Fw: [Lecce-sf] Re: Conflitto e democrazia o democrazia confl…

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Vastaanottaja: Francesca Albanese, forumlecce
Kopio: patrizia.calasso, Iside Gjergji, fratesti, lauraro, luca ruberti, Paolo Barrucci
Aihe: Fw: [Lecce-sf] Re: Conflitto e democrazia o democrazia conflittuale?


Cara Francesca,
non sottovaluto mai gli inviti alla lettura, ma il testo di Balibar , cui fai riferimento, sembra scritto tutto , almeno così pare leggendo il titolo, in inglese. In una lingua,cioè, che ignoro (insieme al liguaggio informatico , salvo che non si tratti dell'uso del computer come mero elettrodomestico) anche perchè, da sempre, interessato alle "vie nazionali al socialismo" (scherzo ovviamente...ma non tanto).Non condivido,complessivamente, il pensiero revisionista di Balibar, allievo infedele del grande marxista-strutturalista L. Althusser.Purtroppo,oggi, nell'era dello spettacolo globale, vi sono più "figli del loro tempo" che "figli dei loro padri". Per quanto riguarda la necessità del "conflitto", anzi, della "lotta di classe, vorrei rilevare come , lo stesso Braudel, storico di fede liberale, abbia sostenuto che la categoria di "lotta di classe" è l'unica a non essere destinata all'obsolescenza anche perchè, dall'alba del mondo, sono sempre i ricchi a muoverla nei confronti dei poveri, anzi, degli sfruttati che , lungi dal poter indugiare nel dialogo con il potere capitalistico finanziario ed industriale, debbono armarsi della critica delle armi e dell'arma della critica .Ti rammento come, a questo proposito, Marx affermava che :<< L'arma della critica non può sostituire la critica delle armi, la forza materiale deve essere abbattuta per mezzo della forza materiale, ma la teoria diventa, essa pure, una forza materiale,quando si impadronisce delle masse>>.Ti invito,dunque, all'impegno, al lavoro,alla lotta di...classe contro classe...naturalmente.Spediscimi,se vuoi e puoi, il saggio sopramenzionato. Lo leggerò con attenzione.ciao.gaetano.
----- Original Message -----
From: francesca
To: la mailing-list del Lecce social forum
Sent: Thursday, April 20, 2006 5:10 PM
Subject: [Lecce-sf] Re: Conflitto e democrazia


  Rinvio senza l'allegato, che il server rifiuta perchè troppo pesante.
  Invito chi volesse leggere l'articolo in rif. a scrivermi.
  f
    ----- Original Message ----- 
    From: francesca 
    To: 
    Cc: patrizia.calasso@??? ; Iside Gjergji ; fratesti ; lauraro ; luca ruberti ; Paolo Barrucci 
    Sent: Thursday, April 20, 2006 4:51 PM
    Subject: Conflitto e democrazia



    Mi chiedo non senza un certo sgomento: é il conflitto, o piuttosto il dibattito, il dialogo, franco e aperto, il "sale della democrazia"?? 
    (lascio perdere per ora l'altra parte dell'affermazione di Gaetano, circa il conflitto come "motore della storia)


    Se è il conflitto, allora devo dire che non potremmo ambire a forma di governo più democratica, noi Italiani. Nella seconda ipotesi, dx et sx mi sembrano sideralmente equidistanti (sottolineando "distanti") dalla democrazia. 


    Sono d'accordo con likantropus sul bisogno prioritario di autocritica nella sinistra, a cominciare da noi stessi, dai nostri significati e significanti, che finora hanno dato anima, più che filo da torcere, alla destra che esce quasi indenne dall'ultima sfida elettorale. Quanti equivoci, quanti conflitti inutili, quanta ignoranza...Alla base credo ci sia un vuoto identitario, fatto di colpe, compromessi e non detti. Ci vogliamo riflettere su, tutti insieme o fare come gli struzzi? Se optiamo per la seconda, l'identità del comunismo italiano resterà sempre oggetto di critica (e non di revisionismo) distruttiva. Se invece ci mettiamo a lavorare, non per riscrivere, bensì per rileggere la pagina del nostro passato... puo' essere che riusciremo a ritrovare la bussola. E magari anche delle "intese" (a me personalmente vanno bene quelle piccole ma chiare) con noi stessi, prima che con quella che si spera resterà l'opposizione.  


