Lähettäjä: norma Päiväys: Vastaanottaja: forumgenova Aihe: [NuovoLab] duecentoquindicesima ora in silenzio per la pace
L'appello che segue è stato condiviso da alcuni gruppi ed organizzazioni, che menifesteranno insieme il 24 maggio in coincidenza con l'esordio del nuovo governo
Dalle 16.30 alle 18: sit in sotto la prefettura, via Roma
dalle 18 alle 19 ora in silenzio sui gradini del palazzo ducale.
Invitiamo chi altri lo condividesse a sottoscriverlo ed a partecipare alla mifestazione
Nei giorni in cui un nuovo governo si appresta a chiudere un quinquennio da archiviare al più presto, siamo in piazza per esigere il ritiro dei soldati italiani dall'IRAQ entro l'inizio dell'estate; non perché vittime di attentati, ma perché non dovrebbero trovarsi là.
LO VIETA LA COSTITUZIONE, che all'art. 11 recita "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.";
LO PROMETTE ESPLICITAMENTE IL PROGRAMMA ELETTORALE DELL'UNIONE alle pagine 30, 31 e 32.
Non si capiscono quindi i tentennamenti e le precisazioni attendiste che serpeggiano nell'unione
SONO COINVOLTI DIRETTAMENTE IN AZIONI DI GUERRA. Non possiamo dimenticare l'agghiacciante "annichiliscilo, Luca, annichiliscilo" urlato da un soldato italiano ad un commilitone che teneva un iracheno sotto tiro; ne la "battaglia dei ponti" in cui fu colpita anche un'ambulanza
NON SVOLGONO AZIONI UMANITARIE, se non in modo del tutto marginale.
Dall'Espresso dell'11 maggio, che cita dati del ministero della difesa:
-100 milioni di spese militari per ogni milione di aiuti
- l'intelligence ha ottenuto 30 milioni di euro, mentre per le esigenze di prima necessità della popolazione ne sono stati stanziati 16. Quando mai una missione di pace ha speso più per lo spionaggio che per il soccorso alla popolazione locale, ed ha mobilitato un contingente di altre 3500 soldati e 100o veicoli militari?
Ricordiamo peraltro che l'Italia non ha mai aderito alla richiesta dell'ONU di destinare lo 0,7% del proprio bilancio ad aiuti internazionali. Perché dunque tutta quest'ansia di "aiutare" proprio gli iracheni?
LA GUERRA E' STATA VOLUTA DAGLI STATI UNITI CON IL PRETESTO DELLE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA, una cinica menzogna ormai smascherata; non ha portato agli iracheni la democrazia, ma una guerra civile che produce decine di migliaia di morti. E, solo dall'inizio di quest'anno e solo a Bagdad, sono avvenuti 20000 sequestri, e 10000 persone hanno abbandonato le proprie case.
Non vogliamo altre Nassirye, altri funerali militari, altri proclami altisonanti, altre medaglie d'oro promesse o assegnate; e il solo modo per evitare queste cose è ritirare subito i soldati italiani. E promuovere davvero, in tutte le sedi possibili, una politica nazionale ed internazionale di pace e di giustizia
Centro ligure di documentazione per la pace
Comitato di Appoggio ai Sem Terra di Genova-Tigullio
Comunità di San Benedetto al porto
Emergency Genova
Partecipanti all'ora in silenzio per la pace del mercoledì
Rete controg8 per la globalizzazione dei diritti
Rivista femminista "Marea"
(invitiamo singoli e gruppi che condividono questo appello a comunicarci la loro adesione)