[Lecce-sf] RESISTENZA E COSTITUZIONE

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Aihe: [Lecce-sf] RESISTENZA E COSTITUZIONE
"Salviamo la Costituzione!" Salviamo il nostro futuro
(24 aprile 2006)

Il 25 Aprile 1945 ha aperto un'età nuova nella nostra storia.
Un orizzonte di macerie è stato anche il terreno di costruzione di una
libertà e di una dignità fino allora misconosciute e negate.
Il primo tratto di un nuovo cammino ha condotto a forme e regole condivise
di convivenza: la Costituzione entrata in vigore il 1 gennaio 1948.
La Costituzione è oggi gravemente insidiata.
Non è questa una valutazione dettata da pregiudizi ostili di parte.

La cosiddetta "devolution" minaccia di introdurre disuguaglianze nella
fruizione di diritti fondamentali (alla salute e all'istruzione, in
particolare).
Per la storica, non superata diversità nelle risorse, differenze geografiche
si trasformano in discriminazioni economiche.
La disuguaglianza da superare diventa disuguaglianza stabilizzata.

La modifica della "forma di governo" è la più inquietante e la più grave
sotto diversi aspetti.
Il potere del "Primo Ministro" è ampliato a dismisura, sottraendo
prerogative al Presidente della Repubblica da un lato, dall'altro al
Parlamento.
Il "Primo Ministro"concentra in sé poteri di una tale dimensione che
sovvertono il senso dello Stato Costituzionale concepito dalla Lotta di
Liberazione e dalla Resistenza, come Stato costruito intorno ai limiti al
potere.
Non c'è nessuno in grado di opporsi al "Primo Ministro", non esiste nessuno
che possa limitarlo.
Questa concentrazione di poteri in una sola carica si trasforma in
concentrazione di poteri in una sola persona. Siamo in presenza di un
progetto reazionario di trasformazione dello Stato democratico-sociale in
uno Stato autoritario funzionale ai progetti strategici del liberismo
antisociale, una prospettiva resa più grave dal diffondersi di una "politica
spettacolo" che favorisce la personalizzazione, la costruzione della figura
del "capo".
E' ciò che, con preoccupazione quasi ossessiva, la Costituzione del 1948 ha
voluto evitare, con esplicito riferimento e in esplicita opposizione alla
tragica esperienza del fascismo.

Queste preoccupazioni e queste domande riguardano la libertà, la dignità, i
diritti, la giustizia sociale; in definitiva la convivenza e la pace. Non
riguardano contrapposizioni tra partiti e schieramenti. Coinvolgono
significati essenziali e valori fondamentali.

Celebrazioni e commemorazioni sono ad alto rischio di vacuità, se
parteciparvi non impegna a conferire loro un contenuto.
Non si piega la ricorrenza a un interesse e non si offende il ricordo, se il
25 Aprile 2006 viene vissuto come preparazione al referendum in difesa della
Costituzione.
Salvare la Costituzione è salvare, insieme, il passato e il futuro.

25 Aprile 2006