Concordo che ridurre la manifestazione del 25 aprile ai fischi alla Moratti sia una forzatura che
può probabilmente definirsi "criminalizzazione del dissenso", ma non penso che chi ha fischiato la
Moratti non sapesse perfettamente che questo sarebbe stato il risultato del suo atto. Direi quasi
che è stata una criminalizzazione cercata.
Si fischia allo stadio, a teatro, a un comizio, ad un convegno, sotto la doccia e in molti altri
posti, e si può anche fischiare in un cimitero, ad una commemorazione, durante un rito religioso o
facendo l'amore. Probabilmente cambia l'opportunità.
In qualità di fischiatore collettivo e solitario incallito (tanto che a volte le persone riconoscono
il mio arrivo per il mio fischio) tengo molto al valore del "vento che passa tra le labbra" (che può
essere usato in alcune situazione analogamente al pernacchio di decurtisiana memoria anche se lo
preferisco da un punto di vista sonoro). E mi riservo il sacrosanto diritto di fischiare a destra, a
sinistra, al centro, di sopra e di sotto.
Ho la sensazione che sia diverso il piano su cui si discute.
Il motivo principale è che fischiare la Moratti è un autogoal comunicativo. Penso perfino che i
fischi alla Moratti le hanno fatto molto piacere. Se nessuno l'avesse fischiata si sarebbe fatta
fischiare dai suoi amici pur di poter far "criminalizzare il dissenso".
Per cercare di farmi capire, ritengo che sarebbe stato doveroso fischiare la Moratti (e non solo) in
una manifestazione di Forza Italia per il 25 aprile che proponesse l'equiparazione delle parti in
lotta. Ma
la Moratti era all'interno di una manifestazione in cui centinaia di migliaia di persone lanciavano
un messaggio ben diverso, la "riflessione sull'attualità del valore della liberazione e della
resistenza, anche in vista del prossimo referendum costituzionale". Quello che hanno ottenuto i
fischiatori è di dare una scusa per nascondere quel messaggio per cui così tanti si sono mossi. E
dubito che non ne fossero coscienti. E non mi sembra né simpatico per gli altri che partecipavano
alla manifestazione, né simpatico per
coloro che quella manifestazione voleva ricordare.
A questo si aggiunge il fatto che la manifestazione si svolgeva dopo le elezioni e i fischi erano
nei confronti di una Moratti sconfitta. Certo che la Moratti è vinta per modo di dire, che, come
diceva uno dei contestatori, tra lavoratori e padroni lei sta dalla seconda parte, ma per quanto non
sia un cadavere penzolante, è stata sconfitta. Ma qui si entra in questioni di etica e stile che ci
portano eccessivamente nell'opinabile.
Vi propongo un gioco: secondo voi i fischi alla Moratti hanno avvicinato o allontanato la
possibilità che diventi sindaco di Milano? Secondo me, in definitiva, l'hanno avvicinata.
Non tutto ciò che è giustificato è ragionevole e efficace. Gli errori hanno spesso degli ottimi
motivi ma non
per questo diventano meno errori. E gli errori non sono necessariemente cose non giuste, possono
anche essere solo cose che contraddicono l'efficacia.
Non si tratta di vergognarsi a dissentire, dovrei essere costantemente a vergognarmi (per altro
anche in questo frangente rispetto a chi ha fischiato), ma di non tradire con il proprio
comportamento ciò che si afferma di condividere.
Spero che l'ironia del mio precedente messaggio non fosse eccessiva e nel caso me ne scuso.
Cordialmente
Carlo Schenone
vico del fieno 5/7
16123 Genova
tel. 0102476295
cel. 3472294722
schenone(@)email.it
www.schenone.net
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From: "dario rossi" <dario.red@???>
To: "Mailing list del Forum sociale di Genova" <forumgenova@???>
Sent: Wednesday, May 03, 2006 12:12 AM
Subject: Re: [NuovoLab] fischi alla Moratti
Fischiare si può ed è giusto.
Il fischio è una legittima e civile manifestazione di dissenso. Si fischia a
teatro, allo stadio, ad un comizio. Chi viene fischiato generalmente non ha
il gradimento di colui che lo fischia. Anche dal punto di vista giuridico
fischiare non è sanzionato da alcuna norma penale o civile. Non è neanche
ingiurioso, è ancora meno che gridare MERDA. E' solo vento che passa tra le
labbra.
Diverso sarebbe tirare delle pietre, percuotere, ferire; allora se ne
potrebbe discutere.
Se la Moratti dopo la politica che ha fatto e dopo avere partecipato ad un
governo fascista ed antidemocratico, ha avuto il coraggio di presentarsi al
corteo del 25 Aprile, secondo ma ha fatto bene. E' una sua scelta
rispettabile, e sicuramente sapeva a cosa andava incontro, se non lo ha
fatto per mera provocazione e per passare da vittima.
Altrettanto rispettabile è manifestare civilmente di non avere gradito tutto
ciò, con una valanga di fischi.
Criminalizzare chi fischia, parlare solo dei fischi su una manifestazione di
100 mila persone, rinunciare a qualsiasi riflessione sull'attualità del
valore della liberazione e della resistenza, anche in vista del prossimo
referendum costituzionale, accettare che la criminalizzazione di tutta la
manifestazione, vedere lo spettacolo umiliante di prodi e bertinotti che si
dissociano dai fischi e li condannano, questo si che è estremamente
preoccupante.
Criminalizzare il dissenso, cotringere chi dissente a vergognarsi, è peggio
che prendere delle manganellate.
Dario
[...]