni che sviliscono la costituzione calpestando l’articolo 11.



Abbiamo visto e ci siamo riconosciuti in un cammino di pace con la volontà di:

disarmare le nostre coscienze e le relazioni fra i popoli;

riconvertire il tessuto economico della nostra terra verso beni ecologicamente compatibili e socialmente desiderabili.



E invitiamo a un cammino di pace, che:



manifesti l’opposizione alla produzione e al commercio delle armi e alla presenza di insediamenti militari nella nostra terra

sia di monito ai decisori politici ed economici del territorio: "se vuoi la pace, prepara la pace"

testimoni la possibilità di una relazione dolce fra i popoli di questa Terra.



Chiediamo a tutti/e di portare una bandiera della pace. Daremo vita a una marcia dove saranno rappresentate le diverse articolazioni del movimento contro la guerra e per la pace, che convergono sul documento disarmiAMO la pace. A chi crede giusto esaltare la violenza diciamo che consideriamo questa esaltazione incompatibile con le nostra iniziativa, che vuole mettere al centro il valore della pace, dei diritti, della giustizia e della convivenza.



**** Documenti segnalati



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Acqua: rete idrica, approvato sistema controllo (ANSA)

Da oggi gli utenti del servizio idrico avranno una difesa in piu'. Il Comitato per la vigilanza sull' uso delle risorse idriche ha approvato infatti il 'Sistema di indicatori di prestazione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione''. Al documento hanno partecipato le associazioni di consumatori, le associazioni delle aziende pubbliche e private operanti nel settore, le Regioni e le Autorita' di ambito. In particolare, riferisce un comunicato del ministero dell' Ambiente, ''il Comitato si e' dotato di uno strumento fondamentale per controllare il modo in cui le aziende gestiscono i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione''. Le aziende, secondo il Sistema approvato, dovranno fornire al Comitato informazioni precise sui rapporti che intrattengono con i consumatori, indicare i tempi di attesa per l'allaccio del servizio di acquedotto, l'attesa agli sportelli e al telefono, la durata delle interruzioni nell'erogazione dell'acqua e altri indicatori finalizzati a rivelare come le aziende trattano i loro clienti. Il Sistema prevede, inoltre, una serie di indicatori tecnici finalizzati a fornite il quadro sullo stato degli impianti e notizie inerenti la quantita' di abitanti che usufruiscono dei servizi, sulla quantita' d'acqua che si perde a causa di difetti degli acquedotti, sull'eta' degli impianti stessi, sulla qualita' dell'acqua erogata, sulla funzionalita' dei depuratori e altro. Dal canto loro le imprese dovranno fornire al Comitato precise informazioni sui costi dei tre servizi e sull'incidenza di tali costi per singolo abitante, sui ricavi che l'azienda percepisce dalla loro gestione e sul volume degli investimenti effettuati per migliorare il servizio. (ANSA). GU







**** Contributi e riflessioni



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Riflessione: da Atene (Dell'Olio Tonio)

[Ringraziamo Tonio Dell'Olio (per contatti: olei60@??? ) per questo intervento. Tonio Dell'Olio è infaticabile animatore di Pax Christi e di tante iniziative nonviolente, e prosecutore dell'opera di Tonino Bello]



Ad Atene, la giornata di sabato 6 maggio 2006 del corteo conclusivo del Social forum europeo è stata segnata da una pessima manifestazione. Essendo stato presente anche a Genova nel 2001 non posso dire che sia stata la peggiore delle mie esperienze di manifestazioni. Sicuramente non è stato bello. Non è stato bello registrare la lite furibonda prima della partenza tra rappresentanti di diversi schieramenti della sinistra greca per assumere la testa del corteo. Ma assolutamente tutto il percorso si è ben presto rivelato una sorta di corsa ad ostacoli. Ho coperto l'intero percorso stando in apertura del corteo e proprio in questa zona si sono verificati tutti gli incidenti di cui probabilmente in Italia non si è parlato affatto o solo in qualche foglio quotidiano e forse solo di sfuggita. Viverla - vi garantisco - è stato a tratti drammatico.

