[Lecce-sf] Dichiarazione finale Atene 2006

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Author: Silverio Tomeo
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To: social forum
Subject: [Lecce-sf] Dichiarazione finale Atene 2006

      Dichiarazione finale dell'assemblea dei movimenti sociali al 
      Forum sociale europeo di Atene
      8 maggio 2006
      Noi, uomini e donne dei movimenti sociali di tutta Europa, siamo venuti ad 
      Atene, dopo giorni di comuni esperienze di lotta contro la guerra, il 
      neoliberalismo, tutte le forme di imperialismo, il colonialismo, il 
      razzismo, la discriminazione e lo sfruttamento, contro ogni rischio di 
      catastrofe ecologica.
      Quest'anno è stato estremamente significativo per il numero di lotte 
      sociali e campagne che hanno vittoriosamente bloccato progetti 
      neoliberisti come quelli avanzati nel Trattato di Costituzione europea, la 
      Direttiva Eu Ports ed il Cpe in Francia.


      I movimenti di opposizione al neoliberalismo stanno crescendo e continuano 
      a lottare contro il potere delle multinazionali , il G8 ed organizzazioni 
      come la Wto, il Fmi e la Banca mondiale, così come contro le politiche 
      neoliberali di tutti gli stati dell'Unione europea.
      Ci sono state importanti svolte politiche in America latina, che hanno 
      fatto segnare una battuta d'arresto all'offensiva neoliberale e in alcuni 
      casi, la mobilitazione popolare ha tentato di invertire il processo di 
      privatizzazione crescente.


      L'attuale situazione offre molte opportunità ma anche gravi pericoli. 
      L'opposizione e la resistenza alla guerra e all'occupazione dell'Iraq 
      hanno reso palese il fallimento della strategia degli Usa e della Gran 
      Bretagna. Il mondo sta affrontando l'incubo di una nuova guerra in Iran. 
      L'arbitraria decisione dell'Ue di tagliare i fondi all'Autorità nazionale 
      palestinese è inaccettabile ed esaspera la crisi della regione. 
      L'oppressione del popolo kurdo non ha ancora avuto fine.
      Le forze conservatrici nel nord e nel sud stanno incoraggiando uno 
      "scontro di civiltà" al fine di dividere il fronte dei popoli oppressi, 
      che sta provocando inaccettabili violenze, barbarie e ulteriori attacchi 
      ai diritti e alla dignità di migranti e minoranze.


      Nonostante l'Unione europea sia una delle più ricche aree del mondo, 
      decine di milioni di persone vivono nella povertà, a causa della crescente 
      disoccupazione come dell'aumento del precariato. Le politiche dell'Ue, 
      basate sull'infinita estensione della concorrenza dentro e fuori 
      dall'Europa, costituiscono un attacco alla dignità del lavoro, ai diritti 
      dei lavoratori e alle politiche dello stato sociale, ai servizi pubblici, 
      all'educazione, alla sanità pubblica e così via. L'Ue sta pianificando la 
      riduzione dei salari e dei contributi dei lavoratori così come la 
      generalizzazione della precarietà.


      Noi rifiutiamo questa Europa neoliberista e qualsiasi tentativo di 
      rilanciare la respinta Costituzione europea; stiamo lottando per un'altra 
      Europa, un'Europa femminista, ecologista, un'Europa aperta, un'Europa di 
      pace, di giustizia sociale, di vite dignitose, di sovranità e solidarietà 
      alimentare, nel rispetto dei diritti delle minoranze e 
      dell'autodeterminaziome delle persone.
      Condanniamo la caccia alle streghe e la campagna di criminalizzazione di 
      cui sono vittime il movimento altermondialista e gli altri movimenti 
      progressisti nell'Est e nell'Ovest d'Europa.


      Usciamo dal Forum sociale europeo facendo un passo avanti decisivo in 
      direzione di un miglior coordinamento fra movimenti dell'Est e dell'Ovest, 
      con la comune determinazione a lottare per la pace, per il lavoro ed 
      un'esistenza sicura. Promuoveremo la nostra agenda di campagne europee e 
      mobilitazioni sulla base dei principali temi delle nostre piattaforme 
      comuni sviluppatesi attraverso le esperienze dei Fse.


      Abbiamo bisogno di coordinare il nostro lavoro, di definire una strategia 
      efficace per il prossimo periodo e di rendere più forti e più grandi i 
      nostri movimenti.
      Facciamo un appello a tutti i movimenti europei, al fine di aprire un 
      ampio dibattito per decidere insieme i passi successivi da fare insieme 
      nei prossimi mesi .


      Alcuni eventi principali sono già in agenda:


      - ci mobiliteremo per il completo ritiro delle truppe dall'Iraq e 
      dall'Afghanistan, contro una nuova guerra in Iran, contro l'occupazione 
      della Palestina, per il disarmo nucleare, per l'eliminazione delle basi 
      militari in Europa e convochiamo una settimana di mobilitazione dal 23 al 
      30 di settembre 2006;


      - facciamo appello perché il 7 ottobre 2006, in Europa e Africa, sia una 
      giornata di mobilitazione internazionale per mettere in regola senza 
      condizioni e con pieni diritti tutti i migranti in tutta Europa; per la 
      chiusura di tutti i Cpt, per dire basta alle esternalizzazioni e alle 
      deportazioni; contro la precarietà e contro il legame tra permesso di 
      soggiorno e permesso di lavoro, per una cittadinanza di residenza;


      - ci mobiliteremo contro la flessibilizzazione e lo smantellamento dei 
      servizi pubblici e per i servizi sociali, coordinando le nostre lotte in 
      tutta Europa nei prossimi mesi.


      - A favore dei diritti sociali, nel gennaio 2007, il Forum sociale 
      mondiale si dà appuntamento a Nairobi, in Kenya. La crescita dei movimenti 
      sociali in Africa è cruciale. La costruzione di un nuovo Fsm sarà 
      un'opportunità in più per combattere lo sfruttamento europeo e il 
      neocolonialismo.


      - Nel giugno del 2007, ci sarà un incontro del Consiglio Europeo ed una 
      riunione del G8 a Rostock, in Germania dopo quella di San Pietroburgo che 
      si terrà nel giugno di quest'anno. Dovremo saper sfruttare queste 
      occasioni per una generale convergenza delle nostre lotte.