Per non essere accusato di retorica o di spiccio pedagogismo marxistico , rispondo con due battute.La democrazia,l'Italia,questa città di oppotunisti di merda,
ha bisogno per crescere e progredire socialmente del "conflitto".Il conflitto è il sale della democrazia e il motore della storia.Non so se in Europa potranno avverarsi altre rivoluzioni (in senso pieno) o se queste deflagheranno fuori da essa e si propagheranno per il mondo.Penso ,però, che il conflitto sociale possa essere agito da una soggettività politica cosciente e collettiva (necessità di riaprire una riflessione sull'organizzazione politica di massa).Occorre,però, sbarazzarsi dei revisionismi storici, politici, giuridici che , negli ultimi venti anni, hanno disarmato i lavoratori consegnandoli inermi al dominio incontrollato del capitale finanziario e industriale
coadiuvato dai suoi servi sciocchi neocorporativi(ds/cgil/maloji / fratejanni,ecc.ecc.).Caro Likantropo, per oggi ti saluto e vado allu "riu"...spero di non vederti sbucare,
sine preavvisus, da dietro un cespuglio di mirto o di corbezzolo.ciao.ninì.
----- Original Message -----
From: likantropusAP
To: la mailing-list del Lecce social forum
Sent: Monday, April 17, 2006 1:14 AM
Subject: Re: [Lecce-sf] scissioni e scismi
ma ci credi a quello che dici, o devo interpretarlo come un narcisistico sfoggio di retorica?
ovvio che sottointendevo che la scissione è il sintomo ultimo di un male causato dalla cattiva coscienza,
dal fatto che la sinistra è un contenitore crepato, ma ancora sporadicamente utilizzato, in alcune fasi dell'anno, o
in casi di particolari allineamenti di pianeti, per contenere (fingere di contenere) accozzaglie di interessi fin troppo distanti.
La lezione di marxismo di base e teoria e storia delle idee politiche non era comunque necessaria, leggo e studio anche io,
nonostante la mia natura likantropina (ti sbagli, altro che bello mio - anche se evidentemente non sei al corrente del fatto che il senso delle frasi è definito in maniera situazionale, e avrei dovuto essere più chiaro su questo e me ne scuso - sono un vero mostro, anche cattivello..) non mi faccia rendere al massimo ed in maniera costante.
Concludendo, credo di non fare un azzardo dicendo che queste elezioni sono il segno che la sinistra, se prima non si rimette in discussione, con un grande e doloroso esame di coscienza, ha quasi concluso un processo che la allontanerà e le impedirà
sempre più di tastare il polso di quelli che dice di rappresentare.
Se le divisioni diventano la prassi è solo segno che non si vuole perdere l'immagine, o la presa sull'immaginario, pur non condividendo più le idee fondamentali che avevano permesso l'accesso a questo immaginario.
Dal punto di vista della strategia, cioè del vincere e mettersi nelle condizioni di mantenere le posizioni per un periodo sufficiente
a mettere in atto un cambiamento economico strutturale, che potrebbe richiedere diciamo 15 anni, non posso trovarmi in accordo con quanto tu dici.
Credi veramente che l'intellettuale possa preparare la rivoluzione in europa o che in europa vi possano essere altre rivoluzioni?
O volevi dire che si prepara, in qualche angolo del terzo mondo, una grande rivoluzione che noi europei non ci affretteremo, in coda ad americani e cinesi, a sopprimere e che tutti ci salverà e purificherà?
Non ci crede neppure evangelisti, figurati, che di fantascienza se ne intende.
Riguardo la questione della mia identità, forse, scavando nella memoria e nemmeno troppo in profondità, troverai la risposta.
Se non la dovessi trovare credo dovresti iniziare a preoccuparti, un processo di rimozione così rapido ed efficace è degno dei migliori manuali di psichiatria, senza offesa.