Ragazzi poco più che adolescenti, vestiti di nero e col volto coperto da passamontagna o fazzoletti, con una strategia pianificata e geometrica, hanno cominciato a fare delle vere e proprie incursioni su vetrine e negozi, contro la polizia e cassonetti della spazzatura. Armati di bulloni di ferro, di bottiglie incendiarie, di pietre e arnesi vari, colpivano, si dileguavano nelle strade adiacenti e poi ritornavano confondendosi nel corteo. La polizia reagiva lanciando lacrimogeni in direzione dei manifestanti e creando per questo molto panico, confusione e qualche problema in più. Per fortuna non è avvenuto come a Genova dove le forze dell'ordine hanno caricato violentemente sulla folla inerme. Quando siamo riusciti in qualche modo ad organizzarci per isolare questi imbecilli sputandoli fuori dal corteo - ahimè - il problema si è complicato. Da quel momento i neri hanno cominciato a dirigere le loro incursioni oltre che sugli stessi obiettivi di prima, anche sugli spezzoni di corteo che li avevano allontanati. In alcuni casi hanno identificato alcune persone precise circondandole e picchiandole.

……

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Riflessione: dopo Atene (Peyetti Enrico)

Caro Tonio,

la tua conclusione è la cosa più importante, più dei brutti fatti di Atene che racconti, quando scrivi: "Resto ancora più convinto che se la nonviolenza non diventa una nota costitutiva del movimento contro la guerra e la globalizzazione, esso non riuscirà a parlare alla gente, non si renderà credibile, non avrà parole. La nonviolenza è l'unica parola nuova che possiamo dire alla storia. È l'unica strada che possiamo percorrere per essere realmente, concretamente, sostanzialmente alternativi alle violenze che vengono pagate a caro prezzo dalle vittime di questo sistema economico, politico e culturale".



Perché non dedicare tutto un Social forum, almeno europeo, al metodo nonviolento positivo, attivo?



La sola protesta, la denuncia, anche ben documentata, non è attiva, non si dimostra costruttiva, se lascia spazio ai violenti di professione, che abusano dell'occasione (quando non sono infiltrati manovrati).

Gandhi scrive addirittura: "Se la disobbedienza civile non è accompagnata da un programma costruttivo, è un atto criminale e una dispersione di energie... è soltanto una bravata ed è peggio che inutile" (Gandhi, citato nel mio libro Esperimenti con la verità. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini editore, 2005, p. 69 (da Dhawan, The Political Philosophy of Mahatma Gandhi, Navaijivan, Ahmedabad 1957, p. 191, riferito da Giuliano Pontara in "Il pensiero etico-politico di Gandhi", Introduzione a Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1996, p. CXVI).

Chi vede solo i disordini, o magari li provoca, e poi li enfatizza nell'informazione come unico avvenimento degno di nota, ignorando tutto il lavoro costruttivo del Forum, vuole appunto fare apparire la protesta giusta, fino alla disobbedienza civile, come "una bravata peggio che inutile". È una precisa strategia.

Anche Gandhi ha avuto a che fare spesso con frange violente che deturpavano le azioni nonviolente positive da lui promosse. In questi casi, egli bloccava l'azione (a costo di essere criticato dai suoi compagni) e pagava di persona con digiuno, silenzio, gesti amichevoli verso l'avversario. In questo modo riguadagnava il significato dell'azione frustrando l'effetto rovinoso della violenza.

Gandhi ha lavorato (contro ciò che ne dicono i banalizzatori, e che molti credono) in condizioni anche più difficili delle attuali: il dominio inglese era molto violento, tutt'altro che gentile; la violenza tra gli indiani era molta.

Ha avuto a che fare con due terrorismi: quello inglese e quello indiano (vedi il capitolo 4 del bel libro di Fulvio Cesare Manara, Una forza che dà vita. Ricominciare con Gandhi nell'età dei terrorismi, Unicopli, Milano 2006. Ne ho scritto su "La nonviolenza è in cammino" del 9 maggio).

