[Cm-milano] mi presento al consiglio di zona 4 e 5

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Author: Alessandro
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To: cm-milano
Subject: [Cm-milano] mi presento al consiglio di zona 4 e 5
Forse potrebbe interessarvi il mio programma come candidato al consiglio di
zona 4 e di zona 5 di Milano nella Lista Uniti per Dario Fo
 
Un abbraccio

Alessandro Rizzo
 
POESIA DI PRESENTAZIONE
L'Italia sta marcendo
in un benessere che è
egoismo, stupidità,
incultura, pettegolezzo,
moralismo, coazione,
conformismo: prestarsi
in qualche modo a
contribuire a questa
marcescenza
è, ora, il fascismo.
Pier Paolo Pasolini,
Vie Nuove n. 36,
6 settembre 1962


La necessità oggi che si riscontra a Milano, come in Italia, come in Europa,
è quella di dare spazio alla costruzione di un soggetto inclusivo, unitario
e di lungo corso della sinistra. Cosa intendo per sinistra: per sinistra
intendo l’insieme delle forze sociali, culturali, civili, siano esse
partiti, siano essere associazioni, siano esse collettivi, siano esse
movimenti, siano esse coordinamenti, che si prospettano l’esigenza massima e
ampia, dalla lunga prospettiva di cambiare la società attuale, di superare
quelle contraddizioni molteplici che vivono nel contesto neoliberista.   Le
ultime elezioni hanno dato prova di un cambiamento radicale nella concezione
dell’elettorato, che ha premiato, primo momento nella storia della
Repubblica, in modo determinante e forte le aggregazioni di soggetti
partitici, la somma dei consensi dei quali, nei contesti in cui si
presentavano da soli, è inferiore rispetto al consenso generale ottenuto
dall’aggregazione dei medesimi.   L’Ulivo è vincente alla Camera: gli
elettori hanno premiato il progetto che prevede un’unità dei valori tra
coloro che erano diversi, magari provenienti da storie differenti,
contrapposte, ma che oggi può e deve essere possibile, perché esiste unità
negli obiettivi, nelle finalità, nella lettura del cambiamento sociale e
nella necessità di valorizzare una gestione di questo cambiamento, in senso
riformatore. Plaudo, quindi, coerentemente alla realizzazione del progetto
de L’Ulivo, pur distaccandomi per sensibilità e per formazione ideale.  Ma a
sinistra? Non sono riformista, non sono moderato, ma sono un riformatore
radicale nei contenuti. Sono, pertanto, interessato a creare le stesse
condizioni a sinistra: ossia costruire una reale aggregazione
metaelettorale, ossia non alleanza eseguita solo per superare il quorum, ma
unione di valori, di ideali, di proposte, di battaglie comuni, di intenti
comuni. Un soggetto che sia laboratorio collettivo di esperienze diverse ma
unite dalla finalità collettiva di costruire il cambiamento e il superamento
di questa società iniqua, neoliberista, ingiusta.  Portare avanti la purezza
ideologica rischia di determinare un’implosione e una marginalizzazione di
importanti esperienze politiche che potrebbero concorrere in modo più
diretto e incidente per la costruzione del cambiamento della società.
Rimarrebbero solo piccole realtà consortili a basso consenso, prive di
strumenti per realizzare uno spostamento degli assi della coalizione, in
modo più deciso verso sinistra, pesando di più nel rapporto contrattuale
interno a L’Unione. Io apprezzo le differenze, apprezzo la storia delle
varie culture politiche, e proprio per questo credo che il progetto finale e
importante sia quello di saperle valorizzare, di saperle mettere in azione,
definendo un contesto unitario forte e coeso, un contesto che dia
fattibilità alle linee politiche e progettuali di un programma per il
cambiamento, per il superamento delle iniquità del presente. Di un altro
mondo possibile perché necessario, di un’altra città possibile perché
richiesta, voluta, fortemente sognata.   La proposta della Lista di Dario
Fo, che poteva apportare a Milano l'inizio del percorso di unità delle forze
della sinistra non è stata esperita fin dall'inizio: questo era e rimane un
passo, a mio parere, atto a incidere fortemente da sinistra all'interno
della coalizione di centrosinistra, che vede una netta prevalenza di un
centro democratico ma non alternativo. Penso, però, che sarà possibile
riportare con vigore e decisione questa linea politica e questo percorso di
grande rilievo epocale e storico.  Per questo ritengo necessario
sottolineare che i rapporti che devono essere intrapresi con tutte le forze
partitiche e apartitiche della sinistra milanese e italiana debbano
permanere all'interno di un dialogo che ritroverà con determinazione la
costituzione di un soggetto politico aggregativo e unitario della sinistra. 
La mia candidatura nella Lista Uniti per Dario Fo nelle zone 4 e 5 di Milano
non può, né deve essere, a mio parere vista come ulteriore e competitiva con
le candidature delle compagne e dei compagni, delle amiche e degli amici
nelle liste dei partiti della sinistra presenti nelle circoscrizioni per
l’elezione del rinnovo del consiglio di zona: la mia candidatura è al
servizio esclusivo di costruzione di un ponte, di un raccordo, di un
progetto di costituzione di un percorso che veda quelle finalità come
assolute e imprescindibili: l’unità della sinistra per un radicale
cambiamento istituzionale e sociale, culturale e civile di trasformazione di
una città, preda delle corpor5azioni finanziarie ed economiche, in cui gli
interessi aziendali e bancari sopravanzano su quelli generali e politici. Io
propongo che in ogni circoscrizione possa costituirsi un gruppo unico delle
forze della sinistra de L’Unione, in cui poter dare attuazione a quel
necessario e naturale primo passo istituzionale, di forte incisività
politica e programmatica, per lavorare in coesione e in un ambito
organizzativo universale e comprensivo, tale da dare attuazione e più forza
alle proposte radicali di alternativa di governo della zona. Mi faccio
latore di questo obiettivo istituzionale rappresentativo, e proprio perché
considero questa finalità come una delle principali che possono provenire
dalla motivazione di aver scelto di candidarmi nella lista Uniti per Dario
Fo, penso che la mia candidatura debba essere vista come candidatura di
dialogo e di aiuto ulteriore di costituzione di un laboratorio unitario, in
cui le differenze si valorizzino perché coese tra loro, le cui proposte, che
convergono su molti temi e su molte analisi, possano avere più peso e
preponderanza nel contesto della coalizione di centrosinistra. Sottolineo
oggi l’esigenza dell’alleanza tra il centro moderato democratico, le forze
liberali sociali con le forze radicali e riformatrici, in quanto primo punto
della nostra comune battaglia deve essere quella di liberare la città, e la
zona di conseguenza, da una gestione fallimentare e corporativa di una
destra affarista e illiberale: il sostegno allo spirito coalizionale pervade
con forza la mia persona e la mia sensibilità politica. Coalizzati si vince,
uniti a sinistra si crea l’alternativa forte che può contare e pesare.