    A Gaetano, che si chiede quando e dove scoppieranno le prossime "rivoluzioni", se dentro o fuori dall'Europa, consiglio la lettura di un articolo del filosofo francese Etienne Blibar, che allego in copia ("Topography of Cruelty"). E' una spiegazione breve, lucida anche se un po' contorta (come tutti i filosofi dell'era post-moderna, anche lui si droga di sofismi) di dove e come si stanno conducendo le battaglie nell'era dei diritti (e preparando le rivoluzioni), specie di cittadinanza. In Europa e fuori.
    E se fossimo prossimi al collasso, anche noi figli della democrazia?
    Coraggio compagni. 
    f.


      ----- Original Message ----- 
      From: Gaetano Bucci 
      To: forumlecce@??? 
      Cc: patrizia.calasso@??? ; Iside Gjergji ; fratesti ; lauraro ; luca ruberti ; Paolo Barrucci 
      Sent: Monday, April 17, 2006 12:08 PM
      Subject: Fw: [Lecce-sf] scissioni e scismi



      Per non essere accusato di retorica o di spiccio pedagogismo marxistico , rispondo con due battute.La democrazia,l'Italia,questa città di oppotunisti di merda,
      ha bisogno per crescere e progredire socialmente del "conflitto".Il conflitto è il sale della democrazia e il motore della storia.Non so se in Europa potranno avverarsi altre rivoluzioni (in senso pieno) o se queste deflagheranno fuori da essa e si propagheranno per il mondo.Penso ,però, che il conflitto sociale  possa essere agito da una soggettività politica cosciente e collettiva (necessità di riaprire una riflessione sull'organizzazione politica di massa).Occorre,però, sbarazzarsi dei revisionismi storici, politici, giuridici che , negli ultimi venti anni, hanno disarmato i lavoratori consegnandoli inermi al dominio incontrollato del capitale finanziario e industriale
      coadiuvato dai suoi servi sciocchi neocorporativi(ds/cgil/maloji / fratejanni,ecc.ecc.).Caro Likantropo, per oggi ti saluto e vado allu "riu"...spero di non vederti sbucare,
      sine preavvisus, da dietro un cespuglio di mirto o di corbezzolo.ciao.ninì.


      ----- Original Message ----- 
      From: likantropusAP 
      To: la mailing-list del Lecce social forum 
      Sent: Monday, April 17, 2006 1:14 AM
      Subject: Re: [Lecce-sf] scissioni e scismi



      ma ci credi a quello che dici, o devo interpretarlo come un narcisistico sfoggio di retorica?


      ovvio che sottointendevo che la scissione è il sintomo ultimo di un male causato dalla cattiva coscienza,
      dal fatto che la sinistra è un contenitore crepato, ma ancora sporadicamente utilizzato, in alcune fasi dell'anno, o 
      in casi di particolari allineamenti di pianeti, per contenere (fingere di contenere) accozzaglie di interessi fin troppo distanti.


      La lezione di marxismo di base e teoria e storia delle idee politiche non era comunque necessaria, leggo e studio anche io,
      nonostante la mia natura likantropina (ti sbagli, altro che bello mio - anche se evidentemente non sei al corrente del fatto che il senso delle frasi è definito in maniera situazionale, e avrei dovuto essere più chiaro su questo e me ne scuso - sono un vero mostro, anche cattivello..) non mi faccia rendere al massimo ed in maniera costante.


      Concludendo, credo di non fare un azzardo dicendo che queste elezioni sono il segno che la sinistra, se prima non si rimette in discussione, con un grande e doloroso esame di coscienza, ha quasi concluso un processo che la allontanerà e le impedirà 
      sempre più di tastare il polso di quelli che dice di rappresentare.


      Se le divisioni diventano la prassi è solo segno che non si vuole perdere l'immagine, o la presa sull'immaginario, pur non condividendo più le idee fondamentali che avevano permesso l'accesso a questo immaginario.


      Dal punto di vista della strategia, cioè del vincere e mettersi nelle condizioni di mantenere le posizioni per un periodo sufficiente 
      a mettere in atto un cambiamento economico strutturale, che potrebbe richiedere diciamo 15 anni, non posso trovarmi in accordo con quanto tu dici.
      Credi veramente che l'intellettuale possa preparare la rivoluzione in europa o che in europa vi possano essere altre rivoluzioni?
      O volevi dire che si prepara, in qualche angolo del terzo mondo, una grande rivoluzione che noi europei non ci affretteremo, in coda ad americani e cinesi, a sopprimere e che tutti ci salverà e purificherà?
      Non ci crede neppure evangelisti, figurati, che di fantascienza se ne intende.


      Riguardo la questione della mia identità, forse, scavando nella memoria e nemmeno troppo in profondità, troverai la risposta.
      Se non la dovessi trovare credo dovresti iniziare a preoccuparti, un processo di rimozione così rapido ed efficace è degno dei migliori manuali di psichiatria, senza offesa.





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