Per evidenziare il programma costruttivo del movimento new-global (per la globalizzazione dei diritti umani) bisognerà forse rinunciare al corteo tradizionale, immagine di forza massiccia, nonostante le migliori intenzioni, e inventare altre forme di vasta comunicazione inequivocabilmente nonviolenta. C'è da imparare dalla storia, e da inventare.

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Tre subalternità: da seattle a praga (2000) (Sini Peppe)

[Ripubblichiamo un intervento diffuso il 4 ottobre 2000 e già pubblicato su questo foglio nel n. 7 del 6 ottobre 2000 (ivi, nella nota di presentazione segnalavamo l'urgenza di "promuovere una riflessione che ci sembra improcrastinabile", ahinoi, mia cara Cassandra]



Una lettera aperta a tanti amici che sono nel giusto e in errore Tre subalternità: da Seattle a Praga



La prima subalternità

La prima subalternità è nei confronti dei potenti: essi decidono quando concedere sfogo alla protesta, essi decidono di fatto luoghi e forme.

Manifestare solo in occasione dei meeting ufficiali in cui come è noto solitamente si fa pressappoco solo passerella, è poca cosa, seppur necessaria; e rispetto a certe forme della protesta già Guenther Anders aveva spiegato bene che recitare la rivoluzione nei week-end è una mistificazione, una ridicolaggine ed infine una resa e una complicità, tanto più grave quanto più ambigua e ignara (si legga almeno il duro volumetto andersiano: Stato di necessità e legittima difesa).

La Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, insomma la "trinità satanica" della globalizzazione neoliberista (come l'ha definita con linguaggio icastico Alessandro Zanotelli concludendo la stupenda marcia per la nonviolenza del 24 settembre), va contrastata giorno dopo giorno, tutti i giorni, e non "semel in anno" (una volta all'anno) come fosse un carnevale.

Certo: anche le manifestazioni a Seattle, a Praga, ed il prossimo anno a Genova, servono: e servono molto. Ma non ci si limiti a quelle come fossero eventi taumaturgici.



La seconda subalternità

La seconda subalternità è nei confronti dei mass-media: troppo spesso si calibrano le iniziative in forme adatte ad essere masticate dalle televisioni; si decidono le forme espressive in ossequio alle stritolatrici esigenze dei network tv; non si dice nè si fa ciò che pensiamo e come lo pensiamo noi, ma quello che i mass-media pretendono di sentirci dire e fare.

Ma anche i mass-media sono parte del potere oppressivo, ed una parte rilevantissima. Il potere mediale su cui Enrico Chiavacci (nella sua utilissima Teologia morale, e particolarmente nei tomi 3/1 e 3/2, che tutto il movimento farebbe bene a leggere) ha scritto pagine decisive. Così come Anders nel suo straordinario L'uomo è antiquato.

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Sulle macerie della convivenza ipnotizzati folli danzatori (Di Rienzo Maria G.)

"Come fa questo criminale ad avere venti milioni di complici?". Con queste parole, ad un certo punto della notte del 10 aprile, una notte che abbiamo passato svegli ad interrogarci sul risultato delle elezioni politiche, il mio compagno ha messo il dito nella piaga.

Non è da oggi che rifletto sul consenso che circonda il dominio, ma ora sto concentrando la riflessione sul "fenomeno Italia", un fenomeno che per me ha i volti dei miei vicini di casa, del fruttivendolo e del vigile urbano, dell'impiegata all'ufficio postale e della giornalaia.

L'analisi per cui costoro avrebbero beneficiato a livello economico dei cinque anni di governo della destra è evidentemente fallace. Non fanno parte del ristrettissimo numero di benestanti che possono fare a meno di una sanità o di una scuola pubblica, di politiche eque sul lavoro, di servizi territoriali puliti ed efficienti. L'analisi per cui il voto alla destra sarebbe un voto "valoriale" è parimenti inadeguata: con il governo Berlusconi abbiamo assistito al picco di circa vent'anni di distruzione di senso comune e valori condivisi. L'Italia che ci si è mostrata nelle aule parlamentari e sui media è un'Italia rancorosa, ignorante, volgare, dispotica. Nè, rispetto alla regione in cui vivo, mi pare tenga la spiegazione relativa alle aree produttive del paese, che avrebbero votato a destra per garantirsi esigenze connesse a viabilità ed infrastrutture.

