Non so quanto dal punto ciclabile possa essere una buona notizia...
oltre
Isola Tiberina e Tevere sotto vincolo. Il soprintendente: "L'estate più
decoro e no a spiagge sul fiume". Il provvedimento sta per essere adottato
dal responsabile dei Beni architettonici e del paesaggio Galletti. "Regole
più severe".
Isola Tiberina e sponde del Tevere sorvegliate speciali. L'annuncio viene
dal soprintendente peri Beni architettonici e il paesaggio, Maurizio
Galletti. «L'isola sul Tevere e le banchine che lo costeggiano, dalla zona
di Tor di Quinto a ponte Marconi» afferma «saranno poste sotto vincolo».
I provvedimenti stanno per essere avviati proprio in questi giorni, quando
l'estate è ancora lontana e c'è ancora tempo, spiega il soprintendente «per
governare la realtà».
«L'allegria dell'estate romana piace a tutti, ma bisogna fare un uso
decoroso dei beni di interesse pubblico» dice Galletti «quello che si è
verificato la scorsa estate, quando non abbiamo fatto in tempo ad
intervenire, non si ripeterà quest'anno. Mi riferisco alle tendopoli
sull'isolaTiberina e allo stabilimento balneare che è stato allestito
proprio sotto Castel Sant'Angelo: non dubito che siano state iniziative
felici e gradite a romani e turisti, ma trovo che andrebbero gestite con più
equilibrio, buon senso e decoro».
Le conseguenze dei vincoli, dunque, spazzeranno via "baracche" di legno,
gazebi e sdraio: le autorizzazioni, d'ora in poi, non saranno più rilasciate
dal gabinetto del sindaco, ma dovranno passare al vaglio della
soprintendenza.
Un vaglio che si annuncia già severo. Il sogno di Galletti, infatti, è
quello «rivedere la mia città in un modo dechirichiano: vuota, senza rumori,
come alle quattro del mattino di un'estate di tanti anni fa».
Allora niente più licenze concesse il giorno prima dunque, ma lunghi esami,
dato che le richieste dovranno arrivare con un paio di mesi di anticipo sul
tavolo del soprintendente per essere esaminate. «Non abbiamo intenzione di
togliere nulla al divertimento, solo di correggerne l'impatto ambientale -
spiega Galletti - si tratta di difendere un interesse pubblico superiore, un
bene che è di tutti e che rischia di essere maltrattato. Le attrezzature, ad
esempio, dovranno essere costruite con materiali omogenei e facilmente
smontabili: le "baracche" di legno sull'isola lo scorso anno ce le siamo
tenute fino a novembre!».
Per quanto riguarda la spiaggia sulle sponde del Tevere, il soprintendete
non ha dubbi e minaccia di rendere la vita difficile agli organizzatori.
«Non è possibile prendere il sole sotto Castel Sant'Angelo - dice - la
scorsa estate non siamo potuti intervenire perché l'autorizzazione è stata
concessa dal Comune alla svelta e poco prima dell'inizio della stagione e
sappiamo bene quale danno economico possa recare la revoca di un evento già
organizzato, ma questa volta non staremo a guardare».
Articolo di Beatrice Rutilone tratto da "Roma - Cronaca" de "la Repubblica"
di sabato 1 Aprile 2006, pag. I.
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