[movimenti.bicocca] Associazioni, movimenti e partecipazion…

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Autore: tommaso.vitale
Data:  
To: movimenti.bicocca
Oggetto: [movimenti.bicocca] Associazioni, movimenti e partecipazione. A quali condizioni l’azione diviene politica?



--- segue il messaggio inoltrato ---
XX Congresso SISP

Bologna, 12-14 settembre 2006
http://www.sisp.it/sisp_convegnoannuale_overview.asp

Movimenti sociali e partecipazione politica
Coordinatori: Donatella della Porta (IUE) e Gianni Piazza
(Università di Catania)

Panels della sezione:

Associazioni, movimenti e partecipazione. A quali
condizioni l’azione diviene politica?
Presidente: Tommaso Vitale (Università di Milano Bicocca)

La convergenza tra crisi di legittimità dei partiti,
antipolitica e crescita dell’associazionismo e dei
movimenti sociali ha spinto la letteratura a
problematizzare il concetto di partecipazione politica. E’
riemersa la necessità di indagare il rapporto fra azione
volontaria e di movimento, da una parte, e partecipazione
politica, dall’altra. Problemi ed ambiguità emergono tanto
sul piano definitorio che su quello sostantivo. Appare
urgente chiarire le dimensioni in base a cui una forma di
azione si qualifica come politica. Al tempo stesso,
acquista rilevanza l’identificazione dei fattori, delle
condizioni e dei meccanismi che possono favorire la
politicità di associazioni e movimenti. Sono incoraggiati
paper capaci di articolare sia gli aspetti teorici che
l’analisi di casi empirici.

Movimenti, partiti e istituzioni
Presidenti: Massimiliano Andretta (Università di Pisa) e
Lorenzo Mosca (IUE)

Questo panel intende raccogliere contributi sulle
relazioni fra movimenti sociali, istituzioni e partiti
politici e le loro implicazioni per la rappresentanza
politica. Il panel intende fare luce sul contesto politico
in cui i movimenti operano, invitando i partecipanti a
utilizzare e sviluppare (anche criticamente) il concetto
di struttura delle opportunità politiche. In particolare,
il panel si propone di valutare l’utilità del concetto sia
in una prospettiva “top-down”, in cui il contesto politico
è la variabile indipendente, sia in una prospettiva
“bottom-up”, in cui ci si chiede in che misura i movimenti
riescono a trasformare l’ambiente politico circostante.

I principali quesiti del panel sono, dunque, come le
relazioni con le istituzioni e con i partiti influenzino
la definizione dell’identità, le modalità organizzative e
le strategie di azione dei movimenti, e come, viceversa,
queste relazioni influenzino il comportamento delle
istituzioni e dei partiti per quanto riguarda la
formazione delle politiche pubbliche e l’inclusione dei
cittadini nei processi decisionali.

I contributi dovranno essere centrati su almeno uno dei
tre ambiti di relazioni fra movimenti e istituzioni:
rapporti con i partiti politici, con le istituzioni di
governo e con istituzioni deputate a funzioni di ordine
pubblico.

Si incoraggiano in particolare studi riguardanti il
rapporto fra i movimenti e loro potenziali alleati, in
particolare i partiti di sinistra. In questo senso
interessa approfondire che tipo di relazioni intercorrono
fra questi attori e come esse sono cambiate nel corso
degli ultimi decenni.

Saranno graditi anche contributi che guardino al rapporto
fra movimenti sociali e istituzioni, sia a livello
nazionale sia a livello locale. In questo ambito, anche le
relazioni con le istituzioni europee, che dischiudono
nuove opportunità per l’azione dei movimenti, assumono
particolare rilevanza.

Un terzo campo d’indagine riguarda poi le relazioni fra
movimenti collettivi e istituzioni deputate a funzioni di
ordine pubblico. Occorre chiarire infatti come si è
evoluta nel corso del tempo questa relazione.

Conflitti locali e movimenti globali
Presidenti: Donatella della Porta (IUE) e Gianni Piazza
(Università di Catania)

In questo panel intendiamo raccogliere contributi di
studio e ricerca su conflitti e mobilitazioni locali e i
loro collegamenti con i movimenti sociali di più ampia
portata. Recentemente, infatti, il manifestarsi di
conflitti, solo apparentemente localistici, contro la
costruzione di grandi infrastrutture ed impianti
considerati dannosi dalle popolazioni locali, non solo per
l’ambiente e la salute, ma anche sotto il profilo sociale
ed economico, viene analizzato dagli studiosi attraverso
le categorie e gli apparati concettuali elaborati nel
campo delle ricerche sui movimenti sociali e la
partecipazione politica non convenzionale, in quanto
alcune di queste mobilitazioni si collocano proprio
all’interno dei movimenti globali. Il panel è aperto
dunque a tutti quei contributi che evidenziano la
trasformazione dei conflitti locali, non solo quelli LULU
(Locally Unwanted Land Use), in momenti di protesta
globali.