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Un decalogo contro l'apatia politica (Zagrebelsky Gustavo)

[Questo intervento di Gustavo Zagrebelsky è stato tenuto al convegno nazionale del Cidi (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti) il 4 marzo 2005 e pubblicato sul quotidiano "La Repubblica" sempre il 4 marzo 2005. Una versione più ampia è alle pp. 15-51 di Gustavo Zagrebelsky, Imparare la democrazia, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2005]



Secondo un luogo comune, l'attaccamento alla democrazia si svilupperebbe da solo, causa ed effetto della democrazia stessa: tanta più democrazia, tanta più virtù democratica. Un circolo meraviglioso! La democrazia sarebbe l'unica forma di governo perfettamente autosufficiente, rispetto a ciò che Montesquieu denominava il suo ressort, la molla spirituale. Basterebbe metterla in moto, all'inizio; poi, le cose andrebbero da sè per il meglio.

Ebbene, a distanza di qualche decennio dalla Costituzione, uno scritto famoso di Norberto Bobbio (Il futuro della democrazia, 1984) tra le "promesse non mantenute" della democrazia indicava lo spirito democratico.

Invece dell'attaccamento, cresce l'apatia politica. In Italia, e forse non solo, si è democratici non per convinzione, ma per assuefazione e l'assuefazione può portare alla noia, perfino alla nausea e al rigetto. È pur vero che la partecipazione può improvvisamente infiammarsi e l'indifferenza può essere spazzata via da ventate di mobilitazione, in situazioni eccezionali. Sono però reviviscenze che non promettono nulla di buono. Gli elettori, eccitati, si mobilitano su fronti opposti per sopraffarsi, al seguito di parole d'ordine elementari: bene-male, amore-odio, verità-errore, vita-morte, patriottismo-disfattismo, ecc., cose che lestofanti della politica spacciano come rivincita dei valori sul relativismo democratico. Parole che potranno forse servire a vincere le elezioni ma intanto spargono veleni, senza che un'opinione pubblica consapevole sappia difendersi, dopo che la routine l'ha resa ottusa. Un difetto e un eccesso: l'uno indebolisce, l'altro scuote alle radici.

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**** Appelli/Proposte/Iniziative



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Allarme Atomico: mettiamoci insieme (Zanotelli Alex)



ALLARME ATOMICO: METTIAMOCI INSIEME



Napoli, 28/4/2006



Oggi scade l’ultimatum dell’ ONU all’Iran. E’ un momento grave per l’umanità che potrebbe portarci ad una guerra atomica. Siamo alla vigilia di un’altra guerra preventiva con l’aggravante dell’uso di armi nucleari? I tamburi di guerra continuano a rullare: Bush, Condoleeza Rice, Blair…non perdono occasione per ripetere il loro messaggio di morte. Sono tanti gli esperti che sottolineano la gravità della situazione in campo atomico. Per citarne uno, il fisico di Firenze Angelo Baracca, afferma che mai come oggi il mondo è stato così vicino ad una guerra nucleare, neanche durante la Guerra Fredda. Il dramma è che oggi abbiamo così tante bombe atomiche da far saltare il mondo quattro volte per aria. Esse hanno una potenza pari a duecentomila volte la bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945.



Ecco il Peccato del mondo oggi: l’Uomo può distruggere nel giro di un pomeriggio quello che Dio ha costruito in quattro miliardi e duecento milioni di anni. L’uomo, le chiese, le religioni, si trovano davanti ad una scelta di vita o di morte. “Le bombe nucleari sono un peccato”, aveva detto l’arcivescovo di Seattle (USA) mons. Hunthausen – “nella società moderna, la base della violenza è data dalla nostra intenzione di utilizzare l’arma nucleare. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male, è al confronto, un male minore. Fin quando non ci poniamo di fronte al problema del nostro consenso all’utilizzo delle armi nucleari, ogni speranza di miglioramento generalizzato della moralità pubblica, è condannata al fallimento”.



