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"Paolo" e i compagni dell´Humpty Dumpty studiano azioni legali e difendono la scelta pacifista dopo il colorito botta e risposta su Mangano
"Un premier così è da denuncia"
E i ragazzi preparano le magliette con l´insulto di Berlusconi
E´ tornata a casa, ieri sera, la ragazza ferita dai carabinieri e subito ricoverata all´ospedale Galliera dal padre medico
RAFFAELE NIRI
Il dibattito, all´Humpty Dumpty, è proseguito per tutta la serata di martedì e per tutta la giornata di ieri. Alla fine, la decisione: "Se è coglione "Paolo", siamo tutti coglioni. Anzi, potremmo disegnarci una maglietta, "siamo tutti coglioni", con la firma del Presidente del Consiglio". Ma questo signore non può permettersi di insultare la gente per strada e quindi, semplicemente, lo denunceremo".
Il giorno dopo, al centro autogestito di via delle Fontane, ovviamente non si parla d´altro che del battibecco tra Berlusconi e un ragazzo che fa riferimento all´Humpty Dumpy. E di quell´urlo - "viva Vittorio Mangano!" - che prima ha gelato Berlusconi e poi l´ha fatto infuriare, tanto da urlare "coglione" al contestatore. L´insulto ha fatto immediatamente il giro del mondo, tanto da diventare la notizia di apertura della "Reuters": non accade tutti i giorni che un capo del governo si metta a insultare per strada un suo contestatore. Si parla anche, naturalmente, della ragazza diciassettenne ferita (che proprio ieri, in serata, è stata dimessa dal Galliera).
Ma, il giorno dopo, non è più una cosa personale tra singoli ragazzi e un singolo politico. Ecco perché mentre "Paolo" ripete quello che ha detto a caldo ai giornalisti - "gli ho solo ricordato il nome del suo stalliere mafioso, non capisco cos´ho fatto di così grave" - i suoi compagni preferiscono allargare il discorso collettivamente.
Allora, ragazzi, "siete tutti coglioni"?
«Se è coglione Paolo, allora lo siamo tutti. Noi, e tantissimi genovesi. La manifestazione di martedì sera non era un fatto organizzato. C´era stato un po´ di volantinaggio e un po´ di passaparola. Ci siamo ritrovati in duecento, tutti pacifici».
Ma Berlusconi sostiene che si trattava di squadre di vandali organizzati.
«Fossimo stati vandali i due camper di Forza Italia, posteggiati al centro della piazza, oggi non ci sarebbero più. Invece, neanche un graffio. La verità è che loro ci hanno attaccato senza motivo, i carabinieri ci hanno caricati per tre volte e ancora adesso stentiamo a capire il perché».
Ma perché Paolo ha gridato "viva Vittorio Mangano"?
«Mangano, come ha scritto Marco Travaglio in "L´odore dei soldi" era un capomafia assunto da Berlusconi come garante. E´ chiaro che l´urlo ha toccato un punto scoperto, altrimenti Berlusconi avrebbe tenuto i nervi sotto controllo».
E´ vero che adesso lo denuncerete?
«I legali ci hanno detto che, tecnicamente, lo può denunciare solo "Paolo". Deciderà lui».
Qualche giornale ha scritto, e Berlusconi ha ripetuto ieri, che eravate "squadracce organizzate"?
«C´è solo da ridere. Molti tra noi neanche si conoscevano, molti erano a De Ferrari perché si sentivano insultati dalla presenza di Berlusconi, dal suo ritorno a De Ferrari. Non dimentichiamoci che l´ultima volta che lui è venuto a Defe è morto Carlo Giuliani».
Qualche giornale ha scritto che quello di ieri è il "ritorno degli Autonomi".
«Ma quali Autonomi. Noi dell´Hampty Dumpty saremo stati una ventina, in tutto eravamo in duecento. Nessuno aveva armi, nessuno aveva bottiglie, neanche una cerbottana. Si vede che ai Carabinieri girava male e ci hanno caricato tre volte. Ma siamo ancora in democrazia ed è ancora diritto dei cittadini fischiare e urlare».
Ed è diritto del presidente del Consiglio dare del "coglione" a chi gli ricorda che aveva assunto uno stalliere mafioso?
«Per fortuna i livelli di democrazia, in questa città, ci sono ancora e certo Berlusconi non ha fatto né una furbata né una gran bella figura. Ora del suo stalliere mafioso ha ricominciato a parlarne tutto il mondo».
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