[autorgstudbo] COMUNICATO SULLE NUOVE ACCUSE DI EVERSIONE

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Autor: Alvin&Tiziana
Data:  
Para: BSF mailing list, VAG61 ML, GC Bologna, GC Emilia Romagna, -- --, No Gats, lista studentesca, c38 ml
Assunto: [autorgstudbo] COMUNICATO SULLE NUOVE ACCUSE DI EVERSIONE
CONFERENZA STAMPA
MERCOLEDI' 19 APRILE ORE 12
SALA SAVONUZZI
COMUNE DI BOLOGNA

UNIVERSITA’: ACCUSA DI EVERSIONE PER UN’AUTORIDUZIONE IN MENSA!

Il 19 aprile 2005 un centinaio di studenti praticarono, in maniera
assolutamente pacifica e senza incidenti, lŽautoriduzione del costo
del pasto alla
Mensa Universitaria di Piazza Puntoni, pagando 1 euro per ogni pasto
completo
invece dei canonici 5,80 euro, cifra che classifica la
mensa universitaria di Bologna come la più cara dŽItalia.
Quell'azione si collocava nellŽambito di una campagna promossa dalla
Rete
Universitaria per rivendicare un vero diritto allo studio e denunciare
le carenze
dellŽArstud (lŽazienda regionale per il diritto allo studio) in
particolare in
riferimento alla gestione della mensa. Una mensa strutturalmente
insufficiente rispetto al numero degli studenti bolognesi,
per di più privatizzata e affidata in gestione alla
"Concerta S.p.a.", azienda che, tra l'altro, ha in appalto
anche la gestione pasti del C.p.t. di via Mattei.
A circa un anno di distanza (e non a caso a meno di venti giorni dallŽ
Euro May-
Day 2006) la Procura di Bologna, nella fattispecie il “solito”
Pubblico
Ministero Paolo Giovagnoli, notifica, in relazione ai fatti di quel
19 aprile, a 9 studenti la denuncia di violenza privata con lŽ
aggravante
dellŽeversione dellŽordine democratico, ad altre 11 persone quella
per manifestazione non autorizzata, mentre si accusa esplicitamente la
Rete
Universitaria di essere una associazione politica che si muove con
finalità
eversive. Solo l’ultimo capitolo del teorema con cui negli ultimi mesi
la Procura di Bologna
sta tentando di criminalizzare le lotte sociali giocandosi già in altre
quattro inchieste l’accusa di eversione (autoriduzione al
cinema Capitol, occupazione di uno stabile in via del Guasto e di due treni
in occasione della manifestazione del 6 Novembre 2004 a Roma
e dell'euromayday 2005).
Dopo essere stato smentito già due volte recentemente dalla Corte di
Cassazione
Giovagnoli ci riprova
tentando di colpire un collettivo studentesco, riconosciuto nel
panorama politico cittadino e che da sempre agisce alla luce del
sole, impegnato da anni in una battaglia contro una mensa
insufficiente, privatizzata e, dati alla mano, molto più costosa della media
delle
mense universitarie italiane.
Pensiamo anche che sia giunto il momento di dare una risposta forte
a chi continua a fare un uso strumentale e politico del codice penale
ed in particolari di leggi speciali antiterrorismo varate oltre 25
anni fa, in ben altro clima politico.
Quindi alla Procura di Bologna facciamo sapere che queste intimidazioni
non ci spaventano né potranno fermare lotte che consideriamo giuste e che
rivendichiamo politicamente, perché non abbiamo commesso alcuna
violenza ma semplicemente reclamato un diritto: quello di poter
mangiare a prezzi accessibili a tutti, come peraltro avviene per gli
studenti
di molte altre città italiane.
Al Rettore Pier Ugo Calzolari ed al Presidente di Arstud Marco Capponi
diciamo che questa volta dovranno prendere posizione nei confronti
dellŽennesimo atto repressivo che colpisce gli studenti, perché la
gravità della vicenda non permette di ignorarla.
Devono dire chiaramente se pensano che sia normale che 20 studenti
della loro università possano essere considerati eversori per unŽ
iniziativa
di autoriduzione nella mensa più cara dŽItalia.
Crediamo infine che sia ora di fermare il disegno perverso di
Giovagnoli e
di chi lo supporta
e per questo chiediamo a tutti di schierarsi.
Chiediamo al movimento, a chi in questi
anni ha condiviso insieme a noi pratiche e lotte, ma anche a chi del
movimento non si sente parte di prendere una posizione chiara
contro questo uso, strumentale e politico, di una aggravante
pesantissima che rischia di condizionare la vita di molte persone
con l’obiettivo di chiudere gli spazi della politica e di lotte sociali
che mirano al riconoscimento e alla generalizzazione di diritti.

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Rete Universitaria
reteuniversitari.bo@??? - 3206914118 - www.unibo.ma.cx
assemblea ogni lunedì ore 21 al VAG di via Paolo Fabbri 110

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Di seguito l'appello a cui chiediamo di aderire a tutti: singoli,
collettivi,
centri sociali, reti di movimento, associazioni, partiti, sindacati...


Ancora una volta la Procura di Bologna, nella persona del PM Paolo
Giovagnoli, colpisce con lŽaggravante dellŽeversione chi pratica lotte
sociale in città. UnŽaggravante figlia delle leggi speciali dei primi
anni ottanta, e dunque di un contesto sociale e politico completamente
diverso da quello attuale. Un’aggravante il cui uso, negli ultimi mesi,
sta determinando a Bologna una situazione unica in Italia.
UnŽaggravante che peraltro la stessa Corte
di Cassazione ha già respinto due volte negli ultimi mesi in situazioni
analoghe,
chiarendo, speriamo definitivamente, il concetto per cui le iniziative di
lotta
politica,
anche radicali ma sempre portate avanti alla luce del sole, non hanno
nulla a che vedere con la categoria dellŽeversione.
In questo caso però Giovagnoli pare aver superato ogni limite: lŽ
accusa di eversione colpisce 9 studenti "colpevoli" di unŽiniziativa di
autoriduzione alla mensa universitaria, svoltasi peraltro in modo
assolutamente pacifico e senza incidenti di alcun tipo. UnŽaccusa
formulata solo sulla base del fatto che gli studenti avrebbero
"lasciato intendere" di poter danneggiare la mensa se gli fosse stata
impedita lŽautoriduzione (formula utilizzata dallo stesso Giovagnoli e
addirittura smentita anche dagli stessi rapporti degli agenti DIGOS).
UnŽaccusa che non è limitata allŽepisodio in sé e agli studenti
denunciati, ma va a colpire il collettivo della Rete Universitaria,
definito come associazione politica che si muove con finalità
eversive.
La gravità e lŽassurdità di simili accuse sono sotto gli occhi di
tutti. Le mobilitazioni e le prese di parola contro questo folle
teorema giuridico devono essere le più forti ed allargate possibile.
Non è in gioco solo la sorte di 9 studenti o di un collettivo, ma la
possibilità stessa di praticare conflitto sociale senza essere
accusati di eversione.
Per questo esprimiamo solidarietà a chi è stato colpito, in maniera
assolutamente immotivata, dallŽaggravante dellŽeversione dellŽordine
democratico.





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Mailing list Rete Universitaria - Bologna