Davanti ad un tale dramma e una così colossale crisi, mi sorprende il vedere la nostra inerzia e le nostre divisioni. Com’è possibile che gloriosi movimenti e associazioni come il MIR, Azione non violenta, Lega per il disarmo unilaterale, Pax Christi, Beati i costruttori di pace, Asso.pace, Unione scienziati per il disarmo, Movimento nonviolento, OSM – DPN, PUGWASH, Cipax…. non riescano a trovarsi insieme in chiave nazionale per dire una parola forte in questo momento storico?



Come mai uomini e donne di grande spessore morale e culturale che lavorano sulla pace e sulla nonviolenza, come L’Abate, Tonino Drago, G.Martirani, Rocco Altieri, A.Navarra, L.Porta, D.Gallo, Nanni Salio, Mao Valpiana, Pontara, don A.Bizzotto, A.Baracca, Peppe Sini, E.Peyretti, Venditti, (per citarne solo alcuni), non riescano a darsi un appuntamento nazionale per dire insieme una parola forte: una presa di posizione sulla BOMBA?



Questo sforzo potrebbe essere sostenuto in primo luogo dalla rete Lilliput, insieme con ControlArms, Green Peace, Peacelink, con il Coordinamento comasco per la pace ed altre organizzazioni e reti che da tempo sono impegnate su questi temi.



Un incontro di questo genere sarebbe un grande segno di unità e di coraggio in questo momento così drammatico per l’umanità. Queste personalità, in rappresentanza di tutti i gruppi e associazioni che lavorano per la pace in Italia, potrebbero poi elaborare alcuni appelli, uno rivolto al Papa, e un altro alla Conferenza Episcopale Italiana, chiedendo che la BOMBA venga dichiarata peccato, e la guerra atomica tabù. Un terzo appello potrebbe essere rivolto al formando governo Prodi perché ritiri immediatamente le truppe dall’Iraq e rifiuti risolutamente l’ipotesi di un’altra guerra preventiva contro l’Iran e metta al bando quel centinaio di bombe atomiche attualmente presenti in Italia.



Tutte le associazioni e i gruppi che lavorano per la pace insieme alle personalità che le animano potrebbero indire un altro grande incontro pubblico, ad esempio all’Arena di Verona (recuperando così la grande tradizione di Beati i costruttori di pace), ove pubblicamente e in tanti grideremmo il nostro no alla BOMBA e alla guerra atomica.



Non perdiamo questo kairos della storia.



Alex Zanotelli



Casa della Solidarietà

Rete Radié Resch di Quarrata

http://www.rrrquarrata.it

casasolidarieta@???

notiziario@???

rete@???



**** Percorsi di formazione



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Campi di Lavoro organizzati da Mani Tese (Mani Tese)



Campo di LUCCA DAL 26 LUGLIO AL 3 AGOSTO



PRIVATI...DI TUTTO!

Acqua, energia, rifiuti e risorse naturali nel ventunesimo secolo

Le grandi istituzioni internazionali - l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale - dettano il futuro di miliardi di persone.

Istituzioni non democratiche, decidono del nostro futuro e di quello dei beni comuni del pianeta.

Il campo di lavoro del gruppo di Lucca, all'insegna dello stare insieme, ci aiuterà a scoprire come stanno disegnando, nel secolo che è appena iniziato, la gestione dei servizi pubblici essenziali per i cittadini, a cominciare dall'accesso all'acqua.

Percorreremo la storia delle grandi battaglie dei paesi del Sud del mondo, contro le privatizzazioni a favore di imprese multinazionali, ci interrogheremo sulla situazione italiana, e sulle lotte da portare avanti, anche nel nostro Paese, perché i diritti umani sanciti nelle carte diventino realtà in tutto il mondo.



