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Aihe: [Badgirlz-list] UN CONTRIBUTO PER L’OMICIDIO DI GISBERTA, UNA RAGAZZA TRANSGENERE




Il 21 febbraio scorso, Gisberta, una ragazza
transgenere, è stata
assassinata nella città di Oporto, in Portogallo. I
responsabili sono 14
ragazzi di età compresa tra i 10 ed i 16 anni, la
maggior parte dei quali
ospiti di un istituto per la “protezione
dell’infanzia” della città
condotto da un prete – quindi facente capo alla chiesa
Cattolica – ma
finanziato interamente dallo stato portoghese.
Gisberta, immigrata dal Brasile, senza tetto – viveva
infatti in uno
stabile in costruzione abbandonato -, sex worker,
sieropositiva,
tossicodipendente, dalle fragili condizioni di salute,
veniva da tempo
molestata dal gruppo di ragazzi con insulti verbali ed
aggressioni fisiche. Il
19 febbraio, il gruppo di ragazzi si è introdotto
nello stabile in
costruzione abitato da Gisberta e, come hanno poi gli
stessi ragazzi
confessato, hanno assalito la ragazza seviziandola
orrendamente: la hanno
legata, imbavagliata, percossa con bastoni e pietre,
stuprata analmente
con delle stecche. Tale aggressione, su ammissione
degli stessi ragazzi,
è stata replicata anche nelle notti del 20 e del 21
febbraio finché,
nella notte tra il 21 ed il 22 febbraio, creduta morta
dopo l’ennesima
aggressione, i ragazzi la hanno gettata in un fossato
– profondo 10 metri
- colmo d’acqua per nascondere il delitto. Il corpo
della povera
Gisberta, al ritrovamento, presentava difatti lesioni
estese e segni di
bruciatura da sigaretta. L’esame necroscopico appurerà
se Gisberta fosse
ancora viva quando è stata gettata nel fossato; il suo
corpo, difatti, non
galleggiava bensì era adagiato sul fondale del fossato
e questo fa
ragionevolmente supporre che Gisberta sia morta per
annegamento.
Per ragioni di età, gli assassini - ad eccezione di
uno che ha già
compiuto 16 anni e che è quindi rimasto in carcere -
sono già in
semi-libertà e – fanno notare i nostr* amic* attivist*
in Portogallo - nessuna
misura sembra sia stata presa nei loro confronti,
magari nel loro stesso
interesse, come ad esempio un sostegno psicologico.
Si registra un preoccupante silenzio sull’orrendo
delitto da parte
della classe politica e governativa portoghese. Lascia
anche a desiderare
l’interessamento al caso degli operatori
dell’informazione in
Portogallo; alcuni di questi - notoriamente orientati
contro i diritti delle
persone GLT ed ignominiosamente incompetenti circa il
tema delle identità
GLT - negano che l’orrendo delitto sia da considerarsi
come un crimine
motivato da odio e, scrivendone, hanno
tendenziosamente focalizzato
l’attenzione sulla minore età degli assassini cercando
quindi di fuorviare
l’informazione, oscurandola anche. Dopo soli quattro
giorni
dall’orrendo delitto, infatti, si registra un assoluto
silenzio mediatico. Sui
quotidiani, finché se ne è scritto, sono state
riportate soltanto le
notizie più eclatanti mentre sono stati sottaciuti
alcuni dettagli
importanti come le circostanze reali della morte di
Gisberta, la sua condizione
identitaria, sociale e sanitaria, fulcro delle
sciagurate attenzioni
dei ragazzi. Non è stato neanche riportato l’orrendo
stupro per evitare
“connotazioni” sessuali e, nonostante le proteste
delle associazioni
GLBT locali, Gisberta è stata indicata come
“travestito” o addirittura con
il suo nome legale (maschile). Non si riscontra,
quindi, il minimo
accenno circa la dinamica del delitto che porterebbe a
capire che esso
trova fondamento nell’odio per le diversità –
sessuali e di genere, nella
fattispecie.
Infine, non si registra alcuna volontà, da parte della
classe dirigente
del paese, di iniziare a fare fronte ai perniciosi
atteggiamenti
GLBTfobici che palesemente avvengono in una socio
cultura connivente ed
indifferente.
I nostri amici attivist* ci fanno inoltre sapere della
colpevole
incuria dello stato in tema di cura dell’infanzia
abbandonata cui fa fronte
semplicemente finanziando enti religiosi, strutture
che versano in
terribili condizioni generali e nelle quali i giovani
ospiti sono spesso
lasciati a sé stessi. Come si può – si chiedono le
associazioni glt
portoghesi – rimanere sorpresi che un simile delitto
sia successo quando è
così palese il clima di indifferenza verso le
discriminazioni e le
violenze che molte categorie sociali “svantaggiate” –
inclusi i ragazzi
abbandonati - devono patire?
Nella vicenda è anche coinvolta la Chiesa nella
persona del prete che
ha la direzione dell’orfanotrofio che ospita alcuni
dei ragazzi
responsabili dell’omicidio. E’ triste venire a sapere
che questo prete stia
cercando di colpevolizzare, con l’aiuto dei media, la
vittima assumendo
che i ragazzi hanno diritto alle attenuanti in quanto,
uccidendo
orrendamente Gisberta, avrebbero agito in risposta ad
una violenza pedofila
subita da uno di loro; in altre parole il prete dice
che i ragazzi
sarebbero persuasi dell’equazione
omosessualità=pedofilia, tanto cara agli
omofobi.

La Presidente
Maria Ornella Serpa

MIT ROMA
c/o Circolo di Cultura Omosessuale "Mario Mieli"
Via Efeso, 2/a
ROMA
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Linea Amica Trans: 065413985 – ogni lunedì dalle ore
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Per urgenze: Ornella 3471847469
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