Cinque anni di diritti raccontati attraverso il cinema
Eravamo partiti con l'intento di sperimentare una nuova forma di dialogo coi cittadini. Oggi, dopo quattro edizioni che hanno visto crescere presenze e consensi, possiamo dire di avvertire la nostra presenza come un dovere verso chi ha mostrato in questi anni di ascoltare i nostri racconti sulla Costituzione, sulla tutela dei diritti, sulla giustizia nel nostro Paese, con autentica passione civile.
Credeteci, organizzare ogni anno una nuova rassegna, con nuove idee, nuovi ospiti ed un eguale filo conduttore è un impegno faticoso per chi, come noi, è impegnato a tempo pieno dietro la sua scrivania di avvocato, nell'aula di tribunale, negli uffici di una cancelleria o in un'università. E' uno sforzo però ripagato dall'attenzione partecipe che ritroviamo ogni volta nella sala cinematografica gremita, quasi un rituale che si consuma tra persone che poco sanno le une delle altre, ma che si scoprono - magari dissentendo su un singolo tema - comunque unite dalla condivisione di valori profondi, che vanno oltre le distinzioni politiche e le storie personali.
Quest'anno c'è un motivo in più per parlare della Costituzione della nostra Repubblica. Siamo prossimi al referendum che stabilirà se essa dovrà cambiare definitivamente volto. Questo ciclo di film si chiuderà quando mancheranno pochissime settimane a quell'appuntamento. Senza quorum e senza liste di partito, il voto di ciascun cittadino avrà davvero il peso di una singola scelta da protagonista sul futuro del nostro Paese e sull'eredità lasciataci dai nostri padri costituenti.
E' una ragione ulteriore per la quale i giuristi liguri dell'Associazione Nazionale Magistrati e del Comitato per lo Stato di diritto non potevano mancare a questo appuntamento. Anche per questo abbiamo scelto una sala ancora più grande, più centrale e storicamente legata al patrimonio culturale genovese, quella del cinema Corallo, nel quartiere di Carignano.
Sarà ancora più bello riempirla. Speriamo, anzi siamo certi che anche quest'anno ce la faremo.
Gli organizzatori
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