Età: dai 18 ai 30 anni

Numero partecipanti: 20

Per info: animazione@??? , tel. 02/4075165



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Campo di FAENZA (RA) DAL 28 LUGLIO AL 6 AGOSTO



CIELO, TERRA, MARE...

L'ACQUA cade dal CIELO, bagna la TERRA, scorre fino al MARE. I romani costruirono acquedotti, noi l'abbiamo imbottigliata nella plastica e resa una merce. Per Mani Tese invece l'acqua DEVE essere un diritto di tutti. Approfondiremo insieme l'argomento discutendone, con esperti ed attivisti, lavorando gomito a gomito, dormendo, mangiando e... BEVENDO insieme.



Età: dai 18 ai 30 anni

Numero partecipanti: 25

Per info: Andrea 349/8753558



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Campo di EMPOLI DAL 24 AL 30 LUGLIO



CANTIERI IN MOVIMENTO

Gli orizzonti della partecipazione democratica: nella percezione del mondo che cambia nascono nuove idee, nuovi movimenti, nuove socialità e nuove proposte...cantieri programmatici per costruire un'alternativa.



Età: dai 18 ai 30 anni

Numero partecipanti: 20

Per info: Mani Tese Firenze 055/720128 o Irene 340/9337436

link: www.manitese.it



**** iniziative segnalate (dal 13/05/2006 al 21/05/2006):





Sabato 13/05/2006



1) Alle ore 17:00 a Massa - Sala della Resistenza - Palazzo Ducale - p.za Aranci

Incontro con Duccio Demetrio, autore del libro "Filosofia del Camminare. Esercizi di meditazione mediterranea"



Duccio Demetrio: professore di Filosofia dell'educazione all'Università degli Studi di Milano (Bicocca), autore di opere dedicate all'educazione degli adulti, alla pedagogia interculturale, alle teorie e alle pratiche autobiografiche nella formazione. Fondatore della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari                                                     


Organizzato da: Associazione Mafalda

Informazioni: seregius@??? (0585-241549 333-2548025)





2) Alle ore 19:00 a Pietrasanta (fino al 14/05/2006) - c/o Casa Diocesana di Spiritualità "La Rocca", Via della Rocca, 10

Assemblea Nazionale Berretti Bianchi Onlus



PROGRAMMA DEI LAVORI:



Sabato pomeriggio- ricevimento partecipanti alla Assemblea e al training



Sabato sera-ore 19,30-cena conviviale



Sabato sera ore 21- 22,30

-Insediamento della Presidenza

-Introduzione ai lavori della Presidentessa Fabiana Bruschi

-Breve relazione sul Bilancio Consuntivo e Preventivo del Tesoriere Fabio Giunti e approvazione Bilanci.

- Approvazione della modifica della Sede Legale dell’Associazione e eventuali modifiche statuarie

- Discussione sui alcuni futuri impegni dell’Associazione e votazione mozioni.



N.B. si invitano i soci ad inviare contributi alla segreteria perché verranno inseriti nella cartella dei lavori che verrà data ai partecipanti.



Domenica mattina-inizio lavori ore 9-chiusura prevista ore 13.



Corso di Formazione "MURI E CONFINI"



(trainer Caterina Lusuardi)



"Andare verso il margine, ...., stare sul confine, richiede a ciascuno di noi la disponibilità a la volontà di compiere un'esperienza di apprendimento oltre le abitudini, al di là delle convenzioni e dei preconcetti che ciascuno di noi può avere".



Minitraining fra teatro e gioco attraverso la metafora del muro e del confine nei seguenti temi:

- relazioni all'interno di un gruppo

- dinamiche di gruppo

- modalità di partecipazioni istintive

- modalità di partecipazioni apprendibili.



N.B. Il giorno dell’assemblea è stata prevista una segreteria presso "La Rocca" dove saranno prese le iscrizioni e date le informazioni per il pernottamento.



Costi di partecipazione e informazioni logistiche

Il costo di partecipazione alla Assemblea e al corso di formazione è di € 35,00. Nel prezzo è compresa anche interamente l’ospitalità ( cena di sabato+pernottamento+colazione e pranzo di domenica)

Le camere sono accoglienti, costituite da più letti a castello.

Per motivi di sicurezza (secondo le norme vigenti, così ci hanno spiegato), presso "La Rocca" possono pernottare non più di 25 persone. Questo è il numero massimo previsto dei partecipanti.

Le persone che rimangono a dormire dovranno portarsi il sacco a pelo o lenzuola e asciugamani.

Organizzato da: Berretti Bianchi

Informazioni: berrettibianchi@???

Link: www.berrettibianchi.org







Domenica 14/05/2006



3) Alle ore 21:00 a Massa - Centro Sociale La Comune - Via Concia

"Precarie": proiezione del documentario "Unovirgoladue", di Silvia Ferreri, sul rapporto fra maternità e lavoro e successivamente parleremo di precariato con Francesca Pozzi dell'Università di Torino e Chiara Martucci dell'università di Milano.

Organizzato da: c.s.a. La Comune, Comitato Usciamodalsilenzio

Informazioni: lacomune@???







Mercoledì 17/05/2006



4) Alle ore 21:00 a Massa - Teatro dei Servi - Via Palestro

cineclub zero de conduit: Pochormiga, un mundo donde quepan todos los mundos



Claudio Pocho Lepratti fu assassinato dalla polizia della provincia di Santa Fe il 19 dicembre 2001, nella città di Rosario. Pocho conduceva un lavoro di formica, distribuendo speranza, amore fraterno e spirito di lotta tra i meno favoriti della società contemporanea. Furono queste le ragioni che spinsero i suoi assassini all’omicidio.

Organizzato da: Circolo Palomar

Informazioni: info@??? (0585-488086)

Link: www.circolopalomar.it





5) Alle ore 21:30 a Massa - Teatro dei Servi - Via Palestro

cineclub zero de conduit: Maquilas



A Ciudad Juarez il capitale straniero costruisce fabbriche (le maquilas) perché le tasse non si pagano, i rifiuti tossici non sono un problema e in tanti sono disposti a lavorare a ritmi terribili per miseri guadagni. Ciudad Juarez è diventata zona franca per il crimine, con omicidi e sparizioni per lo più a danno delle donne. Queste le possibilità offerte dalla politica neoliberista del governo messicano avvallata dai Trattati di Libero Commercio con Stati Uniti, Canada, Giappone, Europa e dal WTO.

Organizzato da: Circolo Palomar

Informazioni: info@??? (0585-488086)

Link: www.circolopalomar.it







Sabato 20/05/2006



6) Alle ore 14:00 a SOLBIATE OLONA -

Marcia della Pace: RICONVERTIRE, DISARMARE, SMILITARIZZARE I TERRITORI.



ore 14 presidio: Comando di Reazione Rapida NATO a SOLBIATE OLONA

Programma: ore 15.30 concentramento marcia: II° deposito centrale dell’aeronautica a GALLARATE - VA (via Ranchet)

ore 18.30 arrivo presso azienda AgustaWestland a SAMARATE - VA

a seguire al parco Solidarietà interventi, ristoro, musica dal vivo







Domenica 21/05/2006



7) Alle ore 21:30 a Massa - Centro Sociale La Comune - Via Concia

"Très", della compagnia Blanca

Organizzato da: c.s.a La Comune, Comitato Usciamodalsilenzio

Informazioni: lacomune@???







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E’ possibile consultare gli Indici degli articoli del 2005 (pubblicati sul sito dell’Accademia: www.aadp.it)



Il presente notiziario settimanale, oltre ad essere un servizio di informazione sulle diverse iniziative promosse dalle associazioni, è anche uno spazio aperto per condividere pensieri, documenti, riflessioni, proposte, ma anche suggerimenti di letture, recensioni… sui temi della pace, della nonviolenza, della giustizia, della solidarietà, dei diritti…: chiunque voglia dare il proprio contributo deve solo farlo pervenire all’AAdP chiedendone la pubblicazione sul notiziario.

Le iniziative in programma, che devono essere pubblicate, è necessario che siano comunicate entro il venerdì della settimana precedente nella quale si svolgono.

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